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La Winter Marathon è più che maggiorenne, anche per quelli che considerano l’età della ragione quella compresa tra i 24 e 25 anni di età, come cita una ricerca del British Medical Journal. Un quarto di secolo o meglio 25 edizioni, è il traguardo raggiunto dalla gara di regolarità che prende il via da Madonna di Campiglio e che attraversa le Dolomiti in lungo e in largo, percorrendo valli e valicando monti, che per bellezza non hanno eguali.
Automto.it: alla Winter Marathon con una Boxster S
Quest’anno niente neve, almeno dal cielo, che è stato di un colore blu intenso di giorno, con un sole accecante, e riccamente stellato, con tanto di luna piena (anche a fari spenti la visibilità era ottima …), tanto per non farsi mancare nulla. Abbiamo avuto la possibilità di seguire questa gara meravigliosa a bordo di una Porsche Boxster S messaci a disposizione da Porsche Italia, e sulla quale, a dire tutta la verità, il sottoscritto e il suo compagno di viaggio si sentivano decisamente a disagio.
Una condizione fisica e mentale determinata dal fatto che tutt’intorno potevamo osservare eroi ed eroine a bordo di autovetture fascinosamente attempate, e in alcuni casi, poco dotate dal punto di vista del confort … invernale. Si potrebbe poi aprire una parentesi sui partecipanti a bordo di splendide vetture spider, veri e propri cavalieri medioevali, con tanto di elmo, o meglio cappello in pelo!
Un'atsmosfera unica
Quello che si respira alla Winter Marathon è condivisione e passione per le auto, nobili o meno che siano, i partecipanti vivono in simbiosi questi tre giorni, anche se in definitiva la gara si svolge tra il pomeriggio del venerdì e la prima parte del sabato pomeriggio, mentre le occasioni di incontro sono molteplici con un contesto, quello offerto dall’accogliente Madonna di Campiglio, che fa il resto.
160 le vetture presenti e iscritte quest’anno, con una buona prevalenza di Porsche, tra le altre cose sponsor della gara , in prevalenza 356 e 911, ma anche una nutrita schiera di Lancia, Alfa Romeo e Fiat, per quanto concerne i costruttori italiani, e Triumph, Bentley, Jaguar, per la rappresentanza d’oltremanica.
“Vi possiamo assicurare che è stato un vero spettacolo per gli occhi, le orecchie e volendo anche per il naso, perchè sentire l'odore di benzina mista a un po' di olio, in questo contesto è impagabile”
A chi pensa che con questo genere di vetture si possa a mala pena andare a passeggio, dico che si sbaglia di grosso. Pur all'interno di una gara di regolarità, che come dice il nome stesso, premia la precisione e il rispetto dei tempi di percorrenza imposti, e non la velocità pura e fine a se stessa, le possibilità di poter scatenare la cavalleria più o meno abbondante non sono mancate, e vi possiamo assicurare che è stato un vero spettacolo per gli occhi, le orecchie e volendo anche per il naso, perchè sentire l'odore di benzina mista a un po' di olio, in questo contesto è impagabile.
La capote abbassata per sentire il sound del 6 cilindri boxer
Poi ci sono i paesaggi che si incontrano, e in questo le Dolomiti sono impareggiabili, di giorno e di notte, nella bellezza della natura e dei paesi che si attraversano. La prima parte del percorso, per solidarietà con i partecipanti, abbiamo viaggiato con la Boxster aperta, forti di un clima bi zona dalla funzionalità ottima e da un frangivento posteriore che fa il suo dovere, ci siamo goduti panorama e sound del sei cilindri posizionato a pochi centimetri dalla nostra schiena.
Poi con il passare delle ore, ma soprattutto con l'abbassarsi delle temperature, con il record toccato sul Passo del Pordoi dove il termometro ha toccato i -16, abbiamo optato per il viaggio al coperto! Ma sempre con tanta solidarietà per "quelli la’ fuori"...
Su neve e ghiaccio senza controlli elettronici
La salita su questo passo famoso per le gesta eroiche di ciclisti indomiti, è stata caratterizzata dal fondo stradale che era un misto di neve e ghiaccio, un vero spasso per gli amanti del controsterzo (e meno male che sulla nostra Porsche i controlli si possono escludere totalmente ... Sempre per essere solidali con partecipanti, naturalmente, che guidano vetture prive di qualsivoglia marchingegno elettronico, a parte i vari iPad utilizzati per la navigazione e che contrastavano decisamente con le strumentazioni analogiche delle vetture in gara.
L’arrivo dei primi concorrenti nel cuore della notte a Madonna di Campiglio, è stata la penultima tappa della gara, che si è conclusa nell’ormai classico contesto del laghetto ghiacciato, dove le nostre “anziane signore” si sono esibite in controsterzi e sbandate poco rispettose, ma alquanto spettacolari e divertenti, sia per gli equipaggi che per il folto pubblico presente.
Buona la prima. Automoto.it conclude la sua prima Winter Marathon, da spettatore, con una strana voglia di potervi partecipare in maniera più attiva. Chi viene a farmi da navigatore?
Porsche
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