Porsche Experience con 911 GT3, Turbo, Cayman GTS e 918 Spyder. Un’esplosione di emozioni

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Una giornata indimenticabile all'insegna dell’adrenalina che scorre a fiumi. Siamo stati sulla pista di Aldenhoven al volante delle sportive di Stoccarda. Vi raccontiamo come vanno queste autentiche dispensatrici d’emozioni
29 luglio 2014

Porsche Experience

Il nostro aereo atterra nella ordinata e placida Düsseldorf, dove ci attende una schiera di fiammanti Porsche sportive di ultima generazione. Ci sono le 911 in tutte le salse, a due e quattro ruote motrici, Cabrio e Targa. Non mancano le feroci GT3 e Turbo, da sempre tra i sogni hard dei porschisti di tutto il mondo.

Appena più indietro notiamo una sfilza di Cayman e Boxster, c’è pure la cattiva GTS da 340 cavalli che non vediamo l’ora di mettere alla frusta sulla pista di Aldenhoven. Ed è proprio qui che ci dirigiamo, dopo esserci impossessati di una fiammante 911 GT3 rossa (a fine giornata la separazione da questo gioiello tedesco sarà un momento di autentico dolore).

L’ora di strada trafficata, che ci separa dal circuito, ci dà il tempo di fare un ripasso sulla ultima 911 (serie 991). Non vogliamo dilungarci nel raccontarvi che di 911 esistono oltre 15 versioni dall’anima assai differente, o che di questo leggendario modello sono stati costruiti negli anni 870.000 esemplari (il 70% è ancora circolante a 50 anni dall’esordio!).

porsche 911 gt3 (7)
Efficace tra i cordoli come poche altre e in grado di strizzare l'occhio alla quotidianeità. La 911 GT3 ha un'anima diversa da qualsiasi altra supersportiva di razza

 

Ci interessa invece parlare agli appassionati di auto sportive, vorremmo che foste qui, sul sedile del passeggero (eh già, il volante non lo molliamo) per sentire che aria si respira su una Porsche moderna. Persino la 911 più cattiva, la GT3 che nasce con in testa la pista, è un’auto perfetta per la guida urbana di tutti i giorni. Gentile nella risposta dei comandi, facile che la potrebbe guidare anche la mamma per andare all’Esselunga. Eppure semplicemente sconvolgente nel piglio con cui aggredisce la corda e nella efficacia con cui disegna traiettorie perfette in pista.

 

È questa l’autentica magia della 911: un’auto – come diceva il suo papà Ferdinand Porsche – con cui correre a Le Mans o recarsi a teatro a New York. La GT3 è la prova più pura di questa essenza. Gli appassionati di auto sportive l’hanno capito bene e non è un caso se la 911 è l’auto sportiva più venduta al mondo nel primo semestre del 2014.

Scateniamo i cavalli

Finalmente arriviamo alla nostra destinazione, presso l’Aldenhoven Testing Center. Qui c’è un bel tracciato tortuoso di test che comprende un anello sopraelevato di medio/alta velocità (il cartello indica un prudenziale limite di 120 km/h, ma non resistiamo a spingere 911 e Cayman a 170 km/h in piena sicurezza).

porsche 918 spyder pacchetto weissach (11)
A dir poco esagerata la Porsche 918 Spyder, che sa regalare emozioni perfino nella sola modalità elettrica per poi scatenarsi quando si chiamano all'appello tutti gli 887 cavalli

 

La Casa tedesca mette a nostra disposizione il meglio della produzione sportiva per saggiarne le qualità dinamiche in una serie di prove, che comprendono uno slalom veloce, un cambio di corsia in velocità, accelerazioni e frenate al limite e – ciliegina sulla torta – alcuni giri di test a briglie sciolte dietro uno dei collaudatori Porsche.

Sportive sì, ma anche facili e sicure. Sono queste le prime sensazioni che ci trasmettono le supercar di Zuffenhausen. Sono tra le auto più veloci al mondo e sono famose per questo, ma senti sempre di avere il pieno controllo della vettura. Anche nella guida sportiva in pista. Le reazioni sono prevedibili, idem le correzioni con l’acceleratore e con lo sterzo per aggiustare i fenomeni di sovra e sottosterzo. Merito non solo e non tanto dell’elettronica, quanto di un progetto sano alla base di ogni automobile costruita dagli ingegneri di Stoccarda.

