Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Quando gli ingegneri giapponesi hanno iniziato lavorare alla nuova Toyota Aygo si sono ritrovati in mano con un progetto ancora molto valido, almeno nei contenuti essenziali. Per questo hanno deciso che la nuova generazione della citycar ultracompatta avrebbe potuto tranquillamente continuare ad essere costruita sulla piattaforma esistente – sviluppata, lo ricordiamo, insieme ai francesi di PSA – rivoluzionando e perfezionando però tutto il resto, a partire dal design.
Dal vivo: com’è dentro
Rispetto alle cugine (Citroen C1 e Peugeot 108), la nuova Aygo è sena dubbio la più stravagante e fuori dal schemi per quando riguarda lo stile. Il merito è del nuovo design “J-Playful”, ispirato alla cultura diffusa tra i giovani giapponesi di oggi, che ha portato alla luce un frontale particolarmente vistoso, dominato da un’ampia X, e un’ampia possibilità di personalizzazione, assoluta novità per Aygo.
Iclienti possono scegliere di cambiare colori e finiture a più di 10 parti del veicolo, sia interne che esterne, a seconda dei propri gusti, creando la combinazione cromatica preferita. Si tratta di una possibilità di fatto unica nel segmento A, resa possibile grazie ad una costruzione intelligente e all’utilizzo di materiali accessibili, che hanno permesso di mantenere i prezzi allineati a quelli di questa fascia di mercato. Inoltre le parti – si può intervenire su griglia anteriore ad X, inserti del paraurti posteriore, finiture delle bocchette di ventilazione e naturalmente cerchi in lega - si possono cambiare anche successivamente, rinnovandole e rinfrescando il look del proprio veicolo anche dopo anni dal momento dell’acquisto.
Disponibile in versione a tre o cinque porte, (prossimamente verrà offerta anche in Italia l'originale variante con tettuccio in tela paribile elettricamente), la nuova Aygo si distingue anche per una sezione di coda davvero fuori dagli schemi. A differenza delle parenti strette francesi qui i gruppi ottici di sviluppano in verticale, proponendo una conformazione poligonale, che ben si sposa con il design anteriore. L’accesso al vano bagagli invece continua a mantenere la soluzione del lunotto apribile in vetro, che avevamo già trovato sulla prima generazione.
Rimane ultra-compatta ma si migliora in abitabilità
A proposito di bagagliaio. La capacità è aumentata di 29 litri rispetto al passato, raggiungendo quota 168 litri. Un risultato reso possibile grazie ad un piano di carico più profondo di 75 mm. In ogni caso il vano bagagli rimane piuttosto piccolo e l’impossibilità di far scorrere il divanetto posteriore non aiuta di certo le cose. In più il tendalino si è dimostrato molto poco pratico.
“La nuova Aygo si distingue anche per una sezione di coda davvero fuori dagli schemi”
La piattaforma, è vero, è rimasta la stessa, ma questo non ha impedito ai progettisti di variare le dimensioni, che in ogni caso rimangono quella di una ultra-compatta, perfetta per gli spostamenti urbani. La lunghezza complessiva è cresciuta di 25 mm, arrivando a toccare quota 3.455 mm. L’altezza è diminuita di 5 mm, a tutto vantaggio dell’aerodinamica, ma questo non ha influito sull’abitabilità interna che invece è migliorata (+ 7 mm di spazio per la testa di chi sta davanti).
Infine sono state allargate entrambe le carreggiate di 8 mm, una soluzione, che come vedremo più avanti, è andata a migliorare notevolmente la risposta e la stabilità del mezzo. I progettisti poi sono riusciti a realizzare un piccolo miracolo. Nonostante una lunghezza di passo invariata (2.340 mm) l’abitacolo ha guadagnato complessivamente 9 mm di spazio in più e braccioli più larghi di 20 mm pensati per migliorare il comfort di chi siede davanti.
L’abitabilità in effetti non è male date le dimensioni. Davanti si sta tutto sommato comodi e non si ha mai l’impressioni di essere chiusi in un ambiente piccolo, mentre dietro Aygo fa quel che può, soprattutto sulle versioni a cinque porte, dove garantisce due posti accettabili. Meno agevole invece occupare gli spazi posteriori sulle varianti a tre porte.
