Toyota Driving Academy: per imparare a guidare ovunque

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La nuova scuola guida di Toyota e Lexus per l'Italia parte forte di quattordici diverse vetture. Una disponibilità modelli a 360° con soprattutto gamma Hybrid ma anche fuoristrada veri affiancati ad auto di ogni segmento, inclusi SUV e la sportiva GT86. Ampio e qualificato lo staff istruttori capitanati da Jarno Trulli, uomo Toyota negli anni della F1
6 maggio 2016

In quel di Castrezzato, presso il circuito di Franciacorta, il gruppo Toyota ha presentato lo scorso 20 aprile la propria nuova Driving Academy nazionale, iniziativa che ci è molto piaciuta, come tutte quelle che riguardano la sicurezza automobilistica. Già, non ci stancheremo mai di dirlo che tenere a se stessi, ai propri cari e al prossimo, nonché alla propria vettura se si è degli appassionati, passa anche dal guidare correttamente. Abitudini errate e distrazioni sono troppo comuni alla guida e genericamente non si nasce piloti, ma lo si può diventare e anche sufficientemente bravi, grazie a corsi come questi, che insegnano a sfruttare meglio le tecnologie automobilistiche di cui disponiamo (Toyota e Lexus ne hanno in abbondanza, sia per propulsione sia per assistenze guida) e a coordinarsi correttamente, oltre che rapidamente, negli automatismi di conduzione auto al limite o d’emergenza.

Una Toyota GT86 allestita per la Driving Academy: è lei la reginetta della guida sportiva in pista, insieme alla Lexus RC-F
Una Toyota GT86 allestita per la Driving Academy: è lei la reginetta della guida sportiva in pista, insieme alla Lexus RC-F
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La casa giapponese fa le cose in grande per il mercato italiano, forte di un parco vetture quasi unico e della volontà di aggiungere qualcosa al percorso che già la vede da anni perseguire cura di ambiente e sicurezza, qualcosa che coinvolge maggiormente la passione in questo caso. La Driving Academy Toyota usa infatti quattordici modelli diversi, per tutti i gusti ma anche i contesti di guida, cosa non comune, proponendo cinque tipi di corso differenti.

“È un enorme piacere vedere il via di questo progetto costato molto in termini di lavoro e organizzazione, per avvicinarci ai clienti e tornare in pista, seguendo anche la volontà di Akio Toyoda (Presidente Toyota Motor) che vede in quest’ambito un riconoscimento della validità di tecnologia presente sui nostri veicoli" ha dichiarato Andrea Carlucci, AD Toyota Motor Italia.

Insegnanti? Tra i più esperti e non solo di auto di serie, anzi, molto qualificati anche per le competizioni nelle diverse specialità in cui i veicoli Toyota si propongono. Lo staff che segue il fitto calendario annuale, esteso su oltre una ventina di date tra eventi e corsi modulati secondo le esigenze diversificate degli utenti (visibili in dettaglio su www.toyotadrivingacademy.it) è composto da quattordici piloti istruttori, uomini e donne, giovani e meno, alcuni molto noti e vincenti nelle competizioni sportive. Citiamo tra gli altri, dopo il coordinatore Andrea Pullè: Tobia Cavallini, Alex Caffi (ex F1) Piero Longhi (Rally) Matteo Bobbi, Marco Lucchinelli (sì, Motomondiale vinto nel 1981 ma guida bene anche con le quattro ruote) e ovviamente il primo attore: Jarno Trulli. Proprio Jarno ci ha spiegato come rimpiangeva, quanto pilota ufficiale Toyota F1 (anni 2005-2009) di essere al posto più quotato delle corse iridate, con il più grande costruttore di auto, ma non avere in gamma modelli stradali di forte ispirazione sportiva. Oggi ci sono, grazie alle GT86 e la bellissima “fuori gamma” Lexus RC-F (che abbiamo assaggiato in fianco a Trulli) e vanno a completare quanto serve per dare corsi guida utili dal neopatentato (in primis la sicurezza, con le Aygo) e mondo femminile, sino agli amanti del gas aperto che vogliano la pista.

Alberto Santilli, Director Marketing Strategy di Toyota Italia, ha sottolineato proprio come sia l’intenzione di sfruttare l’ampio target concesso dalle gamme Toyota e Lexus unite (impiegate nove vetture della prima e cinque della seconda) a permettere una copertura così estesa. Location e varietà dei corsi non mancano, di vario prezzo, con ottiche diverse e flessibilità: dal target di singoli privati sino ai gruppi business delle flotte aziendali, oltre che gli Under-25. Previste tappe in pista a Monza, Adria, Modena e Mugello, oltre Franciacorta, ma anche utilissimi percorsi fuoristrada (Abruzzo e Croazia) e su ghiaccio (Vermiglio).

Noi ci siamo messi alla prova su circuito e percorsi interni di Franciacorta: il limite scoperto e superato, come sempre quando la scuola è di quelle buone, ci ha regalato nuove nozioni soprattutto tecniche, poiché le auto si evolvono sempre (specie le ibride) divertimento in gruppo, emozione personale e ovviamente sicurezza aggiunta, in ottica di guida quotidiana di fronte ai mille casi che questa può comportare nel tempo. Abbiamo testato affiancati dagli istruttori la piccola Aygo 1.0, impiegata nelle prove di handling, controsterzo e simulazione bagnato, fino alla sportiva GT86, che abbiamo portato al (nostro) limite di pista affiancati da Niki Cadei e Matteo Malucelli. Se le prime prove di sicurezza son talmente utili da considerarle un must per i neopatentati (Aygo su piazzale allestito) la seconda una goduria (GT86 in pista) quasi sbalorditivo è poi lo scoprire come condurre a inclinazioni esagerate i fuoristrada Rav4 e Land Cruiser: mezzi capaci di manovre impensabili prendendo fiducia nei sistemi prima e nella meccanica poi (notevole in guida offroad la differenza tra il passo lungo e il passo corto). Interessante e utile anche imparare a gestire al meglio le pregiate Lexus, berline (IS o GS) e SUV (NX), come le varie Hybrid di gamma Toyota (Auris e Prius) puntando a massimizzare la percentuale di uso ecologico. Per ogni tipo di vettura si impara prima a conoscerla, per davvero, ottimizzandola nella gestione dei sistemi e quindi a portarla anche al limite di guida, che non significa andare forte, specie in fuoristrada, ma prima di tutto con margine di sicurezza, proprio e del veicolo stesso; ad esempio sul bagnato o nei passaggi con ostacoli improvvisi. I passi che si compiono dopo la teoria e le prime sessioni, arrivando alla conclusione del corso (con tanto di attestato finale) sono notevoli e fanno capire quanto il tempo per queste attività sia sempre ben speso.

 

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