Peugeot RCZ (2010-15)

Due le varianti motoristiche base, 1.6 THP oppure diesel 2.0 HDI con potenze che nel primo caso hanno raggiunto i 270 CV per la versione finale R, da considerare per chi abbia gusti sportivi veri, mentre le varianti primarie soddisfano anche per i consumi, ordinari, regalando la coupé un po’ particolare anche a chi ci voglia fare grandi percorrenze. Parecchie le possibilità di personalizzazione offerte.

Veicolo relativamente poco diffuso in Italia, con prevalenza delle motorizzazioni a gasolio e della trasmissione manuale, RCZ sente un discreto deprezzamento con il passare degli anni, specie sulle versioni meno recenti, pur pienamente solida e affidabile poiché dotata di sistemi e impianti elettronici normalmente gestiti della capillare rete PSA e manutenzione ordinaria fattibile ovunque.

Dopo alcune anteprime a partire dal 2007, la nuova coupé 2+2 Peugeot irrompe in gamma dal 2010 portando un genere di vettura assente dai listini del costruttore e anche una denominazione priva di legami con il resto di gamma, a enfatizzarne la personalità. Pur condividendo base tecnica con la 308 la cura dedicata è elevata per far sì che il modello competa con altre coupé premium del segmento, specie tedesche. Lo stile viene subito apprezzato e premiato dalla critica, un po’ meno dai mercati nonostante l’approccio relativamente semplice e motorizzazioni potenti ma non estreme, comunque capaci di renderla la Peugeot più prestazionale di sempre sotto vari punti di vista. La sua carriera produttiva dura sei anni, con un restyling nel 2012 e circa 65mila unità prodotte. Non poche le versioni o edizioni speciali viste, tra le quali Allure, Brownstone, Magnetic, Asphalt, Hybrid4 e ovviamente la più prestazionale R, che ha chiuso in bellezza la storia RCZ. Varianti Cup allestite per uso in pista, hanno animato le competizioni nei Trofei dedicati anche in Italia.