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La Toyota Yaris è tutta nuova. E fin qui non ci piove, anche perché basterebbe il più distratto degli sguardi per accorgersi di quanto sia cambiata. Il punto a questo punto - perdonate il gioco di parole - diventa capire quanto sia realmente cambiata. Ovvero quale sia la portata delle novità che porta in dote. Sì, perché non tutte le auto nuove condividono la stessa filosofia. Alcuni modelli, quando arriva il momento di rinnovarsi, subiscono niente di più che un pesante aggiornamento. Mentre altri vengono rivoluzionati in maniera così radicale da non condividere più nemmeno una vite con la versione precedente.
Per giungere a una risposta certa e definitiva è necessario scavare un po’ più in profondità. E andare al di là delle apparenze. Così siamo partiti da ciò che non si vede. Ovvero dal telaio, cioè dallo scheletro di un’auto. Che, nel caso della Yaris, è stato completamente riprogettato. La compatta giapponese, ora, nasce su un’architettura del tutto inedita, la TNGA-B. Si tratta di un pianale, strettamente imparentato con quello delle nuove Prius, C-HR e Corolla, che ha permesso di rivoluzionare ogni singolo aspetto della progettazione. E di ottenere un’auto profondamente cambiata rispetto alla generazione precedente.
Intanto le dimensioni. La nuova Yaris tutto sommato resta lunga come prima (è più corta di mezzo centrimetro), ma il passo è cresciuto di ben 5 cm. Questo significa che le dimensioni rimangono compatte: a differenza di molte competitor siamo ben al di sotto la soglia dei 4 m, a tutto vantaggio della manovrabilità in città. Il passo più abbondante, però, ha permesso di migliorare sensibilmente l’abitabilità posteriore. Il nuovo pianale ha consentito al tempo stesso di abbassare l’altezza di quattro centimetri e di aggiungerne 5 alla larghezza. Risultato? La Yaris, per la prima volta nella sua storia, ha un aspetto più piantato per terra, quindi più aggressivo. Ma senza togliere spazio per la testa dei passeggeri, visto che ora si sta seduti più in basso.
Quanto? Il posto guida, ora, si trova più in basso di ben due centimetri, non male per una citycar di segmento B. Un indizio, quello della seduta ribassata, più che sufficiente per capire che la Yaris, questa volta, voglia diventare qualcosa di più della “solita” soluzione pratica e intelligente per muoversi in città. La nuova architettura, infatti, non ha permesso soltanto di migliorare l’abitabilità pur mantenendo dimensioni compatte. Ma ha consentito, secondo gli ingegneri giapponesi, di migliorare anche le doti dinamiche. E di curare in una maniera tutta particolare il piacere di guida. Del resto la piattaforma TNGA è riuscita a migliorare notevolmente il feeling sulla nuova Corolla. Quindi, per proprietà transitiva, è lecito aspettarsi un risultato simile sulla più compatta Yaris, che sfrutta una versione “accorciata” di questo nuovo pianale. Un progetto ambizioso, quindi. Che punta anche a restituire un comportamento stradale più equilibrato.
Già che c’erano, dalle parti di Nagoya, hanno pensato però di riprogettare da zero anche l’intero sistema ibrido. Cambia, prima di tutto, il motore termico, che ora è un tre cilindri da 1.5 litri, derivato dal 2.0 Dynamic Force della Corolla Hybrid, capace di erogare 91 CV (il vecchio motore termico si fermava a 73). Un piccolo gioiello della meccanica, capace di raggiungere, grazie a una serie di accorgimenti particolari tra cui lo sfruttamente del ciclo Atkinson, un rendimento del 40%, praticamente simile a quello di un motore diesel. Ma è stato ripensato da zero anche il motore elettrico MG2, che ora sviluppa 80 CV (fino ad oggi erano “solo” 61). La potenza complessiva del powertrain full hybrid è passata, quindi, da 101 a 116 CV.
Quello che conta, al di là dei freddi numeri, è che la nuova Yaris promette di restituire un comportamento su strada diverso rispetto al passato. Quindi non solo maggiore efficienza per quanto riguarda il contenimento dei consumi. Ma anche molta più reattività al comando del gas, resa possibile da un intervento più massiccio del motore elettrico.
Il sistema full hybrid, lanciato per la prima volta sulla Pius del 1997, giunge così alla quarta generazione. A coordinare i diversi flussi di energia tra l'unità termica, quella elettrica e il generatore troviamo sempre il meccanismo epicicloidale e-Cvt che, per l'occasione, è stato ulteriormente affinato. Un sistema di trasmissione iper-collaudato, che permette di fare a meno di eventuali frizioni, ma anche di rinunciare a cinghie e al classico alternatore. È anche per questo che l'e-Cvt, nel corso degli anni, è riuscito a ritagliarasi una fama di grande robustezza e affidabilità, come testimoniano le oltre 15 milioni di ibride Toyota che tutti i giorni circolano nel mondo, di cui 300.000 solo in Italia.
Grazie a una serie di migliorie tecniche il nuovo full hybrid è in grado di coprire maggiori distanze in elettrico, senza chiamare in causa il motore termico. Al punto che, se si è bravi a dosare l’acceleratore, si può veleggiare anche fino a 130 km/h. Sarà anche per questo che i giapponesi sono sicuri di garantire percorrenze da record. Tutta nuova anche la batteria, che ha il compito di recuperare preziosa energia in frenata per poi restituirla al motore elettrico nelle fasi di ripartenza. L’accumulatore non è più al nichel metallo idruro, come avveniva in passato, ma si affida agli ioni di litio. Una tecnologia più moderna, quindi, che ha permesso di abbassare il peso del pacco batterie di 12 chilogrammi, a tutto vantaggio del contenimento dei consumi.
