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A confronto due vetture che difficilmente si giudicano con i mezzi termini piuttosto che solo dopo una lunga conoscenza: o affascinano subito, oppure non piacciono proprio. Coupé due porte d’impronta sportiva, prestanti e che puntano sia all’immagine sia alla guida, con trazione posteriore, ma certo non troppo popolari oggi in Italia poiché ci si sta comodi solo in due a bordo e non sono economiche, andando ben oltre i quarantamila euro di listino. Nemmeno risultano troppo pratiche e compatte, abbondando oltre i 4,5 metri in lunghezza, o velocissime rispetto a molte concorrenti europee, nelle versioni che consideriamo. Eppure colpiscono avendo molta personalità, opposta, poiché l’una è erede della tradizione americana delle muscle-car, un pochino ingentilita, l’altra figlia della tecnologia giapponese in chiave premium ed ecologica. Parliamo di Lexus RC 300h F Sport e Chevrolet Camaro 2.0L 8AT Turbo, varianti non estreme di queste due vetture e quindi un po’ più abbordabili rispetto al top di gamma in chiave V8, veramente per pochi.
RC ****. Grintosa e molto moderna, ma anche curata finemente per far capire quanto punti al lusso. È pungente e ricca di spunti volutamente esposti la Lexus RC 300h, come l’ampia griglia a clessidra, i particolari fari led o le molte nervature. Un’auto più modaiola della rivale e oggettivamente più elaborata esteriormente, a parità di misure o quasi. Molte le superfici in movimento osservandola, con spigoli vivi anche se non estesi e prorompenti come per la rivale americana, che espone maggiormente i due piani essenziali, orizzontale e verticale. In quest’allestimento sportivo la RC, le cui lettere del nome indicano Radical-Coupé, usa cerchi 19’’. Nove le colorazioni disponibili, con delta prezzo 950 € rispetto al listino base. Un’auto che ha debuttato nel 2014, mediamente più vicina al gusto europeo anche maturo, rispetto alla Camaro di sesta generazione lanciata due anni dopo.
CAMARO ****. È tra le moderne pony car americane, per quanto rispetto al secolo scorso si migliori affinando lo stile e avvicinando (non troppo) il gusto europeo, mantiene quell’impronta muscolosa soprattutto nell’estetica. Da un certo punto di vista più razionale e classica della rivale giapponese, ha un fascino diverso e meno popolare, per palati più puristi o grintosamente giovani, Chevrolet Camaro. Di poco più lunga, larga e anche bassa (misure rispettivamente: 4,78 1,88 e 1,34 metri) con i cinque centimetri di altezza in meno che si percepiscono tutti, in quel suo taglio a stelle e strisce. Si fa quindi notare maggiormente nei volumi oltre che nei muscoli, la cinquantenne americana curata anch’essa nell’aerodinamica. Non ci si sofferma sui molti dettagli della rivale osservandola, ma si va al sodo, a quel frontale d’impronta più orizzontale, quelle fiancate nette, relativamente alte e quella coda con piccolo spunto verso l’alto dello spoiler. Un’immagine più spaccona, con minor superficie vetrata, unita anche a una sonorità ben più elevata della concorrente asiatica. Cerchi più grandi, 20’’ e dieci tinte di colore per la carrozzeria, con sovraprezzo massimo di 780 €, ma soprattutto le sei varianti delle mitiche strisce, centrali o rally, da disporre a piacimento.
RC ****. Praticità e spazio ci sono, sulla due porte quattro posti sportiva Lexus, che condivide molto con la berlina tre volumi IS. La postura di guida è adatta a qualunque stazza, con regolazioni elettro attuate e i vani, piuttosto che i solidi ripiani, non mancano certo. I comandi sono abbondanti, nemmeno tutti concentrati sebbene al volante (tre razze) ci sia quanto serva, inclusi paddle e gestione Infotainment qui più ampio e posto in alto, rispetto a Camaro, con ben 10’’. Al centro ci sono frontalmente il clima, a sfioramento e poco indietro joystick più selettori modalità guida, ben dislocati e maneggiabili più liberamente di alcuni comandi della Camaro, pur se anch’essi non immediatissimi da apprendere all'inizio, causa reattività molto elevata. Il tutto è d’impronta più moderna rispetto alla rivale americana, che propone elementi da gestire con maggior movimento fisico della mano destra (se si guidi) specie per la rotazione di alcuni selettori. Sui sedili posteriori, cui si accede poco più facilmente che sulla Chevy, ci stanno due adulti se di corporatura minuta (misure nette 888 mm altezza per 1139 larghezza) con 340 litri nel buon bagagliaio, ben rivestito, non però esteso quanto quello della rivale.
