Porsche: alla scoperta della Svizzera con 911 e Cayman. Day 3

Lucerna – Ci svegliamo nell’incantevole cornice naturale del Cantone di Lucerna, nel piccolo paesino di Weggis che si affaccia con i suoi 4.000 abitanti sulle sponde del lago dei Quattro Cantoni, più comunemente noto come Lago di Lucerna.

Davanti al sontuoso ingresso del Park Hotel Weggis, albergo a cinque stelle che ci ha ospitato per la notte che richiama viaggiatori anche da molto lontano grazie alle sue raffinatissime spa, sono già schierate tutte le Porsche protagoniste del nostro viaggio nel cuore della Svizzera, comprese quelle degli altri equipaggi che hanno seguito itinerari diversi rispetto al nostro, il quale, lo ricordiamo, ci ha portato prima a St. Moritz e sul Muottas Muragl e poi a Bad Ragaz e Einsideln, attraverso lo Julier Pass.

Direzione Lucerna

Le nostre 911 Carrera 4 Cabriolet e Cayman S sono oggi in compagnia di una 911 Carrera 4 Coupé, ma anche di Cayman, Boxster e Boxster S. Accendiamo tutti insieme i motori a sei cilindri boxer e l’aria viene pervasa dall’inconfondibile sound profondo, intenso e rauco delle sportive di Zuffenhausen. Non ci resta che creare un lungo corteo colorato (le auto sono alcune bianche, altre nere e marroni, ma non manca una spavalda Boxster S gialla) e ci incolonniamo in direzione Lucerna, considerata una delle città più affascinanti ma soprattutto più ricche di storia dell’intera Svizzera.

Lucerna sebbene sia una delle più importanti città della Confederazione Elvetica è popolata solamente da 70.000 abitanti (circa 150.000 se si considera l’intero agglomerato urbano), ma ogni anno è capace attirare grazie alle sue bellezze storico-artistiche centinaia di migliaia di turisti che arrivano un po’ da tutte le parti del mondo, tanto che per le strade non è difficile incontrare oltre a tedeschi, francesi, inglesi e italiani, anche indiani, giapponesi, russi e da qualche anno anche cinesi.

Porsche: la passione per l’auto è più viva che mai

Arrivati nel centro di Lucerna, che deve il suo nome forse ad un’antica divinità celtica o più semplicemente alla parola luce, diventiamo in pochi minuti l’attrazione di curiosi e passanti di tutte le età, che vengono letteralmente rapiti dalle Porsche che sfilano come se fossero in passerella. Per la verità per tutti e tre i giorni del nostro viaggio abbiamo continuato ad attirare gli sguardi dei passanti che si voltavano di continuo a guardare le auto, in particolare la 911 Carrera 4 Cabriolet.

Questo ci ha dato un segno davvero tangibile di come la Porsche 911 (e in più in generale la sportiva firmata dalla Casa di Zuffenhausen) sia stata capace di diventare nel corso di cinquant’anni di storia non solo una vera e propria icona della sportività su quattro ruote, ma – e questo è quello che più conta davvero - un modello assolutamente riconoscibile, con una fortissima identità, che chiunque è in grado di identificare come una Porsche ad un primo sguardo grazie a quelle forme così particolari, rimaste fedeli e tutto sommato simili a quelle dei modelli originali degli anni ’60.

Lucerna: storia, arte cultura

Parcheggiamo le auto in centro città, nei pressi del KKL (Kultur und Kongresszentrum Luzern), un modernissimo edifico di diversi colori sulla riva del lago concepito dall’architetto Jean Nouvel ed inaugurato nel 1998, che al suo interno ospita mostre d’arte, conferenze e concerti e che viene affiancato dalla nuova università della città, ricavata nel vecchio edificio delle poste, anch’esso particolarmente interessante dal punto di vista architettonico. Passiamo poi davanti alla stazione, costruito secondo un progetto pensato da un architetto del calibro di Calatrava che fa del cemento armato l’elemento strutturale e stilistico principale, fino a raggiungere la vera attrazione e il simbolo di Lucerna.