La GT3 è semplicemente eccezionale nel trasmettere il feeling di una vera auto da corsa. Sterzo diretto, cambio che spara le marce come proiettili (c’è solo il PDK a doppia frizione, ma ha una regolazione che definire sportiva è poco), assetto piatto e preciso tra i cordoli della pista. Il motore poi butta in vena dosi criminali di adrenalina: regolare ai bassi, dai 5.000 giri scatena un allungo devastante che porta a 8.250 giri. Qui il boxer aspirato ci stordisce con 475 cavalli che arroventano le due ruote posteriori, e che bastano per arrivare a 100 in 3,5 secondi. O per toccare i 315 km/h se andate di fretta al Nurburgring (qui la GT3 gira in 7 minuti e 25 secondi, gli appassionati hanno già capito tutto).

La GT3 è semplicemente eccezionale nel trasmettere il feeling di una vera auto da corsa. Sterzo diretto, cambio che spara le marce come proiettili, assetto piatto e preciso tra i cordoli della pista. Il motore poi butta in vena dosi criminali di adrenalina


La 911 Turbo S si spinge persino oltre. Ha infatti 560 cavalli che inchiodano il pilota contro il sedile a ogni tocco d’acceleratore (in 3,1 secondi si fa lo 0-100, un dato davvero assurdo). Rispetto alla GT3 ha modi molto più garbati e borghesi. Le sue prestazioni esagerate sono infatti anche facili grazie alla trazione integrale e a una erogazione piena a ogni regime. Manca il sound travolgente della GT3 e questo in parte inganna sulle prestazioni della Turbo, che restano inavvicinabili per gran parte delle supercar.

In pista – e su strada  dove consentito – con lei avrete pochissimi rivali, con un impegno di guida ridotto e un’efficacia unica. D’altra parte in ogni epoca la 911 Turbo ha tracciato una strada propria e spostato più in alto l’asticella delle prestazioni mostruose a portata di tutti. La 991 ne è l’ulteriore conferma.

porsche cayman gts (1)
La Cayman GTS ci ha permesso di fare un tuffo nel passato con un gustosissimo cambio manuale a sei velocità. E' meno efficace del PDK, ma volete mettere il gusto?

 

Lasciamo per ultima la Cayman GTS. Con lei abbiamo fatto un salto nel passato. Abbiamo messo da parte il cambio PDK (per altro disponibile anche su questa sportiva) e ci siamo gustati l’ottimo cambio manuale a sei marce. È sicuramente meno efficace in pista e meno comodo su strada, ma ti regala ancora più secco e preciso il calcio nel sedere a ogni cambiata (accompagnata in rilascio persino dalla doppietta automatica).

Fantastico snocciolare i rapporti e sentire l’urlo nell’abitacolo dei sei cilindri boxer da 340 cavalli. La Cayman è piccola, compatta. Eppure viaggia forte come le grandi, schizza a 100 km/h in 4,6 secondi e produce un sound che farà la felicità degli appassionati di belle auto sportive.

Cupo ai bassi, rabbioso oltre i 6.000 giri. L’assetto della Cayman è un capolavoro; la GTS è neutra in ingresso di curva, mentre in uscita è semplicissimo controllare il sovrasterzo con il volante e con l’acceleratore. Inoltre, e questo vale per tutte le Porsche provate, i freni si sono dimostrati all’altezza anche in una giornata di stress così intenso per questi componenti.

Cupo ai bassi, rabbioso oltre i 6.000 giri. L’assetto della Cayman è un capolavoro; la GTS è neutra in ingresso di curva, mentre in uscita è semplicissimo controllare il sovrasterzo con il volante e con l’acceleratore


La nostra avventura si è conclusa con un giro nell’iperspazio. Non pensate male, non ci siamo rincitrulliti. La colpa è tutta dello staff Porsche, che ci ha fatto appollaiare dentro la spaziale 918 Spyder per un paio di giri di pista con al volante un collaudatore di Stoccarda.


La 918 Spyder è già in grado di stupire nella marcia elettrica, quando passa da 0 a 100 in meno di 6 secondi nel silenzio più assoluto (con una progressione che ricorda un po’ le navette spaziali dei cartoni di quando eravamo piccoli, avete presente? Un sibilo e l’auto con gli omini verdi spariva all’orizzonte).

Quando il motore endotermico entra in funzione, la potenza sale a 887 cavalli, il cuore si ferma e le prestazioni sono paragonabili solo a quelle di una Formula Uno.


 

In 2,6 secondi si toccano i 100, un breve allungo ci porta a 300 km/h (eccoci nel video sopra). Il tutto con un’efficienza straordinaria, che consente alla 918 di consumare circa 3 litri per 100 chilometri quando si sfruttano in pieno le potenzialità del sistema ibrido. Anche questo dato è sbalorditivo ed è un chiaro segnale dell’eccellenza tecnologica raggiunta nel 2014 dalla Porsche. Nessun difetto quindi? Per favore, chiedetecelo un altro giorno.

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