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Sono bastati pochi mesi per colmare quella che agli occhi di tutti era parsa la lacuna maggiore della nuova smart, ovvero la disponibilità del cambio automatico twinamic su tutte le versioni. Un dettaglio di non poco conto, visto che tale presenza tecnica è sinonimo di cambiate più rapide e senza interruzioni di potenza, a loro volta quindi premesse indispensabili ad una guida più rilassante in città e un carattere più deciso e sportivo nella modalità veloce, qualità portata in dote dalla doppia frizione.
Con il twinamic, smart elabora del tutto il lutto della separazione dalla precedente versione, che nel cuore degli “smartfans” irriducibili non ha mai smesso di essere preferita all’attuale.
Ma la giovane smart ormai è stata accettata a livello estetico, gli stacchi formali con il vecchio modello sono stati digeriti e il nuovo format ha finalmente libera cittadinanza; e se ancora dovessero esistere delle incertezze al riguardo, siamo sicuri che saranno spazzate via dopo aver provato le delizie messe sul piatto dal twinamic, che rende oblio il ricordo del "vecchio" robotizzato, spesso messo sul banco degli imputati come come responsabile dell’andamento a singhiozzo, o a sobbalzi, che caratterizzava la prima smart.
Dal vivo: com'è fuori
La fortwo non ha bisogno di presentazioni: lunga 2,69 metri, ha il raggio di sterzata da record di 6,95 metri, motore e trazione posteriori. La cellula Tridion, frutto del lavoro presso il centro R&D Mercedes di Sidelfingen, determina massimi livelli di sicurezza: smart supera i più severi standard, grazie anche ai cinque airbag (c’è anche quello per le ginocchia del guidatore) e ai dispositivi di assistenza, derivati dalle auto della Stella. Citiamo, in ordine sparso, l’avviso contro il superamento della carreggiata e quello per la distanza di sicurezza che, prima avverte il guidatore visivamente, poi acusticamente e infine prepara i freni per favorire la massima decelerazione quando si preme il pedale del freno; senza dimenticare il sistema che, in caso di colpi di vento laterali, corregge la traiettoria mantenendo la vettura sulla giusta traiettoria.
Dal vivo: com'è dentro
L’interno della vettura enfatizza i concetti di praticità e comfort sa sempre presenti nella carta d’identità di smart, non disgiunti da qualche tocco di originalità e design, come il cursore a lente che visualizza la temperatura del clima, l’ormai classica soluzione del contagiri e dell’orologio (ma per quest’ultimo si tratta di una presenza ridondante, visto che l’orario è già riportato dal sistema navi, oltre che dalla plancia) ad elementi sferici separati sul lato sinistro o il portellone sdoppiato con la ribaltina. Ad innalzare il comfort ci pensano l’impianto audio JBL a sei canali ed otto altoparlanti da 240 Watt, il sistema info con schermo a sfioramento da 7 pollici e quello che, grazie alla docking station insieme all’app “Smart Cross Connect” trasforma il proprio smartphone in una vera centrale operativa, con possibilità di gestione quasi infinita di app, dalla navigazione alla musica, dalla telefonia alla visualizzazione dei dati più importanti sul funzionamento della vettura.
Come si guida
Da classica vettura urbana, smart si apre a nuovi orizzonti: basta salire sulla forfour 90 turbo twinamic per capire il valore della svolta. Un conto alla rovescia esaltante: cambio automatico a sei marce, cinque porte, quattro posti, motore turbo a tre cilindri, due ruote motrici, piacere unico. Certo, è una berlina un po’ sui generis, come si intuisce dal profilo dei sedili posteriori, strapuntini piuttosto che divanetti; ma più che in passato, questo oggi potrebbe rappresentare una forza piuttosto che una debolezza. D’altro canto, il marketing martella forte sulla forfour e grazie anche all’intelligente ed apprezzata campagna pubblicitaria la smart “grande” potrebbe rivelarsi una bella sorpresa in termini di vendite.
La nuova trasmissione doppia frizione a sei rapporti realizzata su misura per smart dalla Getrag, gigante tedesco delle trasmissioni, ha un’architettura a doppia frizione e una conformazione interna a 3 alberi. Come sulla precedente MHD (Mild Hybrid Drive) c’è lo stop&start, dispositivo che oramai quasi indispensabile su vetture a vocazione urbana.
La fortwo da 90 CV con cambio twinamic dichiara un consumo nel ciclo misto di 4.1l/100km e emissioni inquinanti di 96g/km di CO2;sulla sorella maggiore, con identico motore, a dar credito al computer di bordo, in extraurbano abbiamo tenuto una media vicina ai 6 l/100 km, compresa qualche escursione in autostrada. Valori quindi molto interessanti, che confermano smart come una virtuosa assoluta.
Il giudizio sul twinamic è molto positivo: cambiate veloci, fluide e senza incertezze, per una guida rilassata nel massimo comfort. Magari nei sorpassi più difficili sarebbe stato comodo disporre di più coppia e di una scalata più veloce, ma stiamo parlando di una city car, non certo di una berlina sportiva
Il giudizio sul twinamic è molto positivo: cambiate veloci, fluide e senza incertezze, per una guida rilassata nel massimo comfort. Magari nei sorpassi più difficili sarebbe stato comodo disporre di più coppia e di una scalata più veloce, ma stiamo parlando di una city car, non certo di una berlina sportiva. Così sorprende in positivo la risposta del cambio in modalità sport, che in funzione manuale-sequenziale permette di divertirsi sui percorsi ondulati e con frequenti cambi altimetrici. E il divertimento sarebbe stato ancora maggiore potendo contare sul pacchetto sport, che offre i paddle al volante: magari usandoli sarebbe anche sparita la lieve incertezza, come fosse un ritardo di innesto, nelle partenze da fermo. Un dettaglio, che certo non impedisce al twinamic di fregiarsi a giusta ragione del titolo di miglior automatico tra i cambi al momento disponibili in ambito city car.
In conclusione
Le preferenze dei clienti sembrano orientate sempre più verso i contenuti premium, con preferenza per le versioni più ricche e dotate. Non è dettaglio, quindi, quello della nuova chiave d’accensione, presentata in coincidenza con il cambio twinamic, il cui profilo richiama da vicino quello della parente Mercedes; e vanno valutate in quest’ottica anche le proposte degli inediti abbinamenti cromatici, o la già citata connettività di bordo che avvicina smart agli standard dei modelli della Stella. Ne deriva che smart fortwo e forfour sono piccole di fascia alta, non certo low cost.
Il listino della forfour 90 turbo twinamic parte da 16.200 euro, mentre la ricca versione "prime" ne richiede 18.500. Per chi non si accontenta è facile superare la soglia dei 20.000 euro: basta aggiungere il tetto apribile (1.015 euro), i cerchi in lega bicolor da 15" (100 euro), la telecamera di retromarcia (353 euro) e qualche altra sfizio come il Lane Keeping Assist e il Forward Collision Alert.
Siamo ancora nel territorio delle city car o ci siamo addentrati negli spazi delle berline di classe superiore? A queste domande, smart non risponde, ma invita all’esperienza di bordo, per convincere i più reticenti che nella vita ci sono esperienze che vanno provate…
Pro
- Maneggevolezza in città
- Briosità motore 3 cilindri turbo
- Modulabilità cambio automatico
- Sistema di infotainment
Contro
- Capacità di carico
- Visibilità posteriore
- Disegno sedili posteriori su forfour
smart
Via Giulio Vincenzo Bona, 110
Roma
(RM) - Italia
800 006 006
https://www.smart.mercedes-benz.com/it/it/home
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