Il Kapellbrücke

Stiamo parlando naturalmente dell’antichissimo Kapellbrücke, un ponte di legno coperto che attraversa (curiosamente in diagonale) il fiume Reuss. Reso ancora più particolare da una torre di guardia che un tempo nascondeva una sala tortura e prigioni costruite sotto il livello dell’acqua, così buie e umide da rendere quasi impossibile la vita dei prigionieri, il ponte di legno coperto di Lucerna risale all'inizio del 1.300, quando era stato costruito a scopo difensivo, come testimonia l’alta balaustra concepita per proteggere dagli attacchi nemici tutti coloro che lo attraversavano.

Oggi purtroppo non si può dire che il ponte sia ancora quello originale, perché il 18 agosto del 1993 è andato in gran parte bruciato a causa di un violentissimo incendio (forse causato accidentalmente da un mozzicone di sigaretta o da un cerino, ma non si conoscono ancora con certezza le reali cause), che ha distrutto anche la maggior parte dei 150 preziosi dipinti collocati al di sotto del tetto che illustravano al tetto del dipinto gli eroi e le origini del Cantone.

Camminiamo per le strade del centro storico e scopriamo un luogo intriso di storia, cultura ed arte, mentre veniamo colpiti dalle moltissime facciate dei palazzi più antichi affrescate con estrema raffinatezza nel corso dei secoli. 

Salutiamo la Svizzera: ma è solo un “arrivederci”

Lucerna si rivela dunque quasi una tappa obbligata per chi vuole andare alla scoperta delle tante ricchezze della Svizzera, che nel corso del nostro viaggio si è mostrata come una terra non solo incredibile dal punto di vista naturalistico, con le sue vette, le sue ampie vallate e le sue celebri località di vacanza per l’inverno e l’estate, ma anche un luogo particolarmente interessante per il suo patrimonio storico e culturale.

Purtroppo per noi è arrivato il momento di salutare la Svizzera, la nostra avventura si avvia alla conclusione e il centro Porsche di Milano ci aspetta per la riconsegna delle nostre fedeli compagne di viaggio. Di sicuro però ci sentiamo di congedarci dalla Confederazione Elvetica con un “arrivederci”: tanti sono infatti i luoghi ancora da scoprire, mentre in quelli attraversati in questi giorni vale sicuramente la pena di ritornare.

Porsche 911 Carrera 4 e Cayman S: stupiscono anche i consumi

Una nota finale invece va riservata alle Porsche Carrera 4 Cabriolet e Cayman S che ci hanno portato alla scoperta della Svizzera. Oltre ad essersi rivelate grandi viaggiatrici, capaci all’occorrenza di trasformarsi in un batter di ciglia in sportive purosangue, nel pieno rispetto della tradizione Porsche, ci hanno veramente sorpreso per i consumi di carburante. Le nuove tecnologie sviluppate a Zuffenhausen per migliorare l’efficienza dei propulsori sono state capaci di regalarci valori di consumo davvero sorprendenti, soprattutto se consideriamo che ci trovavamo al volante di vetture capaci di erogare rispettivamente 350 CV e 325 CV, con una cubatura di certo non trascurabile, pari a 3.4 litri con frazionamento a sei cilindri e architettura boxer.

In particolare, durante gli oltre 800 km di viaggio durante i quali abbiamo percorso ampi tratti senza risparmiarci con il pedale del gas, la Cayman S è stata in grado di tornare al centro Porsche di Milano facendo segnare un consumo medio pari a 10,2 l/100 km, mentre la Carrera 4 Cabriolet, peraltro abbinata alla trazione integrale che com’è noto influisce sensibilmente sull’indicatore del livello carburante, ha consumato solo poco di più, attestandosi a 12,5 l/km.