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A confronto due vetture non per tutti, non certo economiche o nate per confinarle in usi urbani, ma che piacciono a molti. Berline tre volumi prossime ai 4,6 metri che ingombrano un po’ ma regalano prestazioni molto elevate, con “paga” a più basse e filanti coupé dotate anche di maggior cubatura. Auto che sono già vincenti ognuna per la propria personalità, forte e identificativa di un’apprezzata storia di marchio a dispetto delle richieste medie del mercato attuale. Vicine sui numeri delle rispettive e tecnicamente invidiabili schede, come in parte anche nel listino prezzi non lontano dai cinquantamila euro, ma parecchio distanti per immagine e percezione in abitacolo. Due icone contemporanee che qualcuno non vorrà nemmeno confrontare per amore cieco di una, fascinosamente italiana che non rinuncia a sistemi e materiali di alto livello, o dell’altra, vistosa e rombante giapponese sposata alla razionalità: Subaru WRX STI 2.5 e Alfa Romeo Giulia Veloce 2.0 Turbo AT8 - AWD Q4.
WRX STI ****. Se pensiamo a una tre volumi di questo genere e oggi sono poche, di certo Subaru WRX STI mantiene il proprio longevo DNA stilistico, giapponese, pur ammodernata nel taglio. Non la più modaiola o raffinata ma solida e parecchio grintosa, senza eccedere nei tratti fondamentali contrariamente ai dettagli, come grande spoiler posteriore e prese aria, ma non solo, tutti molto appariscenti e corsaioli. Un’immagine oggi rara, che colpisce con gradimento forse meno esteso della rivale tricolore, poiché ancora ispirata alla nicchia rallistica come le titolate progenitrici Impreza. Può piacere maggiormente a un target giovane, che apprezzi griglie e feritoie, oltre l’altezza da terra (qui 135 mm) con bella mostra dei quattro scarichi, dei freni Brembo e un gradito tettuccio in vetro. Sette i colori disponibili per la carrozzeria, dove il metallizzato costa 600 €, in contrasto a cerchi 18’’ scuri (i classici oro da abbinare al blu mancano a molti, ndr).
GIULIA VELOCE *****. Ha raccolto molto interesse prima di nascere, applausi al debutto e riconoscimenti dopo le varie apparizioni per il mondo. In questa versione Veloce Q4, Giulia è grintosamente Alfa da ogni angolazione. Sa però anche essere berlina di classe, con un equilibrio di forme più morbido ma non meno impressionante di quello della rivale, anzi, pur senza certi tagli netti ed elementi tecnici forti, le più eleganti e armoniose linee della Giulia Veloce generano immediato rispetto automobilistico. Più lunga di cinque centimetri e ben più larga, di ventidue, ma lievemente più bassa: fa trasparire di cosa è capace senza richiamare i rally come la rivale, con dettagli curati di valore quando scoperti, che la differenziano dalle Giulia “normali” quali paraurti e fari posteriori, o il doppio scarico con estrattore. Cerchi 18’’ e undici varianti di colore carrozzeria (sino a + 1000 € rispetto il rosso base) con disponibili i 19’’ anche di colore chiaro, in contrasto a pinze volendo colorate (gialle o rosse, + 500 €). L’italiana è meno appariscente certo e meno prepotente, ma più personalizzabile.
WRX STI ****. Lo spazio è buono sulla Subaru corsaiola del 2016, giapponese che non si limita nelle misure con buona ergonomia anche per i più alti europei, senza esagerare però. Impronta volutamente razionale che traspare parecchio rispetto a Giulia Veloce, sia nelle forme di plancia e punti contatto, sia nei comandi, moderni senza però ricchezza o morbidezza. Volante, a tre razze con lieve smusso, pedaliera in alluminio, pomello cambio, freno di stazionamento (rigorosamente a mano) e quant’altro si debba gestire alla guida genera il giusto senso di sportività, in chiave un po’ fuoristradista o quantomeno dai richiami al glorioso passato delle progenitrici. Nulla è troppo blando o che generi relax, senza scomodità certo, ma totalmente protesi alla guida se si è al volante piuttosto che meno coccolati rispetto a Giulia Veloce da passeggeri. Non eccelle la visibilità posteriore, con l’effetto strano di quell’alettone unico nel suo genere sempre presente (salvo non volerlo in acquisto, ma onestamente “ha il suo perché”) pur non invasivo come appare la prima volta. Il vano bagagli è invece soddisfacente in proporzione alla vettura, più stretta e non poco della Giulia Veloce, con 460 litri fruibili.