CAMARO ***. Da buona auto americana è un po’ più semplice ma al contempo oggi personale della concorrente, anche dentro, almeno per il grande pubblico europeo per cui, contrariamente a buona parte della gamma Lexus, non è prioritariamente concepita. Si perde qualcosa in spazio e in rapidità dei comandi, qui un pochino più da conoscere. Si percepisce un ambiente più basso, avvolgente e vagamente pre-2000 in quanto a taglio della plancia, molto orizzontale e sottile, ma la postura guida è ottimale, coinvolgente come deve su questo genere di auto, con volante anche in questo caso a tre razze, multifunzione. La strumentazione offre molti indicatori a lancetta, per velocità, giri motore, temperature e livelli, oltre un doveroso e moderno spazio multifunzione al centro del cruscotto. Il tunnel centrale, molto esteso, si fa notare e percepire offrendo a monte i comandi clima, con ghiere e una fila di tasti più concentrati che sulla rivale, forse troppo. L’Infotainment si gestisce su display 8’’ d’impatto più semplice e concentrato rispetto a Lexus, anche nei comandi. Posteriormente ci stanno anche qui due persone ma molto minute, causa altezza disponibile inferiore. Il bagagliaio al contrario è maggiore, da ben 425 litri, cifra vincente rispetto a RC e anche ad altre concorrenti. La minore superficie vetrata a lati e spalle del conducente implica anche meno visibilità.
RC ***. L’aspetto guida “modernamente easy” è centrato sulla coupé ibrida Lexus, opposto a quello della rivale: il nodo maggiore della scelta è qui, se non si badi solo alle percezioni altrui o estetiche ma al proprio feeling da guidatore. In Italia non abbiamo ancora la RC F con il 5.0 da 477 CV (arriverà a breve, sfidando la Camaro V8) ma questa 300h, con i suoi 223 CV combinati forniti da un 2494cc benzina 181 CV più elettrico 143 CV, va comunque spedita divertendo senza emozionare fortemente come l’americana. Con RC si guida un po’ alla video game: tutto sportivo nei toni, bello per le reazioni e sicuro senza fatiche, perché lei non avrà mai intenzioni cattive, complici i molti sistemi tra cui AVS (ammortizzatori adattivi). Equilibrata anche forzando, per mantenersi molto ecologica non esagera in nulla e anche in velocità massima, qualora capiti, fermandosi ai 190 Km/h. In viaggio vince per comodità, senza stress grazie anche all’E-CVT (variazione continua di rapporto) che è un ulteriore sollievo per chi ambisca a sentirsi in una sportiva senza impegnarsi troppo nelle operazioni di guida. L’accelerazione 0-100 km/h in 8,6 è buona ma non certo da primato, con qualunque dei cinque settaggi guida, la RC offre comodi piaceri e piccoli incrementi di tono, senza però mai arrivare alla rivale per cattiveria e sensazioni in abitacolo (il sound aiutato dalle casse è odiato dai puristi). Se in viaggio ci si rilassa o diverte il giusto, usando anche le assistenze alla guida disponibili (ACC, LDW) in ambito urbano con la RC si passa comunque con una certa vistosità estetica, ma silenziosamente educati grazie all’ibrido e magari avvantaggiati in condizioni di traffico limitato. La guida comoda supera Camaro anche per praticità in ambiti tortuosi, dove la coupé Lexus è facilitata nelle manovre e nei passaggi su fondi imperfetti. Dovendoci viaggiare e non correre, è superiore anche l’autonomia, con rifornimenti da fare tramite bocchettone a lato sinistro.
