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Scopriamo insieme le caratteristiche tecniche più rilevanti della nuova generazione di Porsche Cayenne, la serie PO536 basata su piattaforma MLB, che segue le precedenti 9PA (2002) e 92A (2010) debuttando sul mercato per il 2018. Raggruppando in quattro parti i sistemi veicolistici principali, si possono valutare le migliorie attuate rispetto alle generazioni precedenti non solo per prestazione assoluta, ma in primis per rendere la nuova Cayenne capace di fare meglio in fuoristrada, quello che prima le era un po' negato e insieme dare tanta sicurezza e comfort, crescenti. In più, unendo le tecnologie elettroniche a quelle telaistiche, la Casa tiene a far salire anche le sensazioni di guida più “diretta” per un SUV di queste dimensioni, perché “E’ una vera Porsche” ci ricorda Stefan Fegg. Non da ultimo, anche l'intrattenimento sale parecchio in qualità e varietà, con ampie possibilità di connessione. Partiamo oggi proprio dagli aspetti “elettronici” dell'infotainment, PCM e Assistenza guida. Prossimamente ci occuperemo invece di Powertrain (motore e cambio) Telaio (includendo Freni, Idraulica e sistemi attuazione) infine di Carrozzeria (e Aerodinamica).
Quando arriviamo nell’impianto tedesco ADAC Fahrsicherheitszentrum di Grevenbroich, per il workshop sulla tecnologia della nuova Cayenne di terza generazione, il vedere la plancia indipendente, posta in un’aula per le dimostrazioni, non fa pensare a questo grande SUV (a proposito, è 6 cm maggiore in lunghezza ma quasi uno meno in altezza, ndr) bensì a un qualunque modello Porsche e questo, onestamente, piace perché il taglio puramente sportivo è visibile come dovuto per il marchio di Stoccarda. Classiche forme, orizzontali e basse, con due punti focali nel grande schermo centrale, Touchscreen da 12,3 pollici e nella strumentazione, con due parti da 7’’. Soprattutto il primo ha una serie di nuove caratteristiche che lo rendono estremamente flessibile, oltre che fruibile. L’unica pecca momentanea è che per ora non condivide tutte le proprie potenzialità con il mondo Android, ma di cose ne fa davvero tante e anche a comando gestuale, o vocale, iniziando da climatizzazione o navigazione. Mutuato dalla Panamera, il sistema dona molte informazioni utili che si aggiungono alla destinazione (immagini, video, rating ecc.) soprattutto la stessa è gestibile anche da remoto, tramite App gratuita che Porsche fornisce. Questa App permette di decidere dove si voglia andare e impostare anche esternamente alla vettura l’obiettivo di percorso. Sempre la navigazione è parzialmente adattiva, riconoscendo i nostri percorsi abituali della settimana: una volta avviata la vettura, può persino consigliarci dove andare se abbiamo degli appuntamenti fissi. La Homepage si apre (premendo in alto a sinistra, ndr) in tre sezioni, Navigazione, Condivisione dispositivi e Media, ma può essere personalizzata come tutto il resto dell'ambiente grafico, molto ricco. In fabbrica quello definito sistema PCM è assemblato con una SIM pre-attivata, ma si può inserirne poi una personale. Ci sono nella sostanza sette gruppi di servizi, molto vari, con la possibilità ad esempio di previsioni Meteo; ricerca parcheggi con relativi orari, addirittura pagandone alcuni online senza dover poi perdere tempo all'arrivo (servizio questo attivo inizialmente solo in Germania); si può gestire la manutenzione classica ma anche includere le canzoni condivise da Amazon Music e Nest; piuttosto che disporre comandi a livello domotica da dentro l’auto verso l'esterno. Non da meno, su questo screen centrale viene gestita la importante parte tecnica dell’auto, per selezionare i modi guida, in particolare di fuoristrada ora più articolati che in passato, con applicazione Precision dedicata.
La struttura dalle forme molto lineari e pulite, se si scorra verso il basso con lo sguardo, rimanda razionalmente alla cloche centrale di selezione del cambio, che ha subito una razionalizzazione, in quanto muove davvero poco sul proprio asse e per innestare un rapporto richiede di premere il pulsante, a scanso di equivoci; ma è anche molto bella da maneggiare onestamente. Il sistema elettronico che gestisce l'Infotainment si basa su scheda madre con CPU architettura multicore, ognuna delle “teste” dei microprocessori interni, è dedicata a un’area: quella grafica, quella di navigazione, quella informativa e quella musicale; ovviamente disponibili optional ci sono due livelli di casse audio, fornite da noti specialisti di settore, mentre la radio Plus è già di suo… Ibrida, ovvero capace se perde la frequenza di andare a prendere la medesima programmazione voluta da fonte web. Utilizzando la nuova Cayenne 2018 nelle prove su circuito asfaltato o percorsi sterrati, in Germania, abbiamo notato l’estrema reattività dello screen per variare i settaggi di guida, che sono molto più specialistici rispetto alla precedente Cayenne, con cinque modalità off-road e tre più una personalizzabile per l'uso stradale, nonché l’ottima visibilità, da ogni angolazione. La strumentazione centrale evidenzia invece, come si deve a macchine sportive, il contagiri centrale, più altre informazioni tecniche del motore e del telaio a piacimento, in chiave estremamente "pulita" e non fantasiosa (volendo) come nell'elemento principale condiviso con i passeggeri. Insomma, da questo primo punto di vista, generalmente, un’auto che certo non invidia troppo a nessun'altra del segmento premium, indipendentemente dalla dimensione esterna.
La nuova Cayenne 2018 di serie offre fari Led, avvisi di frenata e affaticamento, cruise control e assistenza parcheggio. Opzionali, secondo gli allestimenti, ci sono le vere chicche come i gruppi ottici Matrix attivi, a 84 pixel, le assistenze attive di corsia e per sbandata, oltre una visione notturna esseri animati (fino a 300 mt grazie a camere termiche) ACC e sistema supporto parcheggio a 360° 3D, utile anche a preservare i cerchi, che sono colorati di rosso quando a rischio sfregamento. A breve ci sarà anche il parcheggio autonomo, comodamente fuori dall’auto. Parecchi i sensori coinvolti per il funzionamento di questi sistemi, sia ultrasuoni (4+4) sia radar (2+2), cui si sommano camera e sensori di lunga distanza. Una novità a livello hardware è la fusione dei molti segnali in ingresso per tutti i sistemi di assistenza, con unica ecu fonte di dati per tutte le funzioni. A livello di anti-collisione, tanto per spiegarne uno utile a salvare le vite umane, sono quattro i passaggi eseguiti, a ciclo di controllo costante prima di salire nella scala di intervento: il precarico di pressione, quindi in assenza di intervento un avviso al conducente, poi una parziale frenata, quindi un supporto alla frenata vera e propria (da statistiche emerge infatti una carenza di energia usata dai conducenti) e solo in caso di totale assenza di intervento umano in tutte queste fasi, avviene lo stop del veicolo, con emissione di segnali emergenza. Per quando riguarda il sistema LDW evoluto, o meglio di fase attiva, a breve sarà introdotta una maggiore autonomia con intervento sino a 210 Km/h e comando diretto del volante. Siete talvolta soli alla guida per lunghi viaggi? Non sulla nuova Cayenne, full-optional: InnoDrive, un co-pilota virtuale, in combinazione con ACC e Navi, prevede il comportamento migliore nei prossimi 3 km di percorrenza della Cayenne, interagendo con motore e cambio automatico, oltre che freni, predisponendo il giusto ritmo!
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