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Prima auto del Leone ad entrare in listino con una composizione di lettere in luogo della classica numerazione progressiva (a sua volta recentemente semplificata), Peugeot RCZ è stata pensata per unire due obiettivi troppo spesso in antitesi: realizzare una coupé "popolare" con il fascino esclusivo di una supercar.
Tema che in una categoria leggermente superiore è stato affrontato da Audi, con la TT, ed in una leggermente inferiore (per dimensione e non per prezzo) da Mini con la Coupé che è arrivata sul mercato anche in versione Roadster.
Una doppia bolla come segno distintivo
Rispetto alla coppia di rivali tedesche la RCZ non propone alcuna versione "en plein air" e, per il momento, non ne è previsto l'arrivo, anzi: proprio sul tetto fisso, caratterizzato da uno stile a doppia bolla di "ispirazione Zagato" (realizzato in cristallo o fibra di carbonio satinata o lucida) e sugli stilosi montanti ad arco con finitura satinata si gioca gran parte della caratterizzazione estetica della vettura.
Il resto lo fanno la generosa presa d'aria anteriore ed i gruppi ottici anteriori e posteriori dal profilo bislungo e lo spoiler che lavora automaticamente in tre modalità: 0° fino ad 85 km/h, 19° sino a 155 per poi raggiungere i 34° sino al raggiungimento della velocità massima. Per chi volesse è possibile mostrare l'ala, anche a vettura ferma, cliccando sull'apposito pulsante sulla console.
Dettagli raffinati e personalizzazioni di ogni genere
Non mancano alcuni dettagli estremamente raffinati, come il nuovo logo Peugeot incastonato sul cofano (RCZ è stata la prima a mostrarlo) o il coperchio del tappo serbatoio posizionato tra cofano bagagliaio e montante in posizione orizzontale: un elemento, quest'ultimo, che rimanda alla tradizione delle competizioni GT.
Infinite le possibilità di personalizzazione offerte dai pacchetti MyRCZ e dal catalogo di personalizzazioni: oltre alle 9 tipologie di cerchi tra 18 e 19 pollici e le otto tinte di carrozzeria, è possibile personalizzare RCZ scegliendo tetto o cover degli specchietti in carbonio, pinze freno e griglia anteriore in nero brillante e molto altro. Ci sono anche accessori utili non solo all'estetica, come il portabiciclette posteriore.
Interni sportivi
Dentro come fuori è una certa originalità delle forme a dominare la scena. Configurato secondo lo schema 2+2 l'abitacolo della RCZ ospita una plancia dallo stile morbido e lineare, in cui si fondono elementi classici nello stile Peugeot - la strumentazione ad elementi circolari o il display del sistema multimediale a scomparsa nel caso si scelga l'opzione navigatore - ad altri pensati per esaltare le caratteristiche di RCZ, come gli inserti cromati, l'orologio analogico o il rivestimento in pelle Nappa che si estende anche alla plancia (2.500 euro).
Elettronica utile
Tra gli elementi di spicco del modello si fanno notare anche i sedili sportivi, i comandi di regolazione della velocità e multimedia dislocati su specifici satelliti dietro al volante, ed una certa attenzione per la multimedialità: di serie il pacchetto è molto completo, comprende anche il bluetooth, ma attingendo dalla lista degli optional è possibile spingersi oltre in termini di suono con il kit JBL o dotare la vettura di connettività wireless wi-fi.
“Lunga 4.287 mm, larga 1.845 ed alta 1.359, la RCZ vanta numerose componenti in comune con la sorella 308 a partire dalla piattaforma 2, che però è stata largamente modificata per fare posto ai contenuti ed allo stile della vettura: il valore di passo, ad esempio, è di circa 10 mm superiore sulla RCZ (2.612 mm) mentre le carreggiate sono allargate di 44 mm davanti e 63 mm dietro”
Più bassa e larga della 308
Lunga 4.287 mm, larga 1.845 ed alta 1.359, la RCZ vanta numerose componenti in comune con la sorella 308 a partire dalla piattaforma 2, che però è stata largamente modificata per fare posto ai contenuti ed allo stile della vettura: il valore di passo, ad esempio, è di circa 10 mm superiore sulla RCZ (2.612 mm) mentre le carreggiate sono allargate di 44 mm davanti e 63 mm dietro.
Valori che, alla stregua di un assetto più basso di 18 mm davanti e 19 dietro, hanno permesso alla RCZ di ottenere un baricentro più basso di ben 40 mm pur mantenendo sostanzialmente identico lo schema delle sospensioni, che sfrutta uno pseudo-McPherson dotato di perno disaccoppiato davanti ed un assale torcente con ammortizzatori separati dietro.
Diversa, invece, la gommatura (235/45R18 o 235/40R19) e l'impianto frenante, che si differenzia in base alla motorizzazione scelta: Peugeot prevede dischi anteriori autoventilanti 340x30 o 302x26 sull'asse anteriore ed unità da 290x12, di tipo pieno, dietro.
