Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La aspettavamo tutti da un po’ la nuova Dacia Duster e, ora che è arrivata nella sua veste definitiva, non ha deluso le aspettative.
Con oltre due milioni di esemplari venduti nel Vecchio Continente, 300.000 dei quali in Italia, non si può dire che nei suoi tredici anni di carriera il SUV del Gruppo Renault non abbia riscosso successo. E proprio da Renault, dalla piattaforma modulare Cmf-B, la stessa della Captur e, poi, della Jogger, nasce il nuovo modello che, in Italia, dovrebbe arrivare nel secondo trimestre del 2024.
La nuova Duster, pur quasi invariata nelle misure rispetto al modello che va a sostituire (434 cm di lunghezza, 181 di larghezza e 166 di altezza), cambia profondamente del design con un’estetica molto più curata rispetto al passato, senza però perdere quel look senza fronzoli che l’ha sempre contraddistinta.
Il frontale è più massiccio e si erige in maniera più verticale, con la griglia che è un tutt’uno con i gruppi ottici, ora più sottili, a LED e con il caratteristico design a “Y” delle luci diurne, rivisitato. Proprio sotto ai fari si aprono due feritoie verticali che convogliano i flussi d’aria sui cerchi, andando a migliorare il coefficiente aerodinamico e, al contempo, riducendo la rumorosità.
Intelligente, poi, la scelta di utilizzare plastica colorata all’origine, e non verniciata, per le piastre di protezione anteriore e posteriore. In questo modo, anche in caso di graffi, i segni sono più facilmente mascherabili.
I triangoli di plastica posti agli angoli dei paraurti, infine, sono realizzati in Starkle, un materiale di proprietà di Dacia, che sfrutta fino a 20% di polipropilene riciclato.
Se dalla linea laterale spariscono le maniglie dedicate alle portiere posteriori, spostate più in alto, sul montante, al posteriore debuttano dei nuovi fari che, come all’anteriore, richiamano la forma a “Y”. Inediti anche i cerchi si spingono fino a 18 pollici. Nel complesso, la Duster rimane quell’auto che riesce ad ambientarsi bene sia tra le strade di città, sia sui sentieri sterrati.
Le novità, però, non hanno riguardato solo il design esteriore ma anche quello degli interni, con una discreta iniezione di tecnologia rispetto al passato. La versione entry level, l’Essential, è dotata di una strumentazione che mescola l’analogico a un display a colori da 3,5 pollici mentre le versioni più complete portano al debutto una strumentazione completamente digitale da 7 pollici, abbinato a uno schermo dell’infotainment, montato a sbalzo sulla plancia, da 10,1”. Le versioni Journey ed Extreme sono invece equipaggiate con il sistema Media Nav con navigazione connessa e audio 3D. Per le bocchette dell’aria, inoltre, è stato scelto di riprendere il design a “Y”, così da avere un fil rouge capace di collegare i vari dettagli dell’auto.
Gli assemblaggi sono realizzati con cura e i rivestimenti impiegati sono eco compatibili. Se lo spazio per gli occupanti è migliorato, anche in altezza, anche lo spazio offerto dal vano bagagli è migliorato, facendo segnare un +6% rispetto al passato, arrivando a quota 472 litri per la versione dotata delle due ruote motrici.
Quali, invece, le novità sotto al cofano? Addio alle motorizzazioni a gasolio, arrivano le ibride. La motorizzazione principale è, senza dubbio, la Tce 130 che impiega un propulsore turbo tre cilindri a benzina, accoppiato alla tecnologia mild hybrid a 48V. Questa motorizzazione, peraltro, è l’unica ad essere equipaggiabile con la trazione integrale.
Visto il successo che ha avuto, soprattutto nel nostro Paese, Dacia continuerà ad offrire una versione bifuel Gpl, con il motore Eco-G 100, che sfrutta un motore tre cilindri da 999cc e 100 CV, abbinato a 50 litri di serbatoio dedicati alla benzina e altrettanti per il Gpl. In questo modo Dacia afferma che l’autonomia totale, con entrambi i serbatoi pieni, arriva ad addirittura 1.300 km.
La vera novità, infine, è la motorizzazione Hybrid 140, la medesima già impiegata alla Jogger, che prevede l’abbinamento del 1.6 aspirato a quattro cilindri a due motori elettrici. Il motore endotermico è capace di sprigionare 94 CV, mentre uno dei due motori elettrici sviluppa 49 CV destinati alla trazione. Il secondo motore elettrico, invece, si occupa dell’avvio.
Resta il nodo del prezzo. Duster è rinomata per aver sempre offerto un eccellente rapporto qualità/prezzo ma, ad oggi, non ci sono certezza riguardo quello che potrebbe essere il listino. L’unico rumor è che il prezzo di partenza sarà inferiore ai 20.000 euro.
