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Peugeot è una delle aziende automobilistiche più attive al mondo in termini di attività sportive. Forse per inclinazione o per vicinanza tra i prodotti commercializzati e quelli "da corsa", però, l'esperienza del Leone nell'ambito delle corse è stata maturata principalmente nell'ambito dei rally dove Peugeot ha vinto di tutto e di più.
Levate le recenti stagioni nella Le Mans Series con la 908 HDi FAP, culminate nel 2010 con la storica vittoria della corsa più famosa al mondo, bisogna infatti tornare agli anni '90 per ritrovare la Casa del Leone ufficialmente impegnata in pista, tra l'altro con programmi molto diversi ed impegnativi: 24 Ore di LeMans con la 905, F1 con McLaren, Jordan e Prost, e Superturismo con la 405.
Sport sì, ma con un occhio alla produzione
Oggi la situazione è molto diversa e l'approccio è più razionale e concreto dopo il clamoroso stop al programma Le Mans in favore dei numerosi lanci di prodotto che sarebbero arrivati poi nel corso del 2012 e 2013: correre si corre comunque, in ogni caso, ma lo si fa per promuovere effettivamente i prodotti, come nel caso dei rally con la 208 R2, R5 e T16 Pikes Peak (quest'ultima è un prototipo da 875 CV su 875 kg che sarà guidata da Loeb nella celebre corsa americana)... e della RCZ, che nella speciale versione Cup dà vita ad alcuni monomarca nazionali estremamente combattuti e non troppo costosi.
RCZ Racing Cup: vera auto da corsa
Ma andiamo con ordine. Partiamo dallo scoprire cos'è e com'è fatta la RCZ Racing Cup, che abbiamo provato sulla selettiva pista di Imola a poche giorni dal via del trofeo che la vede protagonista in Italia. Pensata per essere una vera auto da corsa e realizzata interamente da Peugeot Sport, la RCZ Racing Cup riprende in tutto e per tutto il nuovo stile del frontale introdotto dalla rinnovata coupé del Leone, differenziandosi sopra e sotto il vestito per via di numerosi accorgimenti che ne hanno notevolmente innalzato il potenziale dinamico.
THP da 260 CV
1.6 turbo da 260 CV a 6.500 giri e 300 Nm di coppia massima, l'EP6CDTm è stato ampiamente modificato rispetto all'unità da 200 CV di serie attraverso l'adozione di un'aspirazione modificata, di un turbo Borg Warner ad elevate prestazioni ed un sistema di scarico da 70 mm di diametro.
Un motore decisamente potente abbinato asd una trasmissione specificatamente studiata da Sadev per le esigenze di questa vettura. Siglata ST182-14 si tratta di un cambio sequenziale elettroattuato a sei marce + retromarcia con paddles al volante che tra le caratteristiche peculiari ha quella di non richiedere l'uso della frizione nei cambi di rapporto ma soprattutto di non permettere cambiate che potrebbero compromettere gli organi meccanici.
Un sistema in grado di assiucurare una velocità massima di 245 km/h (in 6a marcia a Monza), perfettamente integrato al differenziale autobloccante meccanico a sei dischi ma soprattutto talmente ben progettato e realizzato da non creare alcun problema in corsa così come in fase di revisione: i tecnici dei team, a riguardo, si sono dichiarati estremamente soddisfatti.
“1.6 turbo da 260 CV a 6.500 giri e 300 Nm di coppia massima, il motore EP6CDTm è stato ampiamente modificato rispetto all'unità da 200 CV di serie attraverso l'adozione di un'aspirazione modificata, di un turbo Borg Warner ad elevate prestazioni ed un sistema di scarico da 70 mm di diametro”
Pesa 1.040 kg
Oltre a motore e cambio anche numerose altre parti della vettura sono state oggetto di cure da parte dei tecnici del Leone. Rinforzata ed irrigidita per mezzo di un roll-bar saldato, la scocca della vettura si presenta decisamente più leggera rispetto al modello di serie ma soprattutto adattata ad un utilizzo racing attraverso l'introduzione di 3 martinetti idralici pneumatici per l'assistenza ai box, di un alettone posteriore regolabile e di un cofano in fibra di carbonio estremamente leggero. Come da regolamento Fia la RCZ Racing Cup integra anche in impianto di estinzione delle fiamme ed un sedile monoscocca con cinture a cinque punti firmate Sparco. Il peso complessivo è fissato in 1.040 kg (-250 kg) mentre in termini di dimensioni lunghezza e larghezza rimangono vicine a quelle della vettura di serie con valori di 4,29 e 1,84 metri.