GIULIA VELOCE *****. È nata dopo la rivale, con ottima progettazione anche per spaziosità ed ergonomia. Il vantaggio dell’italiana sta un pochino nelle misure, superiori, ma non solo. Selleria e comandi sono più moderni e ricchi di spunti gradevoli nelle forme e nei materiali. Non un lusso da primato per scalfire certe tedesche o inglesi, ma certamente superiore alla purezza ben più fredda della WRX STI. Contenitiva il giusto e che incita a esser guidata ma non solo, grazie a piccole comodità e maggiori regolazioni che si trovano o meglio scoprono usando la Giulia Veloce in vari ambiti, per cui ovviamente è stata progettata contrariamente alla Subaru che può un pochino “fregarsene” rimanendo più chiusa nella propria nicchia dai richiami corsaioli, per non dire spartana se si pensi a un target adulto che spenda certe cifre. Comandi più ordinati e d’impatto moderno, armonioso, meno affollamento di elementi da toccare, vani più tutelati e bagagliaio qui ovviamente poco più ampio, con 480 litri da sfruttare. Maggiore anche l’ariosità, non l’altezza assoluta, per i passeggeri se ce ne sia un terzo posteriormente.
WRX STI *****. La prima cosa nota e udibile delle Subaru sportive è la propulsione: cilindri orizzontali contrapposti, in questo caso quattro. Il turbocompresso 16 valvole benzina ha cilindrata 2.457 cc con potenza 300 CV @6000 giri e coppia 407 Nm @4000 giri. Il suo sound vale molto, gradito agli amanti e gratificante a ogni lunga apertura del gas, oggettivamente più personale di quello Alfa (se i giovani non lo posson ricordare anche il Biscione usò dei piccoli boxer, sino all’Euro2). Un po’ in controtendenza rispetto al passato e l’immaginario la guida, già perché la WRX STI se usata con i sistemi attivi a pieno è molto gestibile, reattiva senza tradimenti inattesi anche strapazzandola, persino troppo facile se si pensi a un uso che vuole essere corsaiolo per davvero, fuori dalle normali strade. I 1507 Kg. di massa e le dimensioni inferiori le regalano vantaggio rispetto a Giulia Veloce, in guida tortuosa soprattutto. Scoprire il limite, che in quanto a dinamica è come detto alto e tutelatissimo, è un piacere. L’equilibro costante quasi non fa percepire la prestazione velocistica. I settaggi della trazione DCCD (Multi-mode Driver's Control Centre Differential) e del motore su tre livelli (SI-drive) sono davvero molti ed esaustivi, abbondanti per un conducente e dei percorsi ordinari, a dimostrazione di quanto già detto: la cura e le qualità nella WRX STI sono puramente dedicate alla guida. Tre differenziali che anche se non sappiate bene cosa sono e come lavorino, si percepiscono guidandola all’estremo sui fondi difficili, idem per lo sterzo, che regala sensazioni non certo affaticanti ma intese, perse su alcune moderne berline sportive. Limiti veri? Forse la crudezza con tecnica che trasuda e maggiore concentrazione necessaria, rispetto a Giulia Veloce, ma chi conosca il passato Subaru la potrebbe trovare persin troppo gentile, rispetto all’immaginario: questione di gusti. Esagerando alla peggio non mancherà sottosterzo, salvo esser smaliziati nell’uso delle ben sei regolazioni manuali del DCCD; difficile comunque fare danni anche se da osservatori sembra un mostro. Ultimo punto per il mito dell’affaticamento dopo certi utilizzi: la WRX STI certo “richiede” un po’ rispetto a Giulia, ma a noi così cattiva non è parsa. Ulteriore contrasto rispetto all’immaginabile Subaru dal passato per la strumentazione: non futurista ma parecchio interessante per i contenuti tecnici (motore e trazione) moderni visualizzabili sul piccolo schermo multifunzione, posto ben visibile sopra le bocchette areazione. Nel serbatoio 60 litri di benzina, due più della Giulia Veloce, per autonomia però inferiore e non esagerata, se si sfrutti l’assetato boxer giapponese. Il rifornimento avviene a lato destro, contrariamente alla berlina Alfa. Per andare piano, in coda o città, piuttosto che far manovre, la WRX che sembra tanto cattiva e rude è invero, sterzo a parte, adeguata anche più di Giulia per i non piccoli vantaggi di misura su: ingombro fisico, passo ruota più corto di oltre 20 centimetri e anche raggio sterzata. Ulteriore carenza di comfort per le cambiate, manuali, delle sei marce che possono essere corrette acquistando il kit innesti rapidi ma nulla hanno a che fare con l’automatico da mani salde sul volante.