L'ESP si disattiva completamente
Interessante la scelta di rendere completamente disattivabili i sistemi di assistenza alla guida: non che sugli altri modelli della Casa di Sochaux non si possa fare, anzi, ma sulla RCZ l'ESP e l'aiuto alla frenata di emergenza non si riattivano automaticamente una volta superati i 50 km/h, rendendo la guida più pura ed efficace quando si va alla ricerca del limite.
Tre motori, un diesel
Tre le motorizzazioni disponibili, tutte abbinate a cambi a sei rapporti, tutte ad iniezione diretta omologate euro5. Ad aprire la gamma è il 1.6 turbo-benzina Twin Scroll da 156 CV a 6.000 giri e 240 Nm di coppia massima a 1.400 giri. RCZ in abbinamento a questo motore è in grado di toccare i 100 km/h in 8 secondi netti dopo la partenza ed una velocità massima di 217 km/h.
Salendo, in ordine di potenza, si inconta il duemila turbodiesel da 163 CV e 340 Nm di coppia massima a 2.000 giri. Dotato di filtro antiparticolato FAP ed alimentato per mezzo di un sistema common rail a 2.000 bar, questo motore è in grado di assicurare un valore di accelerazione 0-100 km/h in linea a quello dell'unità benzina d'accesso (8,2 secondi) ed una velocità massima di 220 km/h. Quest'unità è in grado di assicurare, come sul resto della gamma Peugeot, un consumo di carburante di 5,3 litri/100 km ed un livello di emissione pari a 139 g/km.
Al vertice della gamma si posiziona, infine, il millesei benzina dotato di doppia fasatura e alzata delle valvole di aspirazione variabile. Dotato di 200 CV a 5.800 giri e di 275 Nm di coppia massima a 1.700 giri, l'unità sviluppata in collaborazione con BMW è in grado di assicurare 237 km/h di velocità massima ed uno 0-100 km/h in 7,5 secondi. 6,9 l/100 km il consumo di carburante dichiarato dalla Casa transalpina.
Ibrida? Per il momento no, ma in futuro...
Ancora presto per parlare di un eventuale arrivo della tecnologia ibrida HYbrid4, anche se l'estensione del sistema già in listino per 3008 e 508 è solo una questione legata a scelte di marketing: la piattaforma, infatti, è in grado di ospitare la combinazione tra motore diesel anteriore da 163 CV e l'elettrico posteriore da 37 CV senza particolari modifiche.
Dal vivo: com'è fuori
Il look è certamente uno dei pezzi forti della coupé transalpina e lo scotto da pagare quando si è alla guida è quello di avere tutti gli sguardi adosso. Degni di nota la cura per il dettaglio raffinato, come nel caso del tetto in cristallo sagomato a doppia bolla, e la presenza di alcuni richiami al presente ed al passato delle GT da competizione: tutti elementi che nascondono la derivazione 308, regalando alla RCZ un'identità forte ed al cliente l'idea di essere al volante di una "fuoriserie".
“Il look è certamente uno dei pezzi forti della coupé transalpina e lo scotto da pagare quando si è alla guida è quello di avere tutti gli sguardi adosso”
Dal vivo: com'è dentro
La volontà di fare bene tanto fuori quanto dentro è evidente, in particolar modo negli allestimenti dotati di rivestimenti in pelle, elegantemente estesa anche alla plancia. In questo caso la derivazione da altri modelli Peugeot è evidente, in particolar modo nella strumentazione, nei comandi e, soprattutto, nel volante: a meno di non scegliere l'opzione sportiva è esattamente quello di grande diametro proposto in numerosi modelli del Leone.
Niente di male, sia chiaro, anche perchè il tutto è assemblato con buona precisione ed arricchito da finiture cromate posizionate in numerose aree dell'abitacolo, ma senza esagerazioni. L'accesso ai sedili posteriori è facilitato dal sistema di scorrimento di quelli anteriori ma lo spazio è davvero ridotto al minimo e sufficiente, sempre che davanti non si sieda un pilota più alto della media, per un bambino.
Bene bagagliaio e visibilità
Va meglio, come spesso accade sulle coupé di ultima generazione, alla voce bagagliaio anche se per questioni stilistiche la RCZ ha un classico cofano al posto del più versatile portellone: questo limita un po' l'accesso al vano, soprattutto se si desidera stivare oggetti voluminosi, ma non limita la volumetria che può variare da 321 a 639 litri abbattendo gli schienali.
Meno peggio di quanto si possa credere la visibilità: le superfici vetrate aiutano a capire la dimensione della vettura e guidare, anche in città molto trafficate, non è poi così diverso da una 308. In manovra, invece, è meglio affidarsi ai sensori di parcheggio.