Sospensioni firmate Peugeot Sport
Le sospensioni si presentano come un'evoluzione corsaiola dello schema McPherson anteriore e Multilink posteriore utilizzato da RCZ. Nuove sono molle ed ammortizzatori firmati Peugeot Sport così come nuovi sono i cerchi con canale da 9" su cui sono montati pneumatici slick (o rain) Pirelli 245/645 R18. Tra le particolarità delle sospensioni della RCZ Racing Cup c'è la possibilità di regolare l'altezza dal terra ma soprattutto la geometria delle ruote: noi abbiamo girato con un camber posteriore di 3° mentre Ivan Capelli, alle prese con il setting della vettura con la quale correrà la stagione, si è spinto a 6° per cercare andare alla ricerca di un comportamento meno sottosterzante.
Freni AP ad elevate prestazioni
Tra gli elementi di spicco del lifting che ha portato la RCZ dalla strada alla pista c'è anche un impianto frenante potenziato con l'adozione di dischi anteriori AP Racing da 355 mm di diametro morsi da pinze a 6 pistoncini. Stesso fornitore ma diversa misura per i dischi posteriori: il diametro è 290 mm mentre la pinza sfrutta un pistoncino singolo.
Dal vivo: com'è
La RCZ Racing Cup è stata pensata per essere essere una vera auto da corsa e come ogni auto da corsa che si rispetti non si fa certamente notare quanto a facilità d'accesso al posto guida, anzi: il roll bar, soprattutto per i piloti più alti (chi scrive è alto 1.90) risulta difficile da scavalcare in entrambe le direzioni. Fortunatamente una volta "incastonati" nel sedile ed allacciate le cinture si apprezza immediatamente la favorevole triangolazione tra volante, pedaliera e sedile ma soprattutto il maggior spazio a disposizione per la testa, che in altre vetture da corsa (vedi test Mini Challenge) costringe a posizioni di guida piuttosto sacrificate.
In pista: come si guida
Sulla RCZ da corsa, insomma, dopo il disappunto iniziale ci si sente "a casa" ed è un vero piacere farsi coccolare dal rombo del quattro cilindri da 1.6 litri che rispetto alla versione di serie è presente in modo costante nell'abitacolo sin dal minimo. Giù la frizione dentro la prima con un click sulla leva di destra, lasciamo la piazzola con il controllo della velocità in corsia box (60 km/h) attivo.
“Sulla RCZ da corsa ci si sente "a casa" ed è un vero piacere farsi coccolare dal rombo del quattro cilindri da 1.6 litri che rispetto alla versione di serie è presente in modo costante nell'abitacolo sin dal minimo”
Davanti a noi un bel display digitale Magneti Marelli ci fornisce velocità e regime di rotazione, ma capiamo immediatamente sin dalla prima cambiata che le uniche cose su cui fare affidamento sono i led luminosi che indicano l'avvicinarsi della zona rossa e l'udito: il quattro cilindri manda segnali evidenti segnali di "stanchezza" man mano che ci si avvicina in zona rossa ed è ora di cambiare.
Il cambio sequenziale aiuta nella guida
Cambiate che arrivano puntuali ad ogni richiesta e che assistono in modo eccezionale la guida: il "cloc" meccanico che si sprigiona nell'abitacolo non è solamente un segnale di cambiata avvenuta (senza frizione e senza rilasci di gas per passare ai rapporti superiori) ma anche un elemento chiave che permette di non pensare alla sincronizzazione tra pedali e movimenti della mano a tutto vantaggio della concentrazione sulla guida.