GIULIA VELOCE ****. In estrema sintesi basterebbe dire che conferma l’impressione visiva e di scheda tecnica, con dalla sua questa volta non il puro concetto di velocità espresso nel nome, causa i volumi, i 100 Kg di massa in più e i venti CV in meno rispetto alla rivale. Parliamo però di virgole per utilizzi generici che non siano vere gare, anche se sono 15 Km/h di velocità massima, 255 contro 240 Km/h. Q4 vuol dire integrale ma la prevalenza è al posteriore, cosa importante e distintiva per Giulia Veloce, in questo meno configurabile che WRX STI. Il sistema di trazione cui piace fare tutto da se pensando all'anteriore solo quando e quanto serva, paga bene per fluidità, equilibrio ed efficienza sui fondi viscidi, non nasce per farci le gare o le richiama così fortemente come quello giapponese. Se la WRX STI è più racing e pura, oggi giorno è innegabile la bontà di un buon cambio automatizzato mancante sulla tre volumi Subaru e presente qui, con otto rapidi rapporti di origine ZF che arricchiscono il volante della Giulia Veloce e piacciono tanto anche a chi voglia correre, in quanto a resa oggettiva. L’impostazione generale pur più sportiva delle molte berline rivali, premia Giulia per usi autostradali e di viaggio, dove stabilità con relativa dolcezza e soprattutto comfort generale (anche acustico) sono superiori alla più rude giapponese, idem per l’autonomia, migliore con i ben 3,5 l/100km in vantaggio consumo extraurbano, per quel che conti sul target di acquirente. Sotto il cofano 280 CV a 5250 giri e coppia 400 Nm a 2250 non sono tanti meno della rivale, anzi, il quattro cilindri italiano ha maggiore prestazione specifica in relazione alla cubatura e il maggior numero di rapporti, molto più corti inizialmente e lievemente più lunghi a salire, permette prestazioni assolute analoghe in accelerazione, prossime ai 5 secondi sullo 0-100 Km/h. Diverte molto anche lei senza star dietro come percezione in ripresa, se si apprezzi la guida sportiva moderna con un certo comfort di sistemi e quel rapido cambio, più frequente da usare ma esente da imprecisioni che sulla rivale cui piacciono i giri più alti (piccolo neo per gli amanti della cosa, su Giulia) posson capitare. Alfa non vince su fondi estremi o in allunghi esagerati, dove l’altra si può adattare maggiormente, ma si può andare veloci, talvolta anche di più in certe riprese dai bassi e sicuri senza sonorità o immissioni fisiche più crude della WRX STI, nella maggior parte degli utilizzi; con il vantaggio di comodità e rilassamento che vuole dire anche sicurezza, su lunghe tratte. Il sottosterzo dell’integrale? Quelli “bravi” dicono che si senta anche qui, specie rispetto alle Giulia posteriori, ma con tutti i controlli più attivi e presenti di quelli WRX STI, la Giulia Veloce incita meno a fare i fenomeni del volante, amando la precisione che sa offrire pur con qualche Kg in più sull’avantreno.
