Toyota IQ: ce la farà?

Il Motor Show di Bologna in programma in questi giorni per il pubblico italiano è la prima grande occasione di contatto con la nuovissima Toyota IQ e sarà interessante, nei padiglioni della fiera, ascoltare i commenti dei visitatori: saranno già un indicatore importante per capire se i giapponesi hanno vinto l'ennesima scommessa oppure se, nel tentativo sempre difficile di accontentare tutti, hanno finito per produrre un clamoroso flop.

GUARDANDO AL PASSATO
La storia dell'automobile del resto è piena di idee geniali che si sono rivelate un fallimento e senza risalire troppo indietro nel tempo è sufficiente ricordare l'Audi A2, costruita con grande cura, piccola fuori e spaziosa dentro, con consumi contenuti e tanta tecnologia. Anzi troppa tecnologia, con il risultato di spingere il suo listino verso livelli irrazionali, dove per sedurre i consumatori non basta la scheda tecnica ma occorrono qualità molto più immateriali quali lo stile e il fattore moda (chiedere a Mini per eventuali chiarimenti).

IQ: LA SIMPATIA NON E' DI CASA
Proprio il fattore moda potrebbe essere un grosso ostacolo per la Toyota IQ: Smart è stata un vero e proprio movimento culturale e un oggetto di tendenza prima ancora di diventare un fenomeno commerciale e questo sicuramente ha aiutato a convincere molti acquirenti ad accettare il suo costo non proprio popolare, ma su questo fronte la sfida della IQ - che si presenta con un prezzo addirittura più impegnativo, pur con una dotazione molto completa - appare persa in partenza. Non che sia brutta la super-compatta giapponese, sia chiaro: è ben proporzionata e trasuda efficienza da ogni centimetro della carrozzeria, ma la simpatia è un'altra cosa...

RAZIONALE
La sfida di Toyota, quindi, necessariamente deve giocarsi sul terreno della razionalità, dove la IQ rispetto alla ForTwo può contare su un argomento almeno in apparenza inattaccabile: con solo 28 cm in più si guadagnano due posti supplementari, con una versatilità sulla carta molto maggiore.

Tutto vero, almeno in teoria, ma non vorremmo che la clientela adottasse un approccio più radicale: in fin dei conti chi non ritiene indispensabili i 4 posti potrebbe ritenere più importante trovare un parcheggio anche là dove nemmeno la IQ riesce a entrare, con i suoi 28 cm extra, mentre chi apprezza davvero l'abitabilità per quattro potrebbe rendersi conto che costringere i propri cari ad affrontare un viaggio - o nche solo spostamenti frequenti - sul divano posteriore della IQ non è proprio il modo migliore di dimostrare il proprio affetto nei loro confronti...

Per chi viaggia spesso con più di un passeggero, allora, perchè non farsi tentare piuttosto dalla Aygo, che a fronte di ulteirori 43 cm offre quattro posti veri e un bagaglio degno di tale nome costa circa 3.500 euro di meno?

LA TRASVERSALITA' PREMIA?
In definitiva, non vorremmo che in Toyota - volendo creare un'auto fin troppo trasversale - abbiano finito per realizzare un costosissimo concentrato di tecnologia senza un vero mercato. La parola, ora, spetta a quest'ultimo...