L'obiettivo è migliorare la performance ed abbassare i consumi/emissioni
4 ottobre 2010
Motori elettrici pensati per collaborare e non certo per far la voce del padrone, installati in vetture da corsa, prototipi e vetture di serie con l'intento di migliorare la performance ed abbassare i consumi.
Questo sembra essere il futuro a breve termine, in tema di meccanica, per le vetture marchiate Porsche...che dopo il debutto di
Cayenne Hybrid vedrà il primo allargamento della gamma stradale in ambito ibrido con l'arrivo della
Panamera Hybrid il prossimo gennaio.
Un concetto, quello legato al miglioramento delle performance a fronte dell'abbattimento dei consumi/emissioni, che è da sempre la filosofia della 911, poi ripresa con diverse ottiche anche da Boxster, da Cayenne, da Panamera e, paradossalmente, anche dall'estrema
918 Spyder.
Vettura, quest'ultima, che verrà prodotta e commercializzata con l'intento di mostrare al mondo le potenzialità dell'ibrido "secondo Porsche": potenziale che parla di 312 km/h di velocità massi,a 0-100 km/h in 3,2 secondi e consumi limitati a 3 litri/100 km nel ciclo misto.
Numeri eccezionali, replicati in "scala ridotta" e con altri costi (inferiori...) anche su altri modelli della gamma. Già presente su Cayenne, ad esempio, la trazione ibrida dovrebbe permettere a
Panamera di consumare qualcosa meno degli 8,2 litri/100 dichiarati dalla sorella SUV (dotata di combinazione tecnica analoga) pur senza rinunciare ai 300 CV del V6 ed ai 47 CV del motore elettrico.
Per quanto riguarda il resto della gamma è ancora presto per parlare, anche se per quanto concerne la 911 a Zuffenhausen hanno fatto capire di avere già qualche idea con la
918 Spyder...
Porsche: il futuro è nell'ibrido