Quale comprare, Italiana: le auto TOP davvero tricolori in vendita oggi [DNA puro, con o senza Bonus Rottamazione e Incentivi]

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Corsa alla rottamazione, nuovi incentivi dal governo, promozioni auto Euro6 non ibride con decurtazione intorno al 30% da listino prezzi 2020. Ma in Italia, oggi, quali auto nuove si comprano dicendo poi che davvero si "guida italiano"? La Top-Tricolor-Ten è fatta anche di auto per pochi, ma incredibilmente belle
17 luglio 2020

In un mondo globalizzato, connesso e pandemico, le Case automobilistiche in crisi si trovano spesso parte di grandi gruppi internazionali, come il neonato Stellantis e i suoi rivali che contengono decine di aziende. Marchi di tradizione propria ancora tanti, certo, che però spesso condividono una marea di tecnologia e di tecnica. Sotto a vestiti abbastanza similari, per piacere al target che “crea valore”. Molti nuovi UV per il tal marchio quindi, con telai o motori che arrivano spesso da una nazione lontana, rispetto a quella di nascita della Casa. Talvolta la differenza maggiore resta quella di un’etichetta, di un logo, di un marchio che implica un certo stile percepito.

Piano a generalizzare con i marchi però. Noi italiani siamo quelli che le macchine belle le hanno sempre fatte, per fortuna, con proprio stile e propria tecnica, identificativa. Gli italiani le fanno ancora oggi le auto, con i pochi marchi rimasti attivi nel Bel Paese. Quello che non è facile forse, è dire all’istante quali siano le auto “più italiane” in vendita sul mercato 2020. Quello dove molti sbavano per gli incentivi, che daranno fiato alla filiera e svecchieranno il circolante nazionale non senza polemiche. Perché se incentivo il mercato italiano, lasciando libero arbitrio dentro a una marea di opzioni, ovvio che l’industria a monte che ne beneficia è anche quella asiatica o del resto d’Europa e magari anche nord Africa (vedi assemblaggi, materie prime e fornitura di parti per EV o HEV).

Stabilimenti delocalizzati e sedi fiscali a parte, i marchi italiani attivi con una gamma in vendita anche online presso concessionario, sono noti: Fiat, Alfa, Lancia, Maserati, Abarth, Ferrari e Lamborghini. Ci possiamo mettere anche alcuni marchi di solo assemblaggio o produzione molto limitata, come DR, Dallara, Mazzanti e volendo Pagani. Per il resto, quanto è consegnato alla storia rivive soprattutto di blasone. In musei, rievocazioni e raduni. O per qualche rara riedizione di modelli show-car. Roba da applauso, ma raramente alcuni dei bellissimi concept moderni di marchio tricolore, si tramutano da fantoc-car (curatissima, ma incapace di muoversi se non con un hardware basico condiviso) a prodotto di serie acquistabile liberamente, tutto italiano.

Una ancora fatta con metodo e DNA italiano di Lambo è rimasta
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Top-Italian-Cars

Passa in strada una Fiat Panda 169 di quelle consumatissime e malconce, ma ottime da rottamare, sfruttando la promozione con bonus. Una con il vecchio FIRE (un po’ di storia del motore a questo link) ma… Siete sicuri che la piccola simbolica, con motore Fiat aspirato 8v, non sia stata prodotta in Polonia? Idem per Fiat 500, icona delle icone mondiali per l’auto italiana.

Non è detto che comprare italiano nel nome, voglia dire avere tra le mani un mezzo prodotto, assemblato e concepito, tutto in Italia, dall'Italia. È logico, quando molti dei sistemi di cui le auto devono dotarsi per essere sia Euro6 sia full ADAS, sono forniti da sistemisti internazionali, che usano tecnologie e tecniche provenienti un po' da tutto il mondo. Comunque bando alle ciance, se volete sapere quali sono i sistemisti top (fornitori delle Case ma capaci loro stessi di costruirsi mezza macchina, volendo) potete leggervi altri articoli su automoto.it in sezione tecnica, o scrivere alla redazione. Qui sotto la classifica sintetica e non certificata (personale) delle Top-Tricolor-Car, auto italiane definibili “più italiane” tra quelle in vendita attualmente dai concessionari.

