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La signora Julia Van Der Hooven non sapeva cosa stava per succederle quella mattina che è andata dal concessionario Toyota per comprare una Yaris. Ha detto che era interessata soprattutto dal fatto che è compatta, ibrida e consuma poco. Oggi, in mezzo a quasi 5.000 lavoratori della Toyota di Valenciennes (Francia) si è vista consegnare - un po' intimidita dalla pompa della cerimonia - la chiavi della sua Yaris GR che è la decimilionesima Yaris prodotta al mondo. Non un record assoluto (la Corolla - sempre una Toyota, naturalmente - ha superato i 50 milioni) ma per una piccola del segmento delle utilitarie è davvero un gran bel traguardo. Quattro generazioni dalla fine del 1999 ad oggi, includendo la variante Yaris Cross, che sta avendo un successo oltre le previsioni, e quasi 5 milioni prodotte solo in questo stabilimento francese.
Qui c'è un piccolo aneddoto da raccontare: Toyota a metà degli anni '90 stava cercando la sede ideale per uno stabilimento in Europa, e aveva interpellato più o meno tutti i Paesi della UE per conoscere che tipo di agevolazioni avrebbe potuto avere, visto che sarebbero stati creati migliaia di nuovi posti di lavoro. Tutti le nazioni fecero ponti d'oro a questa iniziativa, solo uno non rispose. Indovinate chi fu? La realtà di Valenciennes di oggi è quella di una fabbrica di Yaris e Yaris Cross che sforna 1.200 auto al giorno su tre turni, dà lavoro a 5.000 persone e rispecchia in tutto e per tutto il leggendario sistema di produzione Toyota, studiato persino da Porsche in passato per dare efficienza a tutti i suoi stabilimenti.
La cerimonia della 10.000.000 Yaris è stata l'occasione per una visita molto approfondita in fabbrica che ha rivelato degli aspetti molto particolari nella lavorazione, dalla lamiera grezza all'auto finita, che rispecchiamo una filosofia cui i giapponesi, che hanno un nome ispiratore per tutto, chiamano Andon (che fa parte dello Jidoka Quality Control System), e in sostanza si basa su un impianto produttivo compatto e leggero, solo 40.000 metri quadri per una produzione che oggi supera le 250.000 unità all'anno. Ne esce una ogni 58 secondi, eppure lo standard di qualità è molto alto, e viene ottenuto con processi basati su due pilastri: ogni fase costruttiva "robotizzabile" è stata affidata agli automi (saldatura, verniciatura, stampaggio) e quindi ha un tasso di difettosità infinitesimale. Nella fase "manuale" invece, dove l'operaio deve installare e connettere elementi complessi, la pratica Andon permette in ogni momento di interrompere il processo per segnalare un problema. Accompagnata da una motivetto di allarme (ho riconosciuto "Katiuscha" fra gli altri) la catena si ferma e un supervisore corre a correggere il problema. Nel giro pochi minuti è risolto, e la produzione riprende. E' un metodo che oggi è oramai adottato da molti costruttori, ma Toyota l'ha inventato molti anni fa.
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