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Un design inconfondibile, squisitamente italiano. E sensazioni di guida coinvolgenti, difficile da trovare su qualsiasi altra ammiraglia. Questa è la Maserati Quattroporte, un’auto extralusso, per certi aspetti unica. Quello che le mancava, almeno fino ad oggi, era un equipaggiamento tecnologico moderno, soprattutto dal punto di vista dei sistemi di assistenza alla guida. E così, a tre anni dal lancio e dopo 24.000 esemplari venduti, - numeri da capogiro per un costruttore “artigianale come Maserati - la sesta generazione della Quattroporte si concede un bel restyling di metà carriera, pronto a porre rimedio alle lacune del passato.
Già che c’erano, gli stilisti di Modena hanno colto l’occasione per applicare qualche ritocco estetico qua e là. La Quattroporte 2016 si riconosce grazie ad alcuni dettagli inediti, come la nuova calandra a listelli verticali, ispirata alla concept car Alfieri e molto simile a quella del SUV Levante. Rinnovata anche la conformazione delle prese d’aria, mentre i fari allo xeno con luci diurne a led rimangono quelli di sempre.
Anche la fiancata rimane fedele a se stessa, con le irrinunciabili tre prese d’aria tipiche di ogni vera Maserati. Spuntano però nuove minigonne e il logo GranLusso o GranSport, collocato nella zona anteriore. Oltre all’allestimento “di ingresso” infatti, la Quattroporte restyling ora offre queste due nuove versioni. La prima è pensata per un cliente più raffinato ed elegante. La seconda invece prevede una connotazione più aggressiva, con tanto di splitter in fibra di carbonio, per chi cerca la massima sportività anche su un’ammiraglia.
Solo qualche ritocco al posteriore, dove rimangono al loro posto i gruppi ottici a led e spuntano nuovi estrattori aerodinamici. Il tocco finale è dato poi dai quattro terminali di scarico, che assumono diverse connotazioni a seconda della versione.
La più grande novità degli interni è senza dubbio il nuovo sistema multimediale, che (finalmente) porta su Quattroporte un display bello grande (8,4”) e moderno. Quello che gli manca è la possibilità di connettersi a Internet tramite lo standard LTE, ma si rivela tutto sommato completo e molto rapido a rispondere ai comandi del touch o del nuovo selettore a doppia ghiera sovrapposta. Peccato solo per la grafica, un po’ troppo simile (per non dire identica) a quella di alcuni modelli americani del Gruppo FCA (in particolare Chrysler e Dodge).
La strumentazione rimane molto classica, con i due quadranti analogici, ma ospita al centro un bel display con tutte le informazioni del computer di bordo.
Capitolo a parte per i materiali. La Quattroporte sfoggia dei sedili veramente magnifici, figli della migliore tradizione artigianale italiana. La pelle è morbidissima e di altissima qualità e a richiesta (sulla GranLusso) si possono avere anche gli originali inserti in seta firmati Ermenegildo Zegna. Gli assemblaggi sono abbastanza curati e si può decidere di avere materiali di rivestimento spettacolari come il legno, l’Alcantara o la fibra di carbonio. Soltanto alcuni dettagli sono un po’ sottotono, almeno per un’ammiraglia di questo calibro, come le bocchette di ventilazione, il vano portaoggetti centrale e alcune finiture in finto alluminio (sono di plastica).
La Quattroporte ha dimensioni veramente extra-large. La lunghezza infatti tocca quota 5,26 m, circa 15 in più rispetto a tutte le sue principali competitor (BMW Serie 7, Mercedes Classe S e Audi A8). Una scelta quella degli ingegneri Maserati presa per incontrare i gusti dei mercati asiatici e americani - dove le dimensioni contano - e per giustificare al meglio la presenza della sorella più compatta Ghibli (4,97 m). Tutta questa abbondanza ha permesso di ottenere un abitacolo da mille una notte.
Dietro si possono allungare le gambe fin quasi a sdraiarsi e si può contare sull’elaborato sistema di climatizzazione quadri-zona. Benefici anche per il vano di carico, che offre 530 litri di capacità, un valore leggermente superiore a quello delle rivali tedesche.
Migliora - e di gran lunga - l’offerta di sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione. Non si arriverà forse ai livelli fantascientifici dell’ultima Serie 7, ma alla fine c’è tutto quel che serve. La Quattroporte 2016 offre il cruise control attivo con stop&go, il monitoraggio degli angoli ciechi, la frenata automatica di emergenza, le telecamere a 360° e il segnalatore di abbandono involontario di carreggiata. Rispetto ad alcune competitor manca, di fatto, soltanto l’assistenza allo sterzo, quindi l’auto non segue “da sola” l’andamento della strada.
Disponibili anche diverse modalità di guida (Normal, Sport, I.C.E.), che permettono di variare la risposta di cambio e motore, ma soprattutto la taratura delle raffinatissime sospensioni Skyhook autolivellanti.