ALFA ROMEO GIULIA. Grande merito tricolore, tecnico ma purtroppo non di mercato, per la ottima berlina Alfa uscita nel 2016 e ristilizzata di recente. Made in Cassino per l’assemblaggio, stile pensato dal Centro Alfa, motori dall’accento emiliano, parlando del V6 benzina.

FERRARI PORTOFINO, F8 TRIBUTO e 812 SUPERFAST. Un trittico a insindacabile scelta della giuria che non assegna premi, per indicare quello che è invero un fattore comune a tutta la gamma del Cavallino modenese. Come sempre e anche nel 2020. Hardware e in parte anche software (che non è da tutti) a opera tricolore. Realizzazione italiana più pura, fedelmente modenese, di ogni altra e, guarda caso.. Le uniche auto rimaste con altissima percentuale di DNA tricolore, sono auto di riferimento globale assoluto, per sportività e valore percepito. Non si parla solo di stile, ferro, plastica e assemblaggio, ma di idee, ingegnerizzazione, produzione di parti. Anche quegli elementi che arrivano dai sistemisti, sono maledettamente Ferrari pur se portano un logo della Bosch, tanto per dirne uno. Accadeva sin dai tempi in cui Enzo Ferrari pretendeva per le sue Rosse dei carburatori Weber fatti ad hoc e non comuni ad altre applicazioni.

FIAT PANDA. La reginetta popolare delle auto italiane, per volume e apprezzamento longevo senza sosta nell’arco di tre generazioni (una storia della prima serie, qui), è assemblata a Pomigliano oggi, in Campania, con progettazione, telaio, motore e anche sistemi figli della parte Fiat nel grande Gruppo Stellantis.

FIAT 500X. Il crossover Fiat in taglio 500, contrariamente alle sorelline assemblate in giro per il mondo, proviene da Melfi. Stile Fiat e motori anche, per dire poi che la Renegade Jeep (sorella gemella diversa) è americana solo nell'etichetta.

La Panda è auto sempre italiana nella sostanza
La Panda è auto sempre italiana nella sostanza

LAMBORGHINI AVENTADOR. Contrariamente alle sorelle più popolari, mediatiche e pistaiole, la supercar V12 di Sant’Agata viene assemblata con cura quasi artigianale presso il primo e storico stabilimento di Lamborgini. È lei che ancora incarna la tradizione nella sostanza di lavoro e nel DNA tecnico tricolore. Senza nulla togliere a quanto di stupendo viene assemblato a pochi metri, con presenza però di una certa matrice dall’accento industriale tedesco.

MASERATI GHIBLI e QUATTROPORTE. Un po’ come Ferrari, vale per il Tridente il discorso del gran pregio mantenuto da una produzione propria, anche se le contaminazioni FCA sono marcate per assemblaggio e sistemi, addirittura motori. Ciò non toglie che si compra e gode (letteralmente) di auto italiane e, come per i ferri citati sopra, si tratta di prodotti ben sopra la media. Succoso l’arrivo tra poco di nuovi modelli ancor più vicini alla tradizione di un V6 modenese Maserati.

Alla fine questa classifica informale, fa capire una cosa importante. Contrariamente a molti altri Paesi noi macchine 100% nazionali le abbiamo, pur se meno che in passato. Soprattutto sono di alto livello: per ruolo e volumi nel mercato, come le Fiat, o per raffinatezza tecnica e tecnologica di fronte al mondo intero. Ne vorremmo qualcuna in più, ma non è possibile ai giorni nostri e volendo sognare una "scaletta" da neopatentato senza pretese a pensionato benestante, con vita e carriera alle spalle, passarle tutte vuole dire comunque toccare sufficienti segmenti e formati.

Alfa Romeo è auto made in Italy
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