Posizione di guida ed ergonomia
Di spazio, come da tradizione Peugeot, ce n'è in abbondanza per accogliere piloti dal metro e cinquanta ai due metri. Il sedile sportivo offre tutte le regolazioni possibili alla stregua del volante, che si regola in altezza e profondità: trovare un perfetto equilibrio di distanze con gli elementi fissi (pedaliera e cambio) è dunque un gioco da ragazzi. La vera difficoltà nella RCZ è salire e scendere, perchè il sedile non solo è basso ma è anche avanzato rispetto alla lunghezza della porta ed al profilo discendente del tetto: fattori che scaturiscono dall'ardita combinazione tra tecnica e stile, che si pagano con qualche contorsionismo in più al supermercato o in garage particolarmente stretti.
Ergonomia da vera Peugeot
Una volta a bordo tutti i comandi sono a portata di mano e semplici da utilizzare e sfruttare nel loro potenziale. Serve, però, un breve periodo di apprendistato: i satelliti sui quali sono installati regolatore di velocità (sx) e multimedia (dx), infatti, spuntano dal piantone dello sterzo in posizione coperta dal volante, rendendo sostanzialmente impossibile l'interazione visiva. Sulle prime si va a tentativi, ma una volta fatta l'abitudine l'utilizzo diviene molto semplice.
Sin troppo semplice, infine, il comando di avviamento: come una qualsiasi vettura "casa lavoro" si avvia ruotando in avanti la chiave nel blocchetto. Un pulsante start, a fronte di così tanta caratterizzazione sportiva, ci stava alla perfezione.
Come si guida
La nostra RCZ è spinta dal motore 2.0 HDi da 163 CV. Si tratta di un'unità molto popolare nel listino del Leone, pensata più per consumare poco che per assicurare performance ad una vettura sportiva.
“Il duemila diesel si muove molto allegramente già dai 1.500 giri, assicurando una spinta molto forte tra i 2.000 ed i 3.500 giri. Il tutto con una voce moderata, a tratti piacevole, scandita dal rapido avvicinarsi della zona rossa (poco dopo i 4.000) e da una rapportatura del cambio perfettamente in linea con le esigenze di erogazione del propulsore”
Inutile, insomma, attendersi sound da brivido o fondoscala psichedelico: il duemila, però, si muove molto allegramente già dai 1.500 giri, assicurando una spinta molto forte tra i 2.000 ed i 3.500 giri.
Il tutto con una voce moderata, a tratti piacevole, scandita dal rapido avvicinarsi della zona rossa (poco dopo i 4.000) e da una rapportatura del cambio perfettamente in linea con le esigenze di erogazione del propulsore: peccato solamente per la corsa della leva del cambio, perfetta per una segmento C ma un po' troppo lunga per una sportiva come la RCZ.
Un discorso che si può riportare pari pari anche allo sterzo, che assicura un buon feeling pur utilizzando un volante a nostro parere un po' troppo ampio: un elemento più sportivo sarebbe certamente più indicato, anche a fronte dell'ottimo lavoro di sospensioni e assetto, che permettono a RCZ di aggredire le curve rassicurando il pilota con un grande rigore nel rispetto della traiettoria ed un retrotreno incollato a terra.
Un comportamento, quest'ultimo, che alla stregua del leggero sottosterzo che si manifesta forzando le entrate in curva ha convinto i tecnici Peugeot a disabilitare la riattivazione automatica dell'ESP e dell'aiuto alla frenata di emergenza una volta superati i 50 kmh, a tutto vantaggio del piacere di guidare. Elemento raro nell'era dell'elettronica onnipresente.
Bene anche in autostrada
La RCZ, insomma, non è solo design: è anche una vettura interessante da guidare nel misto con elementi che le permettono di difendersi anche in autostrada.
Silenziosità di marcia, bassi consumi (siamo arrivati a 16 km/l senza particolari attenzioni) e disponibilità di funzioni come il cruise control le permettono di affrontare anche lunghi chilometraggi autostradali senza particolari problemi per pilota e passeggero.
Il tutto con l'assistenza di un sistema multimediale di bordo che, in particolar modo nella versione WIP 3D con display LCD, offre di tutto e di più in termini di multimedialità e di navigazione satellitare.
In conclusione
RCZ è un'auto molto particolare sotto diversi punti di vista: unisce design, buone prestazioni ed un piacevole senso di esclusività che la rendono interessante anche nei confronti di prodotti di categoria superiore. I prezzi partono da 27.500 euro per arrivare ai 30.300 euro della più potente motorizzazione 1.6 16v THP da 200 CV.
Nulla da eccepire al diesel, ma considerando che RCZ non nasce per fare km (anche se è in grado di farli...) l'emozione del sound e della spinta inesauribile del millesei turbocompresso ripagano il costo leggermente superiore e la maggior necessità di carburante per percorrere la stessa strada.
Peugeot
Via Gallarate 199
20151 Milano
(MI) - Italia
800 900 901
https://www.peugeot.it/
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