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Di cosa sia esattamente un evento come Black Chili Driving Experience vi abbiamo parlato separatamente, sulle pagine di Automoto.it (a questo link) ma andando al sodo, tra le quattro auto di cui si componevano i gruppi: quale è la migliore? Un giudizio non assoluto e anche azzardato, ma che deriva dai riscontri del caso per dire quale sia l’auto più “adatta nel muoversi al meglio” su strade da sogno. Al meglio in tutti i sensi, tra il mare della Costa Azzurra e i monti della Provenza. Passando per campagne ordinate, dai profumi di lavanda a laghi puliti che riflettono un azzurro intenso.
Insomma, visti i panorami con tanto di Grand Canyon, per “godersela” a 360° quando non piove una cabriolet è l'auto d’obbligo. Ovviamente se non si hanno troppi bagagli e passeggeri. Allora “ci sta” anche il SUV. In questo caso di quelli per pochi, elettrico, premium e ricco di novità hi-tech che fanno tanto. Persino un po’ scordare la bellezza di guidare una cabriolet da oltre 300 CV. Il lusso british a zero emissioni, per un territorio che merita di non averne, accostato alla più brutale semplicità da pony car che invece consuma un po’ troppo. Ognuna delle quattro auto, M240i, 718 Boxster, Mustang GT e I-Pace, ha le proprie peculiarità che si sono fatte apprezzare o meno, durante le tappe tra Saint-Raphael, Castellane e molte località della Provenza collegate da vie coinvolgenti per chi è al volante.
La più vistosa ma anche emozionante per come percepita da fuori, tra le vetture provate nella #BCDE2019 organizzata da Continental, di sicuro è la Ford Mustang GT cabriolet. Con le sue note e classiche forme da pony-car americana, in versione Convertible, è quella che prima cattura attenzioni e commenti. È anche la più ingombrante, con i suoi quasi 4,8 metri di lunghezza. Non può piacere a tutti, specie a "palati raffinati" che bazzicano certe zone della Francia. Quel taglio troppo muscoloso, quelle finiture poco edificanti già a vista ma specie al tatto (es. sul retro) la distanziano dalle tedesche, BMW o Porsche. Aperte e potenti, quasi come lei, ma più signorili e dai tagli meno netti. Allora forse anche per la sua compattezza e per il suo intrambontabile stile da Porsche (anche se non è la 911 992) la 718 con capote in tela è quella che più può “soddisfare” in quest'ambientazione vacanziera di Francia. Le ruote sono poco più strette e con cerchio 19 pollici anziché 20, rispetto a Mustang. È molto più corta, di 40 cm e stretta, di 12, la piccola Porsche. Toccata da vicino invero paga anche lei in modernità alla BMW M240i aperta, ma è più singolare la 718, come l’ambiente del tour dove poche auto transitano in mezzo alla natura.
Anche a livello di rombo udibile Porsche è la più tonica, perché non avrà il suono particolare per noi europei come quel V8 americano (persino troppo filtrato, sull’attuale Mustang) ma urla forte quando è su di giri: mettendo dietro, per l’udito dei “malati di motore” il sei cilindri BMW anch’esso molto gentile. Sono coloriti il giusto certi scoppiettii in rilascio, che ricordano di osservarla, tra le curve nelle Gole del Verdon dove precede le più voluminose compagne di viaggio. I-Pace? E' un SUV fuori classifica, nell'estetica.
Entrando nell’abitacolo di questo poker di auto da oltre 50mila euro, lo spazio maggiore indubbiamente è per il grande SUV inglese, dovuto al passo ruota che svetta a quasi tre metri e all'altezza. Soprattutto I-Pace è auto più ricca di contenuti moderni, che possono essere fruiti grazie a sistemi e Infotainment ben connessi. Il "peggior" contenuto di modernità invece è nell'americana, con parecchi gradini di distacco, meglio dire una rampa di scale, rispetto a Jaguar. Certo I-Pace ha un listino prossimo ai 90K, ben 40mila euro o quasi più della Mustang. Ovvio che debba dare quello che da, sedendosi a bordo. Ma non crediate sia tutto oro, nelle sue scelte di materiali, specie quando il parallelo è fatto con certe tedesche. BMW si difende molto bene, in percezione da interno vettura. Proprio la M240i è quella che vince nel compromesso tra le aperte, avendo due più due posti, come Mustang, ma maggiori dotazioni fruibili, anche per i passeggeri.