Costruita su un’architettura moderna, che ricorre in gran parte ad alluminio e altri materiali nobili come il magnesio, la Quattroporte continua a mantenere lo schema a quadrilateri anteriori con multilink al posteriore. I motori sono quelli di sempre, anche se alcuni hanno subito un upgrade di potenza. Si parte con il 3.0 V6 diesel prodotto dalla VM Motori di Cento, in provincia di Ferrara, in grado di erogare 250 o 275 CV. Sul fronte benzina invece troviamo il 3.0 V6 biturbo portato a 410 CV (offerto anche in una variante da 350 CV, non importata in Italia) e il 3.8 V8 biturbo della GTS, capace di sprigionare 530 CV. Tutti i motori sono abbinati all’ottimo cambio automatico ZF a 8 rapporti, ottimizzato per restituire tempi di riposta ancora più rapidi e alla trazione posteriore. Il 3.0 biturbo benzina però si può avere a richiesta nella versione S Q4 a trazione integrale.
I nuovi ritocchi estetici hanno permesso di migliorare fino al 10% l’aerodinamica. Un risultato ottenuto anche grazie all’introduzione di un parzializzatore d’aria a movimentazione elettrica, nascosto dietro alla calandra. Le sue alette rimangono chiuse, a meno che non serva raffreddare il motore in maniera massiccia, migliorando il flusso aerodinamico.
Per il nostro primo test abbiamo scelto di non farci mancare niente. Per questo ci siamo messi al volante di una meravigliosa Quattroporte GTS, nell’allestimento GranLusso. Guidare questo V8 italiano è puro godimento. Il 3.8 biturbo spinge come un furia subito, non appena troviamo il coraggio di sfiorare il pedale del gas. Si riesce appena a sentire un filo di turbo lag, poi si scatena l’inferno. Il sistema di sovralimentazione ha permesso di ottenere una coppia straripante. 710 Nm subito disponibili, che regalano una ripresa travolgente. Non importa quale marcia sia inserita. Lui spinge sempre, implacabile. Se la coppia si traduce in spunto, la potenza di ben 530 CV regala un allungo da urlo, soprattutto per un motore turbo. La GTS arriva senza battere ciglio oltre i 7.000 giri/min, regalando un sound unico. Certo, le note di scarico sono un po’ cupe, per via del turbo, ma la musica è assicurata, con tanto di borbottii durante le fasi di cambiata.
Il 3.8 biturbo spinge come un furia subito, non appena troviamo il coraggio di sfiorare il pedale del gas. Si riesce appena a sentire un filo di turbo lag, poi si scatena l’inferno
A proposito, lo ZF a 8 marce si conferma una garanzia. Ancora più veloce rispetto al passato, in Sport spara dentro le marce con quell’accenno di “calcio nella schiena” che farà sicuramente impazzire gli amanti della guida vera. Ottimo il lavoro del telaio in alluminio, così come quello delle sospensioni. Insieme riescono a filtrare alla grande le 2 tonnellate di peso di questa ammiraglia che rimane una delle poche, se non l’unica, a dimostrarsi bella da guidare. Rispetto alla vecchia generazione (la quinta del 2003) si sente che le dimensioni sono aumentate e forse si è perso un filo di quel feeling di guida tutto particolare. Ma la Quattroporte rimane comunque un essere a parte, un’auto di rappresentanza pensata non solo per chi si siede sul divanetto posteriore, ma anche per chi, almeno ogni tanto, vuole provare il brivido della guida.
Dal punto di vista dinamico, quello che ci ha convinto meno, è rimasto lo sterzo. In Sport il carico aumenta un po’, ma avremmo preferito ancora un po’ più di consistenza e, soprattutto, un po’ più di rapidità di risposta.
Nel corso del nostro breve test di primo contatto, dove non ci siamo mai risparmiati con il gas, la GTS è rimasta intorno a valori prossimi ai 16 l/100 km. Con una guida più tranquilla, a velocità costante, siamo sicuri che anche questo V8 riesce a rimanere intorno ai 12 - 13 km/l. Se dovete macinare tanti chilometri quindi è meglio optare per il diesel, che garantisce percorrenze da record per la categoria.
La Maserati Quattroporte restyling ha limato tutti i principali limiti della sesta generazione. La tecnologia c’è tutta, anche se non è ancora ai livelli fantascientifici di alcune concorrenti tedesche e lo stile rimane inconfondibile. Un’ammiraglia unica nel suo genere, da scegliere forse più con il cuore che con la testa. Dedicata a chi oltre al comfort, in un viaggio, cerca anche un piacere di guida unico e un’auto con cui distinguersi in maniera netta.
Maserati
Viale Ciro Menotti 322
Modena
(MO) - Italia
800 008 008
https://www.maserati.com/it/it
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