Una regina di grinta, a 360°, tra le migliori e più ricercate sportive due posti in tutto il mondo. Auto iconica e molto elitaria, dal costo superiore ai trecentomila, sotto quell’immagine pungente, cattiva, unica e molto aerodinamica, nasconde altissime tecnologie telaistiche, con la leggerezza del carbonio usato a dismisura. Lo stile è estremamente Lamborghini, senza mezze misure e come da tradizione esibisce il massimo anche sotto il suo trasparente cofano, posteriore al contrario della trazione, che è presente anche anteriormente quando serve (AWD fino a rapporto 60:40): i dodici cilindri a V esprimono voce spettacolare e potenza in abbondanza (dai 700 CV a salire, con velocità di punta a 350 Km/h). Vera e blasonata supercar amata dai VIP, al semplice passaggio ridimensiona prima ancora di identificarne la versione esatta, a occhi o udito di chiunque, le velleità di molte vetture sportive “normali”. Il gusto la fa da padrone nella fortunata scelta, vista la limitatissima ma similarmente dotata concorrenza di comparabile prezzo e le prestazioni oggettivamente fruibili a fondo raramente (come al Nurburgring, dove Aventador si è ben distinta). In abitacolo, dove ci sono alcuni ovvi limiti di accesso, comfort, visibilità posteriore e dimensione (come per il bagagliaio), è ripreso il tema stilistico dell’esagono, con tecnologia e sistemi coerenti a target e tempi moderni (tre le modalità di guida), ma relativamente intuibili e gestibili, senza dover fare un corso come in altri casi di auto estreme.
Per la Coupè sono due anche le varianti tecniche con la più spinta LP750-4 Superveloce che al 20% circa di costo in più incrementa le prestazioni sia telaistiche (sospensioni intelligenti), sia del V12 Euro6: un’auto totalmente ispirata alle corse che scende in strada con 50 CV in più della base, minore massa e dotazioni dal taglio volutamente più spartano per un’essenza di sportività esageratamente forte, che si percepisce anche da fermi, in un abitacolo dai richiami corsaioli, con meccanica più “presente”. Finiture degli interni sempre personalizzabili a piacimento sia per materiali che per tonalità di pellame (quattro le varianti base, bicolore), volante o anche tetto, a rendere ancor più unica la vettura acquistata.
Oggetto pregiato tanto da nuovo quanto da usato, Aventador, che si misura nel valore di rivendita anche nel dettaglio di allestimento se personalizzato o condizione. In ogni caso il valore mantenuto è alto e sono di poco più diffuse le versioni coupè in Italia. Ovvia la necessità di manutenzioni presso la rete ufficiale, pur se qualche sistema elettronico prende parziale ispirazione da quanto diffuso sulle berline europee più pregiate, a livello di hardware.
Arriva sul mercato nel 2011, per sostituire la Murciélago, con cui ovviamente condivide l’origine del nome, tradizionalmente ispirato da quello di un grintoso toro (come il toro, in quanto segno zodiacale, appartiene al fondatore della Casa, Ferruccio Lamborghini). Anche la sigla identificante il modello ha una precisa spiegazione, LP700-4: Longitudinale Posteriore (il motore da 6.498 cm3), dotato di 700 CV e 4 ruote motrici. Forte di un alleggerimento rispetto alla vettura sostituita, oltre che di un poderoso V12 a sessanta gradi aspirato che segna valori record per la Casa, la Aventador rappresenta al debutto il top nel vero senso dalla parola e non per scherzo. Nel 2013 un aggiornamento regala l’ottimizzazione dei consumi, con il sistema CDS capace di far funzionale solo “mezzo” motore quando serva. In relazione alla limitata produzione non sono poche le ancor più limitate serie prodotte in occasione di eventi o partnership particolari, numericamente la più significativa è quella dei 50 anni per la Casa: LP720-4 (duecento pezzi rigorosamente gialli). Qualche allestimento speciale non manca, per fortunati possessori e persino alcune unità di forze dell’ordine. Aventador J il modello tipo barchetta, rigorosamente corsaiolo e poco fruibile in ambito stradale “normale”, presentato nel 2012.
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