CAMARO ****. Se piace l’emissione acustica e di vibrazione delle sue antenate puriste più crude, sembra un’auto troppo moderna e (quasi) pacata anch’essa, la Camaro 2.0 Turbo 2017 che ha “solo” quattro cilindri. Parliamo infatti della piccola di gamma, pensando ai classici V8 che da noi sono proibitivi per i costi carburante e l’imposta fiscale. Rispetto alla rivale Lexus 300h è però lei la più “analogica”, quella che regala sensazioni dirette di volante e sedile, oltre che sonore all’udito. Il quattro cilindri sovralimentato ha ben più potenza e coppia (279 CV / 400 Nm) a giri oltretutto più bassi rispetto all’endotermico aspirato Lexus, quindi anche più ripresa durante la guida in pressoché ogni condizione, che è quanto più conti pensando alla frequente prestazione. Sensazioni di guida qui enfatizzate non solo dalla turbina, ma anche dalla gestione automatica meno filtrata del cambio Chevrolet: sono sempre otto i rapporti ma “veri” e ben (anche troppo, rispetto a qualche gusto europeo) sensibili nei passaggi. Netta quindi la “paga” che la Camaro può dare alla RC ibrida: in allungo con velocità massima 240 km/h ma soprattutto in accelerazione, con 0-100 km/h in 5.9 s. L’americana si fa, o meglio fa poi godere per usi in circuito chiuso, grazie a traversi e manovre un po’ negate alla giapponese, più stradale e tutelata, sfruttando anche una massa inferiore, che non si direbbe da fuori (1539 kg a vuoto, contro 1725 della RC). Nel serbatoio 72 litri, sei più di Lexus ma sempre con maggiori soste dal benzinaio, in caso di viaggi, con sportello a destra. Dalla sua non c’è come detto la praticità in manovra, causa maggior passo ruota (2,81 m contro 2,73 Lexus) e raggio di sterzata (11.7 contro 10,4 metri).
RC ****. Ben fatta, ben rifinita, con ottimi sistemi disponibili e materiali a contatto, anche se non da battere certa concorrenza europea premium, specie in quest’allestimento F Sport che rincorre la grinta. Rispetto alla rivale americana RC è più accogliente e lussuosa, anche abbastanza personalizzabile grazie alle quattro colorazioni della pelle interna. Auto che gratifica perché sportiva in quanto a percezione, specie con pelle rossa e inserti di tono metallico, più moderna di Camaro nei dettagli che si toccano o sfiorano, oltre che nella strumentazione con display che cambia configurazione e look più educatamente di quello Chevrolet. Sicura per gli occupanti con otto airbag e LDW, attenta agli altri con rilevazione traffico e angoli ciechi, oltre un cofano a sollevamento automatico, però gli utili sistemi Pre-Crash e Cruise Adattivo si pagano a parte (1300 €) come il tetto apribile (1150 €) o i sensori parcheggio (395 €), un must pensando al target Lexus. Persino la navigazione “full” è da considerare optional (950 €). Dovendola scegliere è in ogni caso ben razionale come proposta nel catalogo e nel configuratore online, privo di eccessi o varietà superflue.
CAMARO ***. Se la giapponese vuole essere premium a livello globale, questa non è poi tanto da meno, però usando altra impronta, quella americana. Solidità e qualità traspaiono, con una certa cura, anche se non con quella finezza che mostra la rivale ispirata dall’Omotenashi. Lievemente inferiori le dotazioni, su questo allestimento di accesso del 2.0 Turbo, cui non mancano comunque retrocamera e avviamento motore a distanza, tanto per citare e otto airbag, con un solo ma ben completo pacchetto opzionale denominato Comfort e Tecnologia. Include pelle e finiture dedicate, con maggiori regolazioni e personalizzazione abitacolo, ma anche la sicurezza con Head-up display, rilevatore angolo cieco e assistenza cambio corsia (2670 €). Molto semplice e funzionale il configuratore online della Casa, da cui spuntare quanto gradito, su cinque varianti di colorazione selleria (tre incluse nel prezzo base) come ad esempio il tetto apribile (1240 €).
RC ***. Listino di € 49.950, per Lexus RC F sport 300h (3/2017): un costo più elevato di oltre il 15% rispetto alla rivale Chevrolet, che sul contenuto netto si giustifica in parte per i sistemi elettronici e di doppia propulsione, in parte per alcuni materiali e finiture. I conti però non si fanno solo all’immatricolazione, anzi. È ovviamente netta la prevalenza Lexus in quanto a consumi ed emissioni: CO2 113 g/km, Ciclo combinato 4,9 l/100 km. Su teorica annata da diecimila chilometri in utilizzo misto, sono tanti i litri carburante risparmiati con la giapponese: circa 300. Dipende da quanto si usi e quanto la si tenga, l’andare poi a comparare la differenza prezzo iniziale. Le manutenzioni della RC 300h, pur legate a un doppio e più moderno sistema (Denso) per l’ibrido, non spaventano oggi e la rete Lexus, necessaria per le eventuali attività straordinarie sull’elettronica, anche alla lunga, è meglio diffusa in Italia rispetto a Chevrolet, facendo riferimento a Toyota. La garanzia della Casa è triennale, o 100.000 Km, che sale a cinque per le parti del sistema ibrido. Fronte usato la RC è maggiormente (ma non troppo) commerciabile, in particolare di questi tempi grazie alla crescente voglia di ibrido di una fascia degli automobilisti italiani, pur non garantendo nel lungo termine una grande tenuta valore, se si pensi ai numeri limitati e all’evoluzione tecnologica crescente.
