Con il porte aperte dell’8 e 9 maggio, alla folta schiera di SUV che vivacizzano i marciapiedi delle nostre città si è aggiunta una simpatica novità: La Duster ovvero la prima sport utility low cost prodotta dalla Renault e commercializzata con il marchio Dacia. Proprio così esatto abbiamo detto low cost e molti sorrideranno vedendo lo spot che stanno trasmettendo questi giorni in televisione che ritrae una coppia in procinto di acquistare la Duster. Tutti felici e contenti fino alla scoperta del suo prezzo da discount che non può sostenere lo spunto esibizionista del classico acquirente di questo tipo di veicoli. Ed ecco allora, l’orrore materializzarsi sui volti esterrefatti della coppietta che se ne va e liquida il concessionario reo di aver loro proposto un’auto troppo economica e per questo non alla loro altezza. Certo, se l’avessero provata, la Duster, i due si sarebbero forse convinti a risparmiare qualche euro viste le indubbie qualità racchiuse in quest’auto venduta ad un prezzo che parte da appena 11.900 euro.
Questa volta, alla Dacia, hanno guardato non solo alla sostanza ma anche al design che non è più quello sovietico della Logan ma, soprattutto nelle versioni più curate, non risulta meno gradevole rispetto a quello di concorrenti che costano quasi il doppio. A rendere la nuova nata particolarmente originale è l’alternanza di superfici lisce e bombate che le conferiscono un aspetto atletico e ben piazzato a terra. I parafanghi, per esempio sono molto pronunciati e fanno salire la larghezza a ben 182 centimetri mentre la lunghezza è contenuta in 431 centimetri.
L’interno, invece, è ripreso dalla Sandero quindi è sobrio ma non deprimente, caratterizzato da plastiche un po’ dure ma ben assemblate e fatte per durare a lungo. Niente colpi di testa quindi a bordo, ma un abitacolo razionale comodo e dalle forme regolari a tutto vantaggio della capacità e della facilità di carico.
Il segreto del suo prezzo da saldi di fine stagione eccolo spiegato quindi: Manodopera a basso prezzo grazie agli stabilimenti piazzati in paesi emergenti e componentistica per lo più già ammortizzata e presa in prestito da altri modelli. Il pianale ad esempio è della Logan, l’interno come abbiamo detto della Sandero e lo schema di trasmissione 4X4 è made in Nissan. Oltre al prezzo ecco l’altra caratteristica saliente: in fuoristrada con la Duster ci si va per davvero e la trazione integrale non è per niente rozza. Permette anzi di essere regolata grazie ad un manettino posto sulla consolle centrale.
Le opzioni sono tre: 2WD Auto e Lock. La modalità Auto continua a privilegiare le ruote anteriori ma all’occorrenza trasferisce fino al 50 per cento della coppia sull’asse posteriore. Lock invece, blocca il differenziale centrale per affrontare i percorsi più impegnativi. Gli angoli d’attacco e di uscita particolarmente favorevoli (30° e 36°) uniti ad un’altezza minima da terra di 21 cm fanno il resto e con la Duster ci si può esibire in twist da far impallidire le concorrenti più blasonate. Il merito è anche delle sospensioni: McPherson davanti e ponte interconnesso al retrotreno nelle versioni 2WD.
Le 4WD beneficiano invece, anche per le ruote posteriori, di un più moderno schema indipendente. Il risultato è una straordinaria capacità di adattamento; dai percorsi più impervi agli sterrati veloci dove la piccola Dacia si esalta grazie al peso contenuto (appena 1.160 Kg la 4x2) che rende il corpo vettura agile e reattivo, per un controllo totale in qualsiasi situazione.
I motori al momento disponibili sono due, entrambi di derivazione Renault. Robusti e affidabili, possono essere abbinati sia alle due che alle quattro ruote motrici. Il benzina 1.600 da 110 cv e 148 Nm viene offerto con un cambio manuale a cinque o sei marce a seconda che la trasmissione sia 2WD o 4WD. Le prestazioni non possono che dirsi discrete infatti i 165 Km/h vengono raggiunti senza troppa fatica e il propulsore appare ben sfruttabile lungo tutto l’arco di utilizzo, anche se offre il meglio agli alti regimi.
Se il momento non richiede però di bruciare lo 0-100 in 11,5 secondi si possono preferire le marce alte che il motore digerisce senza troppa fatica e quel poco di brillantezza in meno fa si che si possano raggiungere percorrenze di tutto rispetto, nell’ordine di 12,5 Km con un litro di verde. Comunque più indicato per il tipo di veicolo, resta però, a nostro parere, l’ottimo 1.500 dCi che dispone di 107 cavalli in variante 2WD e 109 in configurazione 2WD. Per entrambi si parla di un cambio manuale a sei marce caratterizzato da una prima particolarmente corta (5,79 Km/h a 1.000 giri) che fa le veci di un vero e proprio riduttore, e lo fa rimpiangere ben poco, a dire il vero, grazie anche al peso veramente contenuto del corpo vettura che, come abbiamo detto, non supera in nessun caso i 1.250 Kg.
La Duster, così equipaggiata raggiunge una velocità di 171 Km/h, ferma il cronometro nello 0-100 in 11,8 secondi e permette una ragguardevole percorrenza di 17,6 Km con un litro di gasolio. Due motori quindi e tre allestimenti. Quello base si ha solo in abbinamento al 1.600 benzina 2WD e, con il suo prezzo di 11.900 euro, fa passare in secondo piano una dotazione che più essenziale non si può e che comprende solo due airbag e il servosterzo. Restano un sogno perfino gli alzacristalli elettrici che non si possono avere nemmeno a pagamento. L’Allestimento un po’ più ricco, l’Ambiance, si può scegliere con tutti i motori e le trazioni. Dispone di quattro airbag, di vetri elettrici, barre portatutto e chiusura centralizzata con telecomando.
La 1.600 2WD Ambiance costa 12.700 euro la 1.500 dci 2WD 14.700 euro e per le rispettive varianti 4WD bisogna aggiungere altri 2.000 euro. Le versioni top di gamma, le Laureate, si possono avere per ulteriori 1.200 euro e offrono: clima manuale, retrovisori elettrici, divano posteriore con schienale frazionato, fendinebbia oltre al volante e ai sedili regolabili in altezza. Per tutta la gamma Duster, è stata prevista una garanzia standard di 3 anni o 100.000 km.