WRX STI ***. Tutto in chiave razionale, senza fronzoli o tantomeno lusso, ma invero non manca nulla, specie se si scelga quest’auto per il contenuto tecnico e di guida. Fronte sicurezza WRX STI dispone di Airbag e sedili deformabili, con alcuni sistemi attivi come SRVD per collisioni posteriori, HBA (fari adattivi) e soprattutto il già citato VDC, quando lasciato lavorare a pieno. Ci sono però anche particolarità dedicatele da Subaru per i freni, oltre il Brake Assist anche l’Override (priorità alla frenata se contemporanea all’accelerazione) e una struttura frontale che in caso di urto diretto, prevede impatto meno invasivo grazie al posizionamento di motore e cambio, che potenzialmente “scivolano” verso il basso e non contro l’abitacolo. L’Infotainment su display 7’’ prevede connessione Starlink agli Smartphone e la sensazione a bordo è di qualità efficace, solida, ma non troppo fantasiosa o raffinata, pur con presenza di buoni materiali e finiture precise ovunque si guardi e tocchi. Manca un pochino di personalità magari fantasiosa per i dettagli, come tipico per le giapponesi anche se costino queste cifre. Accessori opzionali? Nessuno salvo il pacchetto S non certo economico (4450 €) ma che include sistema audio, navigazione, camera posteriore, tetto elettrico e sistemi più evoluti sicurezza, fronte dove Giulia Veloce parte ben avvantaggiata, oltre finiture di selleria più ricercate con pelle totale. In coerenza al target, non esiste un configuratore online ufficiale in italiano.
GIULIA ****. Vuole essere premium e lo fa vedere anche in questa variante Q4 Veloce, la Giulia. Selleria in pelle estesa a molti punti di contatto, di buona qualità e finiture ottimali quasi ovunque, con un display Infotainment 6,5’’ (Radio, Nav, Mp3, aux-in, Bluetooth) che per questo confronto tutto sportivo vince rispetto a WRX in termini di armoniosità con il resto della plancia, ma non in prestazione. Qui la sensazione è più ricca, accogliente e gratificante per i passeggeri, più protagonisti in abitacolo e dotati, come per l’areazione. Giulia Veloce è anche più personalizzabile internamente (es. pelle Nera, Tabacco o Rossa senza sovrapprezzo). Gli elementi del cruscotto sono tipicamente due con focus su ampie lancette giri e velocità, come le analogiche Subaru numericamente, ma la percezione a bordo è ben altra, condivisa in parte a molte concorrenti di derivazione premium meno sportiva delle due berline in oggetto, di livello superiore alla rivale giapponese per ricercatezza. Pur di allestimento unico, la Giulia Veloce suI sito ufficiale Alfa Romeo offre un dettagliato configuratore online per farsi conoscere e ponderare, scegliendo alcuni graditi optional come il tetto panoramico (1700 €) o il Connect 3D Nav 8.8’’ (1000 €) piuttosto che uno dei tanti pacchetti di costo e scopo molto vario, sino ai 2500 € di quelli lussuosi con inserti in vero legno, o i 2200 € per quello Performance, con sospensioni attive. Di serie similarmente alla rivale ci sono clima automatico bi-zona, sistema per regolare le prestazioni (DNA) e cruise control con limitatore velocità. Per la sicurezza attiva sono presenti con vantaggio Alfa: Forward Collision Warning (FCW) con Autonomous Emergency Brake (AEB) e riconoscimento pedone, sistema frenante IBS e Lane Departure Warning.
WRX STI ***. 44.500 € il prezzo di listino attuale (12/2016) per Subaru WRX STI 2.5. Meno di Giulia anche perché qui si bada più al sodo e alla tecnica, con un prezzo che ne è espressione. Come tradizione l’auto giapponese non lascia dubbi circa affidabilità e solidità anche per usi non troppo garbati, mentre i consumi non sono proprio dalla sua, penalizzando non poco l’economia di mantenimento se si pensa che per un’annata con percorrenza di circa diecimila chilometri, sono potenzialmente 400 i litri di benzina in più di cui necessita, con valore medio combinato 10,4 l /100 km. La garanzia generale Subaru è di tre anni o 100.000 km con possibile estensione di due anni, Bestcare Premium. Eventuali danni a parti elettroniche da dover sostituire o ricodificare, tutte dedicate a WRX STI o quasi (come le ecu Denso o Mitsubishi) vincolano alle condizioni e alla rete Subaru, meno diffusa che quella Alfa quando gioca in casa. Da usata la WRX STI mantiene il proprio appeal, anche a lungo termine come le sorelle maggiori e sebbene i numeri siano limitati, commerciabilità e forse anche quotazione relativa potrebbero premiarla già nel medio termine rispetto a Giulia Veloce 2.0, apprezzatissima in vetrina ma non parimenti ambita quando sotto il cofano si trovi un potente turbo benzina.