CAMARO ***. Costa 42.300 € a listino, la Chevrolet Camaro 2.0T (3/2017) una bella differenza in meno rispetto alla RC di Lexus. I consumi però vedono ciclo urbano 10.2 l/100km, extra urbano 6.6, misto 8: viaggiando ci si spende ben di più che sulla rivale, come detto sopra. La garanzia è analoga a quella Lexus, triennale o 100mila Km. Da libretto, ben scritto con tanto di spiegazioni per le piccole cose che possano capitare, le manutenzioni previste sono: controllo ogni 15.000 km o 1 anno, manutenzione aggiuntiva ogni 30.000 km o 2 anni. Semplice alla fine, non spaventa come le sorelle di grande cubatura del passato e non ha l’incognita di una tecnologia ancor poco diffusa come la giapponese, ma se capitino manutenzioni straordinarie di elettronica anche la Camaro necessita della propria rete assistenza ufficiale. Molto meno diffusa sul mercato, non sarà facilissima da vendere a buon prezzo, però nel lungo termine rimane simbolo indelebile grazie al suo passato iconico e quindi, sul ramo teorico d’iperbole quotazione potrebbe fermarsi a un livello meno basso di quello RC.
BOLLO & ASSICURAZIONE. Indipendentemente da normative locali variabili per incentivi sull’ibrido, che usa Lexus e che possono influire non poco su chi viva o debba transitare in certi capoluoghi, anche l’imposta fiscale classica sulla Camaro è superiore a quella della rivale, essendo basata sulla potenza. È il prezzo del purismo motoristico sempre apprezzato ma non più popolare, che nemmeno troppo alla lunga oltrepassa il vantaggio netto in acquisto dove il listino Chevrolet è inferiore sì, ma non tantissimo. Valutando le polizze low cost gestibili online per le due coupé in esame, scopriamo che le stime per conducenti maturi che le inseriscano nel proprio nucleo familiare, piuttosto che come prima e unica auto, vedono la giapponese di poco più onerosa. Nulla di rilevante su queste grandezze, anche se includendo ulteriori garanzie come incendio e furto, atti vandalici, cristalli, collisione, eventi naturali e assistenza, la differenza può salire tendenzialmente secondo il valore veicolo assegnato, nel breve periodo sempre superiore per RC. Peggiorando la classe di merito, parallelamente incrementa anche la differenza costo assicurazione.
La sommatoria delle valutazioni qui considerate, porta a un certo vantaggio formale per Lexus RC 300h F-Sport, più cara in acquisto ma efficiente e orientata alle necessità dei tempi correnti, in Italia. Il mercato vede lei davanti nelle pur limitate vendite, ma certi dettagli come in parte anche la razionalità poco contano, quando si entra nel segmento delle auto da amatori, come certo è la statunitense che arriva dal Michigan, capace di regalare sensazioni più forti, anche se con qualche onere fisso da aggiungere. Sportive e interessanti fuori entrambe, ma una è più educata e soprattutto ibrida, vincente in urbano, l’altra più coinvolgente e fisica, irriverente quasi, ma da spasso per usi pistaioli. Per gusti parzialmente diversi da quanto considerato, Chevrolet propone la Camaro di sesta generazione anche in versione aperta, cabrio con tetto in tela e soprattutto prestante, con motori sino al 6.2 V8 da 453 CV. Lexus è invece meno varia in Italia per ora (in arrivo a breve la RC F V8) puntando a una sola variante tecnica con l’allestimento Executive volendo dai contenuti ancor più distanti, rispetto alla rivale, se saturata dei lussuosi accessori. Sullo strumento confronto modelli di Automoto.it, a questo link, le due schede tecniche con tutti i numeri di Camaro ed RC affiancati.
Chevrolet
Via G. Borgazzi, 8
Monza
(MB) - Italia
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