Chevrolet Spark

Fondata dal pilota di origine svizzera Louis Chevrolet nel 1911, il marchio globale della General Motors, si avvicina al centenario vantando un trend in rapida ascesa. E’ il quarto marchio mondiale di automobili, con vendite annue che superano 4.500.000 veicoli in oltre 130 paesi e dal gennaio 2005 è un player di primo piano del mercato europeo. La conquista della vecchia Europa è stata possibile grazie alla realizzazione di una linea di modelli appositamente pensata per i gusti e le esigenze degli europei, lontani anni luce dal concetto di auto big size ormai in crisi anche nel nuovo continente. L’italia, poi, si è rivelata fin da subito il più importante mercato occidentale per Chevrolet ed il secondo assoluto dopo la Russia. Un indice di gradimento notevole che ha contribuito sensibilmente alla crescita dei volumi di vendita da 240.000 ad oltre 500.000 unità, dal 2005 al 2008. Questo successo avrebbe dell’incredibile se non si tenesse conto che Chevrolet Italia è stato il primo marchio ad offrire impianti Gpl omologati in fabbrica, dalla City Car fino al SUV.

In ragione dell’importanza del nostro mercato, saremo i primi a vedere nei 200 punti vendita Chevrolet la nuova Spark. Una piccola tutta da scoprire che rafforzerà senz’altro il primato assoluto del marchio americano tra le auto straniere nel nostro paese, forte di 330.000 unità vendute.Una scintilla di vitalità, d’intuizione. Un’idea. La nuova piccola di casa Chevrolet, la Spark, si presenta con un nome breve e accattivante che veste alla perfezione il suo stile movimentato e frizzante. Certo, non si poteva prendere la sfida della sostituzione della Matiz alla leggera visto l’enorme consenso riscosso, negli anni, dalla entry level Daewoo prima e Chevrolet poi. I progettisti hanno dimostrato molto coraggio, stravolgendo letteralmente lo stile di un’auto che piaceva per le sue forme rotonde e ammiccanti, quasi femminili.

La Spark è infatti tutt’altra cosa: spigoli, tagli, nervature, luci grandi e affilate che si protendono su un cofano alto, dominato dalla calandra a due pezzi con il logo Chevrolet al centro.Le fiancate sono segnate da profonde scanalature che riprendono il taglio deciso della linea di cintura, definita dal profilo dei vetri che diventa sempre più sottile tanto da far sembrare la nuova nata una piccola coupè a quattro porte, con tanto di maniglie posteriori nascoste nei montanti.Anche lo stile dell’interno è tutto nuovo e originale. Il cruscotto sembra quello di una moto, con tachimetro tondo a sinistra e schermo digitale per contagiri, carburante e computer di bordo a destra. Il tutto è collocato su una plancia razionale e ben assemblata anche se realizzata con plastiche un po’ durette e scricchiolanti. Da utilitaria insomma.

Queste fanno da cornice ad una discreta quantità di spazio, sufficiente ad ospitare cinque passeggeri. Con un passo di ben 2.375 millimetri è facile spiegare l’abitabilità di un’auto compatta che con 3.640 mm di lunghezza e 1597 mm di larghezza, si lascia condurre senza patemi d’animo anche nei vicoli più angusti della città. Nessun problema per i piccoli oggetti, vista la miriade di vani disponibili e, nemmeno per i bagagli, sistemabili in un bagagliaio da 170 litri. Più grande di quello della Matiz che la Spark andrà progressivamente a sostituire.

 

Sotto il cofano troveremo, per ora solo due propulsori benzina a quattro cilindri: un mille da 68 cavalli e un milledue da 81 cavalli, entrambi disponibili in versione Bifuel con un sovrapprezzo di 2000 euro. Si tratta di motori Euro 5, attenti all’ambiente e ai consumi che si attestano intorno ai 6 litri per 100 Km. Le prestazioni non sono, ovviamente, da record con accelerazioni comprese tra i 15,5 secondi e i 12,1 secondi per arrivare a 100 Km/h e velocità tra i 154 e i 164 Km/h.

In fase di progettazione è stata curata particolarmente la sicurezza. La Spark infatti, anche se non offre l’ESP di serie (350 euro), è dotata di sei air-bag e sistema di retrazione dei pedali. Il 60% della struttura è in acciaio ad alta resistenza, con livelli di rigidità variabili mentre i profilati e il sottotelaio sono progettati per assorbire energia mentre collassano. Al suo arrivo, la piccola Chevry sarà disponibile in quattro allestimenti: Spark, Spark +, LS e LT con prezzi a partire da 8.950 euro.

Lo scenario del test drive è una caotica e super inquinata città del mediterraneo. Atene, in quei giorni sull’orlo di una crisi economica senza precedenti. Le difficoltà finanziarie, si sa, orientano il pubblico verso soluzioni economiche ma, nel caso della Spark il risparmio assume un risvolto per niente dimesso e la coloratissima utilitaria sembra tagliare come una lama il grigiore che soffoca le strade della capitale greca. Nel traffico si apprezzano le dimensioni e la maneggevolezza, mentre l’asfalto pieno di buche ci fa notare con piacere la taratura morbida delle sospensioni.

Al posto guida ci si abitua subito grazie al volante regolabile in altezza (per LS e LT) e ai sedili ben imbottiti. Una volta fuori dal caos cittadino si può quindi iniziare a familiarizzare con lo sterzo preciso che fa passare in secondo piano un cambio che tende ad impuntarsi soprattutto passando dalla terza alla quarta. In velocità la Spark trasmette la sensazione di un’auto leggera - pesa solo 864 Kg - ma nulla in confronto alla vecchia Matiz. Sulla Spark ci si sente più al sicuro e non si ha la sensazione di volare via al primo sorpasso. Il comfort è di buon livello; a disturbare la quiete dei passeggeri non sono i rumori del mondo frenetico che ci circonda ma i motori che si fanno sentire un po’ troppo.

Entrambi, infatti, hanno la coppia massima in alto, a 4.800 giri il che obbliga a tirare un po’ le marce facendo avvertire il quattro cilindri sotto sforzo nell’abitacolo. Insomma La Spark, a conti fatti pare di un’altro pianeta rispetto alla fortunatissima Matiz che tra l’altro rimarrà ancora in produzione e i presupposti per bissarne il successo non mancano di certo.