GIULIA **. Prezzo di listino superiore di oltre il 20% a 54.500 € per la Giulia Veloce Q4 2.0 Turbo AT8. Pur sapendo di un certo riguardo al cliente nazionale, con possibilità di sconto, promozioni e opportunità finanziare FCA Bank da non tralasciare, la berlina del Biscione costa parecchio di più della giapponese. Quello che offre in termini di dotazioni e finiture è però evidente, oltretutto recupera e non poco sui consumi come detto, qualora siano ritenuti importanti, specie in ottica di viaggi. Se non se ne faccia un utilizzo di nicchia la berlina italiana può parzialmente ridurre l’impressionante gap del listino per i costi gestione. Le manutenzioni ordinarie e straordinarie della Giulia Veloce, quelle che qualora capitino fanno la differenza, si appoggiano a una rete ufficiale più diffusa sul territorio nazionale con possibilità di acquistare pacchetti di servizi prepagati, che non lascino pensieri ulteriori con qualche convenienza. Parte dei sistemi (es. ecu Bosch) è oltretutto condivisa al mondo FCA, non esageratamente ma certo più nota all’Aftermarket di quanto vi sia sotto i vestiti di WRX STI. Da pagare a parte invece l’estensione garanzia, che parte con un anno meno di Subaru ma è flessibile come per tutte le Alfa Romeo. Fronte quotazioni da usata la Giulia Veloce è fresca di debutto, non ben misurabile nel suo valore futuro di medio termine; certo le qualità non le mancano ma la rivale gode di un bacino di amanti del genere che “tengono” anche nel tempo più lontano, indipendentemente da mode e propulsioni.
BOLLO&ASSICURAZIONE. Per quanto concerne il tanto odiato ma dovuto e in questi casi oneroso bollo, l'imposta annua attribuita alla WRX STI è del tutto simile a quanto si paghi per Giulia Veloce Q4 2.0 Turbo benzina, ovvero oltre settecento euro. Valutando le polizze low cost gestibili online per le due berline sportive in esame, scopriamo che le stime di conducenti maturi che le inseriscano nel proprio nucleo familiare, piuttosto che come prima e unica auto, sono inizialmente vicine. La sola RC di un guidatore esperto in classe bassa, vede in circa 100 euro la differenza con più onerosa Subaru WRX STI causa la maggior cubatura. Includendo ulteriori garanzie come incendio e furto, atti vandalici, cristalli, collisione, eventi naturali, assistenza, tutela giudiziaria e infortuni conducente, la differenza si sposta rendendo più alto il premio di Giulia Veloce, per il maggior valore della vettura. Peggiorando la classe di merito, parallelamente incrementa anche la differenza costo assicurazione, mentre in termini di valore residuo dell’auto, con il passare dei primi anni è al momento quello di Giulia a dover rimanere più alto. In prospettiva di medio e lungo termine, diminuendo la differenza valore potrebbe però rimanere più costosa la giapponese.
La premessa è che pur vicine nei parametri sulla carta, queste due splendide berline incarnano spiriti e perseguono target differenti, nicchie nella nicchia se si contino i numeri oggigiorno. La sommatoria delle valutazioni qui considerate, che non influenzano certo quanto il gusto personale per un acquisto del genere, porta a un equilibrio fatto di pregi e limiti differenti, con lieve vantaggio Alfa volendo essere oggettvi e non estremi. Insomma “dipende” come spesso ci si sente rispondere a una domanda secca. WRX STI è auto più pura, quasi unica nella declinazione dai richiami al passato racing che se piaccia sopravanza per "godimento" anche rivali come Giulia Veloce Q4, più sofisticata in tutti i sensi e persino di miglior rendimento su asfalto, oltre che confortevole e risparmiosa dal benzinaio, pensando di farci molta strada. Non a caso la giapponese è modello unico e sposa utilizzi grintosi su percorsi non ordinari, mentre l’italiana è una tra le versioni della nuova berlina Alfa Romeo, cattiva e prestante sì, ma senza perdere quel senso di eleganza discreta e accoglienza dovuta per essere protagonista della vita quotidiana, in ogni ambientazione. A questo link sullo strumento di confronto modelli Automoto.it sono visibili dati e numeri delle due rivali affiancati.
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
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