La gestione capote sulla tedesca di Monaco è la più agile e controllabile in movimento; per Mustang serve addirittura uno sgancio manuale. Ci sono 335 litri nel bagagliaio della M240i, più che sufficienti per due adulti che abbiano anche lo spazio posteriore libero in un viaggetto. Certo, per tre o più persone, specie se amanti della tecnologia, le sensazioni e il livello in generale premiano veicoli come I-Pace, ma tra le tre protagoniste aperte BMW primeggia. Non a caso il SUV elettrico Jaguar è World Car of the Year 2019, anche se per sfruttare tutto occorre apprendere non solo le App e la strumentazione, ma anche come gestire i comandi touch o manuali evoluti (es. manopole multi-funzione del clima). L’inglese offre banalmente più vani e anche dotazioni con intrattenimento, a eventuali viaggiatori di un'esperienza a tappe come quella in #BCDE2019.
Senza infamia e senza lode, pensando al listino di circa 60mila euro, il contenuto della 718 aperta di Porsche. Auto che un pochino sente il peso degli anni, rispetto a due delle concorrenti. Un punto a favore della più “povera” di tutte, Ford Mustang, è forse la sua inattesa silenziosità. Per assemblaggi e nel motore. Non certo assoluta, ma in relazione a quella che invece era una tradizione molto più semplice e chiassosa. C’è poco sulla GT americana, persino nel piccolo Infotainment incassato, ma quel poco funziona e non si percepiscono, salvo andare oltre i limiti, fastidi di sorta per vibrazioni dall’esagerato V8 5.0.
Tra queste quattro vetture d'eccezione, misurate in strada sulle tratte della Provenza, è sicuramente la Porsche 718 Boxster quella che dà sensazioni più forti, gradite alla guida. Perché lei ha una dinamica diversa, non da 911 ma sicuramente capace di essere impegnativa e godereccia. Più delle evolute BMW e Jaguar, tutelate da maggiori sistemi e da una trazione intelligente. Anche più sicura ad alta velocità della Mustang, meno gestibile e precisa in certi frangenti. I primati Porsche in questo caso non sono quelli di misura più larga per la gommatura (235/265, contro 255/275 Mustang) la differenza che si sente sugli arti piacevolmente impegnati arriva da altezza, telaio e sospensioni. Le sue reazioni sono oneste ma più forti che sulle altre. Se piace guidare impegnati con Porsche si è immersi nella reattività, filtrata sui cerchi 20’’ dagli SportContact 6 (gomma non marchiata Porsche, ma con raffinate catene di polimeri capaci di dare la migliore trazione su strada). L'auto di Stoccarda, che sulle curve verso il lac de Saint Cassien ci ha impegnato e divertito, sconfina nell’eccesso di rumorosità e fatica, con la modalità Sport. A dispetto della BMW M240i che sa essere molto più gentile e altrettanto veloce, senza impegnare. È proprio la tedesca di Monaco che vince in temi di guida veloce ma sicura, perché è anche più tutelata, come deve essere una vera auto di frontiera oggi. Il suo progetto è successivo, i suoi sistemi sono più efficaci e veloci. Tra questi anche ESC e servofreno fatti da Continental e delle modalità di guida più raffinate delle altre cabriolet termiche (al piede destro risponde un DBW anch’esso Continental, come la gestione cambio).
L’aperta BMW con l'automatico 8 marce (Porsche ne ha 7, Mustang ben 10, di rapporti) ha permesso di andare gentili dov'era necessario e velocissimi dove si poteva, in comfort maggiore. Oltretutto la BMW M240i è anche capace di dare consigli sull’efficienza dinamica di guida e quindi non consumare molto carburante: siamo stati comodamente sotto i 10 l/100 Km facendo qualche pezzo a filo di gas, sul dritto. Mentre con Porsche è già impegnativo scendere sotto gli 11 e con Mustang, anche sforzandosi, sotto i 14.
I-Pace? Nessun problema dalle batterie (elementi LG gestiti da un modulo Continental) per tratte entro i 250 Km a giornata: ne avanza quanta se ne vuole di energia, per necessità serali di breve raggio. Il giorno dopo però, anche usando piede leggero e massima rigenerazione (che in rilascio è molto netta, su questi volumi) farne altri duecento senza ricarica no, questo rimane il limite. Contrariamente a una dinamica che lascia invece molto margine, a chi siede in vettura. I-Pace appare SUV statico e ingombrante, a fianco delle grintose cabriolet nel test, ma è più brillante di quanto si attenda e, velocità massima a parte (200 Km/h) in accelerazione è molto vicino alle tre aperte (0-100 Km/h in 4.8 sec.) pur pesando almeno mezza tonnellata in più (2.200 Kg. contro media 1.630). Enorme parte di comfort e dinamica vantati dal grande SUV, sono dovuti all'elettroncia, come la gestione delle sospensioni ad aria, o il blocco trasmissione (anch'essi Continental).