Di SUV a prezzo contenuto, al giorno d’oggi, ce ne sono parecchi, e la DR 6.0 Turbo è, senza ombra di dubbio, una delle opzioni più economiche proposte sul mercato. Le dimensioni sono leggermente superiori rispetto a quelle di Dacia, con una lunghezza che arriva a 4,5 metri e l’altezza un metro e settanta. Il design è sportiveggiante ed è caratterizzato da un’ampia calandra esagonale che ben si raccorda con i sottili fari full led. Come tutte le DR, si tratta di un prodotto cinese che viene ribrandizzato in Italia.
La linea laterale è filante e il profilo dei finestrini satinato, prosegue fino al lunotto. Sempre lateralmente, poi, fanno capolino i fari delle luci posteriori che si congiungono centralmente sul bagagliaio. Nulla di particolarmente innovativo ma che, in fin dei conti, non dispiace.
Passando agli interni, la sensazione, se si chiude un occhio su alcuni dettagli, è di essere su un’auto curata, anche grazie all’utilizzo di pelle sintetica, con impunture a contrasto, anche per ricoprire porzioni della plancia e della copertura del quadro strumenti. A proposito di quadro strumenti, per la DR 6.0 Turbo è stato impiegato un display da 7 pollici, abbinato a uno schermo LCD Soft-Touch da 12,3 pollici dedicato al sistema di infotainment.
Il tunnel centrale ha un design molto pulito e, accanto al pomello del cambio, c’è spazio per la carica a induzione per gli smartphone.
La DR 6.0, come gli altri modelli del marchio italiano, è disponibile in un’unica versione, full optional, un po’ sulla scia delle proposte che arrivano dall’Oriente. Di serie, infatti, ci sono i sedili anteriori riscaldabili, le telecamere a 360 gradi per il parcheggio, il tetto panoramico apribile e il bagagliaio ad apertura elettro attuata. Quest’ultimo, è doveroso specificarlo, ha una dimensione XL, con una capienza di 670 litri.
Cosa muove la DR 6.0 Turbo? Le alternative sono due: turbo benzina o turbo benzina abbinato all’impianto GPL. In entrambi i casi il motore è il 1.5 4 cilindri dotato al cambio automatico CVT, mentre la potenza varia dai 154 CV della versione a benzina ai 149 di quella GPL.
Come scrivevamo in apertura, uno dei punti di forza del brand molisano è il prezzo, soprattutto se si considera che è veramente ricca di optional inclusi nel prezzo. Per la versione a benzina il prezzo è di 29.900 euro, mentre per quella dotata di impianto GPL costa 1.500 euro in più.
È in giro dal 2016 ma, grazie al facelift del 2021, la Seat Ateca porta egregiamente i propri anni, con un look fresco che non ha nulla da invidiare alla concorrenza più moderna.
All’anteriore il look è sportivo, grazie a una calandra extra large esagonale, abbinata a fari dotati di tecnologia LED dal design al passo con i tempi. La versione FR, poi, porta un design più sportivo con cerchi in lega da 18 pollici, anziché da 16 e linee più muscolose sia all’anteriore che al posteriore.
Proprio parlando di posteriore, i fari hanno un design che riprende quello della firma luminosa anteriore e sono dotati degli indicatori di direzione dinamici, mentre il paraurti ingloba il doppio terminale di scarico che, però, è finto.
Basata sulla piattaforma MQB, la Ateca è alta 160 cm, lunga 438 e larga 184 e offre fino a 510 litri di bagagliaio, una cifra tutto sommato buona rispetto alle dimensioni esterne.
Passando agli interni, l’atmosfera è curata e tecnologica, con una certa sobrietà che si nota dall’assenza di fronzoli. A partire dal facelift la Ateca, sin dalla versione di accesso, la Reference, è equipaggiata con il quadro strumenti digitale da 10,25 pollici, che va a prendere il posto della classica strumentazione analogica.
Per quanto riguarda il sistema di infotainment, invece, si arriva fino a 9,2 pollici di grandezza sugli allestimenti superiori, passando per gli 8,2 pollici della versione base. Entrambi, comunque, sono dotati di connettività tramite Apple CarPlay e Android Auto.
Cosa muove l’Ateca? Si parte con il motore a benzina da un litro, 1.0 TSI da 110 CV, seguito dal benzina 1.5 litri EcoTSI da 150 CV. A differenza delle due competitor che abbiamo precedentemente analizzato, la Ateca offre ancora una motorizzazione a gasolio, da due litri, in due diversi tagli di potenza: 115 e 150 CV, con quest’ultimo disponibile anche in abbinamento alla trazione integrale.
Il prezzo di attacco della Reference è di 28.000 euro mentre, per la versione più completa, la Experience, si sale fino a 39.050 euro.
Dacia
Via Tiburtina, 1159
Roma
(RM) - Italia
008 008 7362858
https://www.dacia.it/
Dacia
Via Tiburtina, 1159
Roma
(RM) - Italia
008 008 7362858
https://www.dacia.it/