Costruire un’auto attorno a una nuova architettura offre la possibilità di mettere mano anche ai sistemi di sicurezza. E i giapponesi non si sono lasciati scappare l’occasione, riprogettando da capo il sistema Safety Sense, che ora sfrutta una telecamera e un radar. Grazie a questi “occhi” ausiliari la Yaris è in grado di offrire il cruise control adattivo ma anche la frenata automatica di emergenza con riconoscimento di pedoni (anche di notte) e ciclisti e persino l’assistente allo sterzo per evitare l’abbandono involontario di carreggiata. Il nuovo sistema introduce anche la funzione di assistenza alle intersezioni stradali, in grado di rilevare i pedoni e i veicoli che impegnano accidentalmente la traiettoria del veicolo agli incroci. E, per la prima volta su una segmento B, è presente anche un airbag centrale, progettato per aumentare il livello di protezione degli occupanti in caso di impatto laterale. La buona notizia è che tutti questi sistemi, che di fatto rendono disponibile una assistenza alla guida di livello II, sono offerti di serie, indipendentemente dall’allestimento, su tutta la gamma Yaris.
Tutta nuova, però, anche la plancia. L’impostazione asimmettrica della vecchia generazione lascia il posto a un’interfaccia decisamente più ordinata, minimalista e, in un certo senso, sportiva. Il display centrale da 8 pollici è touch ma, per fortuna, non rinuncia a una serie di comandi fisici, fondamentali per non distrarsi durante la guida. Il sistema multimediale è compatibile con lo Smartphone integration e, sulla nuova Yaris, non manca l'Hybrid Coach, un assistente virtuale in grado di registrare quanti chilometri sono stati percorsi a emissioni zero grazie al solo motore elettrico. Per accedere a questi preziosi dati è necessario connettersi all'App Toyota, che è in grado anche di fornire una serie di consigli per migliorare il proprio stile di guida, così da abbassare il più possibile i consumi di benzina.
La strumentazione, ora, è interamente digitale e il volante, ora, è più piccolo e verticale. Ancora una volta, quindi, troviamo un indizio che ci parla di una Yaris pensata per migliorare il piacere di guida. In questo caso grazie a una migliore ergonomia e a una posizione di guida meno turistica.
Chi non si dovesse accontentare di queste suggestioni ispirate al mondo della sportività, in ogni caso, forse sarà interessato a sapere che è prevista anche una vera versione sportiva che, per l’occasione ha scelto un’impostazione estrema. Così estrema che punta a riscrivere le regole del gioco nel mondo delle hot-hatch di segmento B. Sì, perché la GR Yaris non è la solita compatta pepata con qualche cavallo in più. Ma è un'auto risviluppata da zero, con il prezioso cotributo del team WRC Toyota campione del mondo. Per questo la GR Yaris nasconde una meccanica raffinata, da vera sportiva di razza, realmente connesso a quella utilizzata nel mondiale rally. Basterà dire che il ponte torcente della versione normale è stato sostituito da un raffinato multi-link. E che la trazione è integrale, con differenziale Torsen su entrambi gli assi e la possibilità di mandare fino al 70% della coppia motrice al retrotreno.
Il motore della versione GR è sempre un tre cilindri, ma in questo caso da 1.6 litri e capace di erogare 261 CV grazie ad una poderosa sovralimentazione per mezzo di turbocompressore. Un’auto profondamente riprogettata rispetto alla Yaris “normale”, come dimostrano le diverse componenti in alluminio (portiere, portellone, cofano), che hanno permesso di abbassare il peso di 38 kg. Non solo: il tetto è stato abbassato di 9 cm per migliorare l’aerodinamica, mentre il motore è stato inclinato il più possibile verso il centro della vettura e la batteria è stata spostata nel vano bagagli per ottenere una distribuzione dei pesi ottimale. Le prestazioni parlano di uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e di una velocità massima di 230 km/h. Risultati degni di una sportiva di segmento C, resi possibili dal buon rapporto peso/potenza (4,9 kg/CV).
Insomma la nuova Yaris non è semplicemente un nuovo modello, ma rappresenta qualcosa più per i giapponesi. Sì perché, ancora una volta, il "piccolo genio" diventa il manifesto tecnologico dell'intera galassia Toyota. La Yaris di quarta generazione, infatti, sfoggia i gioielli più preziosi sviluppati dalla Casa di Nagoya: dalla nuova piattaforma TNGA, al sistema full hybrid di quarta generazione, passando per l'ultima evoluzione delle tecnologie di assistenza alla guida. Una sorta di piccola "ammiragalia", una bandiera tecnologica capace di dimostrare al mondo le potenzialità dell'intero marchio.
Attraverso una "radiografia" abbiamo provato a dimostrare la portata delle sue innovazioni in ambito tecnico e tecnologico. Ma questo non significa che non si possano ancora avere dubbi e perplessità sulla natura di questa citycar di segmento B. Ne abbiamo parlato nella nuova puntata di "Chiedilo a Matteo", in programma lunedì 20 aprile 2020 alle 14:30 su Automoto.it, Facebook e Youtube. Dove abbiamo risosto, in diretta, alle domande che ci avete inviato su Facebook, Youtube, Instagram e Whatsapp.
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