Dal vivo: com’è dentro
Gli ingegneri giapponesi hanno stravolto anche l’abitacolo, rimanendo però fedeli ai criteri stilistici adottati per la carrozzeria, con soluzioni bicromatiche piuttosto originali e piacevoli. In questo caso gli interni appaiono molto simili a quelli delle cugine C1 e 108 e si distinguono soprattutto per il sistema multimediale x-touch, che porta anche su un’auto compatta ed accessibile come Aygo un display touch da ben 7 pollici. Attraverso il sistema, tutto sommato completo e ben realizzato, è possibile controllare diversi parametri della vettura ma soprattutto disporre della tecnologia MirrorLink che permette di integrare perfettamente il proprio smartphone con la vettura. Gli ingegneri hanno anche ripensato i montanti A per garantire una migliore visibilità in fase di sterzata, mentre la strumentazione rimane semplice, ma chiara e completa, arricchita persino da un display centrale rotondo ricco di utili informazioni raccolte dal computer di bordo.
“Di serie la nuova Aygo offre un equipaggiamento molto generoso visto il segmento di appartenenza”
Curioso poi l’approccio adottato per riprogettare zone chiave degli interni. Dal momento che l’assoluta maggior parte dei clienti Aygo è costituita da giovani i progettisti hanno portato l’angolo dello sterzo da 28 a 26,6 gradi, hanno ridotto la zona dei fianchi dei sedili di 10 mm e hanno dotato il sedile del guidatore di otto gradi di regolazione per trovare in maniera più semplice la posizione di guida ottimale.
Equipaggiamento: tutto quelle che serve (davvero) a una citycar è di serie
Di serie la nuova Aygo offre un equipaggiamento molto generoso visto il segmento di appartenenza. Tutti i modelli sono dotati di impianto audio con prese USB e ingresso Aux, luci diurne a led, controllo elettronico della stabilità (VSC) e Hill Start Assist che aiuta nelle partenze in salita.
L’allestimento x-play costituisce il cuore della gamma Aygo. Questa versione è la base su cui costruire tutte le personalizzazione e include una griglia anteriore a X con finitura piano black e cerchi in acciaio da 15 pollici. Dentro invece spiccano comandi al volante rivestiti in pelle, sedile del guidatore regolabile in altezza e regolatore di velocità. Inoltre il clima automatico, come anche il sensore crepuscolare, sono di serie già su x-play, dettagli che invece, a parità di allestimento, non troviamo sulle cugine francesi C1 e 108.
Ci sono pacchetti ed edizioni speciali
Sono disponibili però anche alcuni pacchetti con cui rendere pià originale la propria Aygo. Un pacchetto esterno permette per esempio di cambiare il colore della x frontale e degli inserti del paraurti posteriore. Un altro invece prevede una serie di stickers che mettono in evedenza la parte più bassa di frontale, fiancate e posteriore. I pacchetti interni invece consentono di cambiare i colori delle finiture delle bocchette di ventilazione, della leva del cambio o di variare la finiture della plancia e della console.
Toyota ha già realizzato anche delle edizioni speciali, capaci di esprimere il massimo della personalità di Aygo. La x-cite è la più sportiva e si distingue per il colore Pop Orange con dettagli piano black, ma anche grazie a cerchi in lega da 15 pollici in nero lucido, mentre la x-clusiv vuole essere più elegante, mettendo insieme una tinta esterna Midnight Black con dettagli Super Chrome.
“I progettisti partivano già da una buona base, ma sono intervenuti su una serie di aspetti per migliorare quelli che erano i talloni d’Achille della precedente generazione”
Tecnica: battaglia ai talloni d'Achille
I progettisti partivano già da una buona base, ma sono intervenuti su una serie di aspetti per migliorare quelli che erano i talloni d’Achille della precedente generazione, in particolar modo legati a rumorosità e assetto. La nuova Aygo può quindi contare su una maggiore rigidità strutturale, ma anche su un migliore aerodinamica e su sospensioni dalla nuova taratura, mentre sterzo e trasmissioni sono stati ottimizzati per garantire maggior confort e reattività, migliorando il piacere di guida. Il risultato è un indice NVH (che misura rumore, vibrazioni e ruvidità) molto migliorato rispetto al modello di prima generazione.
Motorizzazioni: o così, o così
Dal momento che in passato, pur essendoci una variante a gasolio, il 90% dei clienti sceglieva Aygo con motorizzazione a benzina i vertici giapponesi hanno deciso di eliminare l’unità turbo diesel. Aygo è quindi offerta solo in abbinamento al 1.0 tre cilindri benzina aspirato (non viene proposto anche il 1.2 PSA disponibile invece per le cugine francesi), che però è stato rivisto e aggiornato da cima a fondo dai giapponesi. Sono stati ridotti gli attriti interni e si è provveduto a migliorare la combustione, il tutto utilizzando nuovi materiali per valvole e rivestimenti dei cilindri.
