E’ 100% Porsche, roadster, con motore tradizionalmente a sei cilindri contrapposti aspirato, però la combinazione telaistica (base in acciaio e lega leggera, alluminio) lo vede posto centralmente, poco dietro il conducente, su una due posti secchi compatta dalla capote elettrica richiudibile in nove secondi, che risulta molto meno impegnativa della iconica 911. Si possiede il mito e lo si percepisce, rimanendo in chiave meno estrema. La piccola Boxster soprattutto esprime una tecnica diversa e più accessibile in termini di guida, anche al qualora si pensi di poterla fare nei contesti adeguati. Lo stile è impeccabilmente e modernamente Porsche, entro i 4,4 metri d’ingombro longitudinale, con grinta a misura d’uomo e possibilità in breve di innamorarsi, godendone a fondo e senza essere traditi specie contando sui sistemi di assistenza alla guida e gestione elettronica delle varianti dinamiche (sospensioni, cambio, erogazione). La capacità di carico, che vede bagagliaio sia anteriore sia posteriore, è circa 280 litri a dispetto dell’immaginario.
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Tre le varianti esistenti, sempre Euro6 con motori dotati d’iniezione diretta (DFI) e VarioCam Plus: oltre la base 2.7, nettamente più economica ma capace già di soddisfare e oltre chi non conosca certi generi di vettura, la completa S 3.4, non più vistosa da fuori ma di ottimo equilibrio e pieno contenuto porschista, eventualmente ancor più spinta in versione GTS. Da considerare sempre oltre all’utilissimo ed efficiente PASM (assistenza sospensioni regolabili) il sistema comunicazione PCM e soprattutto l’ottimo il cambio PDK. Spyder infine la massima e pura espressione di Boxster: più leggera e più potente, con motore sei cilindri 3.8 aspirato da oltre 370 CV stretto parente della 911 (e analogo a Cayman GT4) sposato verosimilmente per l’ultima volta a un cambio rigorosamente manuale.
Diffusa in Italia principalmente con trasmissione manuale, la prima generazione Boxster è a quotazioni oggi molto popolari per una ancor relativamente moderna Porsche, permette quindi a molti di realizzare il sogno di possesso di un modello della Casa con buona immagine, pulita e solida, senza particolari pecche evidenziate negli anni. Con la seconda generazione si rimane su quotazioni sopra la media, mentre la terza è nettamente più vicina al resto di gamma attuale e raffinata tecnicamente, ancor meglio quotata in caso di rivendita. Da tener presente che in ogni caso, specie con il rinnovo dei modelli, gran parte di sistemi ed eventuali riprogrammazioni o codifiche di parti elettroniche sono associate alle contemporanee serie 911, con delega di lavorazione alla rete ufficiale della Casa.
Porsche nel 1996 decide di introdurre questo nuovo modello, che entra in commercio con ruolo proprio dopo quasi un ventennio senza sostituirne altri, cosa non da poco per il costruttore tedesco a quel tempo orientato su pochi modelli di lunga vita. Si tratta di una piccola cabrio due posti, a rappresentare l’accesso gamma Porsche con doti molto meno estreme delle sorelle maggiori e prezzo più accattivante, ma il DNA è 100% Porsche anche tecnicamente. La prima generazione, serie 986, fa clamore nonostante prestazioni per i modelli iniziali d’ingresso (2.5) ben inferiori alla 911 di allora (996) con cui si sono man mano condivisi alcuni sistemi, oltre che parte d’impronta stilistica per il frontale. La Porsche Boxster usa uno schema con trazione posteriore e motore centrale, regalando uno stile dalle linee a vago ricordo di alcuni modelli compatti del passato Porsche (356) in chiave moderna. Il nome mischia la definizione elementare di roadster con motorizzazione boxer, come tradizione per la Casa. Causa l’ottima risposta del mercato, parte della produzione viene delocalizzata. Un primo aggiornamento per il 2000 arricchisce la gamma Euro3 del prestante modello Boxster S, 3.2 (medesimo impianto gestione motore Bosch della 996), oltre innalzare la cilindrata di quello base fino a 2.7. Dopo un restyling nel 2003 e oltre centomila unità prodotte, arriva la seconda generazione Porsche Boxster, nel 2005. Sul fronte tecnico parte di meccanica e sistemi sono prossimi a quelli della 911 serie 997, con varianti motoristiche Variocam sei cilindri aspirate da 2.7 a 3.4. L’immagine della nuova Boxster si distanzia da quella della 911, con un taglio leggermente più spigoloso. Un restyling del 2009 arricchisce la Boxster della trasmissione PDK oltre che di qualche cavallo, con la versione 2.9, mentre nel 2012 debutta la terza generazione, 981, poco più voluminosa e più prestante, non solo motoristicamente (aspirazione separata e Start&Stop tra le novità) o per l’elettronica, tanto da raccogliere molti apprezzamenti nel settore per la dinamica di guida nel proprio segmento. Nel corso del tempo sono state varie le serie limitate o speciali prodotte, come Boxster 550, RS Spyder o Black edition, ma soprattutto entra in commercio le più potente ed estrema versione GTS.
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