Una vera e pura coupé giapponese sportiva di quelle cattive alla percezione ma non estreme, pura tanto da unire il meglio del DNA di ben due marchi come Toyota e Subaru (per il motore). Una due più due con grinta e dinamica guida da vendere, grazie a misura e massa ridotte e baricentro basso, con un sound motoristico (4 cilindri boxer aspirato) molto corposo e personale. Non è la raffinata o lussureggiante europea, con cui non vuole competere, sul fronte di stile e contenuti tecnici o meno ancora comfort (pur dotata di clima bizona e Infotainment a 6.1’’), ma le sensazioni al volante sono forti senza avere oneri ed elementi meccanici troppo elevati. Fascino sempre di moda negli USA e in Oriente, che vede in questa vettura la sua più moderna espressione anche se l’utilità di uso quotidiano potrebbe sembrar limitata dai numeri delle prestazioni, è invece meno esosa di quanto sembri.
Unica variante con due allestimenti e la possibilità della trasmissione automatica, che però non è di quelle di medesimo cattivo carattere come la Toyota GT86. Il prezzo della base è competitivo, se però si sia degli smaliziati del genere con il top di gamma si aggiungono tanti dettagli estetici, tra cui il vistoso spoiler.
Vettura di limitata diffusione sul mercato nazionale, vanta come da tradizione una buona efficienza di sistemi e affidabilità che non spaventa per la manutenzione anche sul lungo termine, pur se eventuali procedure di ricodifica parti elettroniche sono delegate alla sola rete ufficiale della Casa. Le quotazioni sono migliori della media in quanto a tenuta data la ancor relativamente giovane età del modello.
Nasce in Giappone nel 2012 dall’unione d’intenti Toyota e Subaru, il modello 086A (FT86) che si declina poi con vari nomi in funzione di mercato e marchio: Toyota GT86, Subaru BRZ o Scion FR-S negli USA. Dopo anni di sviluppo che hanno visto alternarsi prove con motori V6 anche ibridi, la vettura che prende comunque ispirazione da una tradizione di modelli sportivi anni Sessanta con motore anteriore e trazione posteriore Toyota, adotta lo storico propulsore boxer di casa Subaru, raffinato e gestito da un impianto elettronico derivato da Toyota. In breve non mancano apprezzamento dal mercato e dagli addetti ai lavori grazie a stile e una dinamica di guida ben riuscita in questo taglio abbastanza semplice, di berlina unicamente quattro cilindri aspirata ma molto cattiva. Tante le edizioni limitate o speciali dedicate ai vari mercati, come GRM, StyleCB e Cup edition, quasi sempre connotate più esteticamente che nella meccanica, mentre l’uso sul fronte sportivo è vario nei diversi continenti, per classi GT, Pro-Am, Endurance e persino nel Drifting.
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