Questa unità è ora in grado di erogare 69 CV a 6.000 giri/min e 95 Nm di coppia a 4.3000 giri/min, anche se 85 Nm sono disponibili già a partire da 2.000 giri/min. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 14,2 secondi e la velocità massima è di 160 km/h. Oltre alle versioni standard si possono scegliere poi le varianti “eco” dotate di pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, Start&Stop e di un cambio con quarta e quinta marcia particolarmente lunghe. I consumi medi dichiarati si attestano a 4,1 l/100 km (prima erano fermi a 4,4 l/100 km) con le emissioni ferme a 95 g/km. I modelli “eco” riescono ancora a fare di meglio con 3,8 /l 100 km e 88 g/km CO2. In alternativa al cambio a cinque marce è disponibile anche l’elettrauto x-shift.
Occhio ai prezzi!
I prezzi meritano un capitolo a parte. Aygo in Italia viene offerta a partire da 11.800 euro, un prezzo tutto sommato interessante per una citycar entry level, che però di serie offre già tutto quello che serve davvero. Aggiungendo accessori sfiziosi però e aumentando le personalizzazioni i prezzi salgono fin troppo, almeno per un’auto di questa categoria, per cui ci sembra vantaggioso acquistarla nelle versioni base. Se si iniziano a raggiungere cifre prossime ai 13-14.000 euro, come quelle previste per gli allestimenti top di gamma, conviene senza dubbio orientarsi verso un’auto più grande, magari di segmento B, che allo stesso prezzo offre molto di più già di serie.
Le nostre impressioni di guida
La più bella sorpresa della nuova Aygo è senza dubbio il rinnovato tre cilindri 1.0 aspirato, che avevmo già grandemente apprezzato sulla Yaris restyling. È un motore di piccola cubatura e privo di sovralimentazione ma non sembra mai in affanno e calza a pennello per le esigenze cittadine della citycar giapponese. È dotato di un brio tutto suo, che rende Aygo agile anche per merito di un peso senza dubbio molto contenuto (855 kg).
“Il piccolo benzina riesce a garantire percorrenze di 20 km/l, un valore che può addirittura migliorare con uno stile di guida più accorto”
In poche parole non si sente per niente la mancanza del più generoso 1.2 PSA (disponibile invece per C1 e 108), anche perché il tre cilindri del Sol Levante fa rimanere a bocca aperta davanti a consumi. Senza impegnarsi nemmeno troppo infatti il piccolo benzina riesce a garantire percorrenze di 20 km/l, un valore che può addirittura migliorare con uno stile di guida più accorto!
Nonostante il lavoro fatto dagli ingegneri nipponici però Aygo rimane tutto sommato un’automobile un po’ rumorosa, il che conferma la sua natura di vettura entry level, perfetta per iniziare a guidare o per chi macina pochi km esclusivamente in città. La voce del tre cilindri è sempre avvertibile anche se in effetti le cose sono un po’ migliorate rispetto alla prima generazione. Passi avanti più consistenti invece per quanto riguarda la dinamica di guida. L’aumento delle carreggiate, gli interventi sulle sospensioni e soprattutto sullo sterzo si sentono, con una guida che diventa senza dubbio più stabile ma anche più comunicativa e reattiva.
Conclusioni
La nuova Aygo fa passi da gigante in termini di personalità, con un look che fa decisamente fatica a passare inosservato, anche per merito di possibilità di personalizzazione curiose ed originali. Il motore tre cilindri aspirato da 1.0 litro rimane il suo fiore all’occhiello, vispo quanto basta e campione nel contenimento dei consumi, mentre la rumorosità continua ad affliggere un po’ questo tipo di auto, anche se ci sono stati miglioramenti avvertibili rispetto al passato.
Pregi
- Look: è la più stravagante delle tre (Citroen C1 e Peugeot 108)
- Motore: il 1.0 tre cilindri aspirato è un vero gioiellino e non fa rimpiangere l’assenza del 1.2 PSA
- Consumi: sono veramente bassissimi
- Sistema di infotainment: è ben fatto e il display è veramente ampio
Difetti
- Rumorosità: è migliorata ma rimane comunque presente
- Bagagliaio: rimane piccolo e il tendalino è poco funzionale
- Prezzi: crescono sin troppo, meglio rimanere sulle versioni entry
Toyota
Via Kiiciro Toyoda, 2
Roma
(RM) - Italia
800 869 682
https://www.toyota.it/
Toyota
Via Kiiciro Toyoda, 2
Roma
(RM) - Italia
800 869 682
https://www.toyota.it/