Frena fortissimo
Guida in cui è evidente l'apporto dell'assetto, della rigidità della scocca ma soprattutto della gommatura slick, che consente di spingere forte a centro curva, forzare la frenata fino alla corda e permettere l'uso massiccio del gas fuori dalle curve. Un momento, quest'ultimo, in cui il differenziale autobloccante meccanico fa la differenza permettendo di scaricare a terra tutta la coppia evitando, al contempo, brusche reazioni meccaniche. I freni, ce l'avevano detto, sono uno dei pezzi forti della RCZ Racing Cup: permettono staccate eccezionali ma allo stesso tempo trasmettono una confidenza inaspettata sin dalle prime staccate ed una resistenza eccezionale anche in piste tortuose come quelle di Imola.
E' veloce e sincera
Una vettura sincera, veloce nel cambiare direzione, dotata di uno sterzo leggero ma estremamente preciso, che potrebbe girare ancor "più stretto" nei tratti medio-lenti con un assetto meno "facile" e granitico al posteriore, che ci ha permesso di spingere forte sin dalle prime curve ed avvicinarci, con un tempo di 2'05.3, al 2'03.5 fatto registrare dal vincitore della corsa di Imola nel 2012.
Il risultato cronometrico che abbiamo ottenuto testimonia coma la RCZ Racing Cup sia una porta d'accesso ideale per chi si avvicina per la prima volta al mondo delle corse o per chi ritorna dopo anni in pista. Pur essendo a tutti gli effetti un'auto da corsa infatti, la coupé preparata da Peugeot Sport si dimostra una vettura tutto sommato facile, che permette anche a chi, come chi scrive, non è un pilota di professione di divertirsi e perchè no, di ottenere risultati degni di nota.
Quanto è più veloce delle RCZ di serie?
Il tempo che abbiamo registrato attraverso il nostro sistema GPS portatile a bordo della RCZ Racing Cup ci permette di fare alcuni confronti anche con le RCZ stradali presenti in pista: con la THP benzina da 200 CV di serie abbiamo staccato un tempo di 2'19.4 mentre con i 163 CV della 2.0 HDi non siamo andati oltre il 2'25.5. La velocità massima, registrata al termine del rettifilo dei box alla staccata del Tamburello è stata di 213,1 km/h per la RCZ Cup, 199,8 km/h per la RCZ THP 200 CV e 181,6 km/h per la diesel.
“Il risultato cronometrico che abbiamo ottenuto testimonia coma la RCZ Racing Cup sia una porta d'accesso ideale per chi si avvicina per la prima volta al mondo delle corse o per chi ritorna dopo anni in pista”
Quanto costa il trofeo RCZ Racing Cup 2013?
Il trofeo RCZ Racing Cup è iniziato lo scorso 27 e 28 aprile sulla pista di Vallelunga. Il campionato si articola su 14 corse che si disputano in sette piste italiane. Le prossime tappe saranno Adria (25 e 26 maggio), Magione (22 e 23 giugno), Mugello (13 e 14 luglio), Imola (30 agosto, 1 settembre), Misano (21 e 22 settembre) e Monza il 5 e 6 di ottobre.
L'iscrizione al Trofeo costa 1.800 euro, l'auto 54.900 euro + Iva, ma volendo è possibile noleggiarla per mezzo di alcuni team ad un prezzo che si aggira sui 10.000 euro a gara. In montepremi prevede 3.000 € al 1° classificato, 2.000 al secondo e 1.000 € al terzo. Chi vince il trofeo, inoltre, si porta a casa una Peugeot RCZ 1.6 THP 200 CV ed un cronografo Quartodimiglio dedicato.
Peugeot
Via Gallarate 199
20151 Milano
(MI) - Italia
800 900 901
https://www.peugeot.it/
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