Il confronto netto è tra le cabriolet, in chiave godereccia per guida su panorami spettacolari. Da questo punto di vista BMW M240i stacca le rivali per contenuto tecnologico e insieme di dotazioni, che la rendono molto più fruibile a chiunque. Leggera, meno impegnativa e anche più sicura. Il suo prezzo di listino è vicino ai 60.000 euro e a quello di Porsche 718. A vincere per convenienza acquisto sarebbe la Mustang convertibile, ma pur semplice e meno cattiva di quanto si creda, paga poi salato: in tasse e carburante, visto che onere di cavalli e consumi sono in breve superiori al delta prezzo listino. I maniaci della guida precisa e scattante nei cambi direzione poi, sull’americana hanno di che lamentarsi, rispetto alle tedesche. La piccola Porsche, 718 cabrio, dal canto suo comporta rinunce rispetto a BMW: di spazio e contenuti hi-tech, ma soprattutto anche comfort. Solo in libertà “fa godere” di più il conducente, ma non si è sempre soli su bei percorsi e non sempre sarà facile in futuro rivendere auto usate meno ricche di tecnologia unicamente a dei puristi.
I-Pace infine, pur "fuori classifica" si rivela ottimo veicolo, anche se per troppi fuori target nostrano, in quanto EV. In supporto però quando la fortunata famiglia in trasferta, non sconfinata, può permettersi questo SUV d'eccezione ultra ricco. Serve solo un po' di abitudine con le tecnologie per sfruttarle tutte e poi una colonnina pronta uso ogni giorno, se si ambisce a percorrenze intorno ai 300 Km senza pensieri. Gli oltre 450 km dichiarati dalla batteria 90 kWh sembrano essere convertibili in circa 350 reali, anche con un po' di saliscendi (molto variabile però il discorso del carico e della guida).
A questo link, le schede dei quattro modelli affiancate, da paragonare sullo strumento di Confronto Automoto.it.
Auto e SUV del test erano tutti con gommatura Continental, ma non il medesimo pneumatico. Soprattutto Jaguar rinuncia ai più sportivi UHP montando i PremiumContact 6 J ContiSilent. Atto dovuto per l’integrale senza cambio che è anche l’unica con quattro ruote di medesima misura. Le più grandi, con cerchi 22 pollici e che all’interno della gomma usano un materiale fonoassorbente. Proprio la I-Pace, silenziosa in abitacolo per 9 dB grazie a queste gomme (ovviamente non è muta, quando si viaggia fondo pedale) è quella che sposa meglio la Vision Zero tedesca. L’azienda sistemista dedita alla sicurezza, fornisce anche una serie di dotazioni elettroniche che in un modo o nell’altro “lavorano” anche sulle ruote. Marcatura XL, quindi rinforzate per il grande carico, su quasi tutte le gomme delle auto in test. Che siano a trazione solo posteriore (718 e Mustang) o meno. Sono presenti gli SportContact in due versioni, 5 o 6, con quelli BMW approvati in primo impianto dalla casa. Si tratta di gomme SSR Runflat (fino a 80 km per 80 kmh max, se necessario) con TPMS integrato su cerchi 18''. Quelle Porsche di gomme, pur senza marchiatura della Casa, curiosamente uniscono due cavalli tedeschi (quello di Stoccarda e quello di Hannover). Stressata in ogni modo sui percorsi della Provenza, la piccola 718 ha evidenziato un comportamento del tutto analogo a quello noto con l’equipaggiamento di serie, anzi.
BMW M240i Cabrio: + Flessibilità, Sistemi e Sicurezze attive, Consumi – La meno estrema e vistosa
PORSCHE 718 Boxster + Guida (fisica) e Sound - Tecnologia e Comfort
JAGUAR I-Pace: + Tecnologia, Comfort e Sicurezza – Costo e Dipendenza da rete elettrica
FORD Mustang Convertible GT: + Stile personale e Approccio Easy – Consumi e Dotazioni
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