Porsche: alla scoperta della Svizzera con 911 e Cayman. Day 1

Porsche: alla scoperta della Svizzera con 911 e Cayman. Day 1
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Seguite il nostro viaggio al volante di Porsche 911 Carrera 4 Cabrio e Cayman S attraverso i luoghi più suggestivi della Svizzera, dal Passo del Bernina a St. Moritz, fino al Muottas Muragl, da cui si gode uno dei più spettacolari panorami di tutto l’arco alpino
1 luglio 2013

St. Moritz - Sono le nove di mattina, ci troviamo nel centro di Milano e sta per partire il nostro lungo viaggio alla volta dei passi alpini più suggestivi della Svizzera. I nostri compagni di viaggio sono una Porsche 911 Carrera 4 Cabriolet e una Cayman S, oltre ad una esperta guida di Svizzera Turismo, l’Ente che da diversi anni si occupa di promuovere e valorizzare in tutto il mondo le bellezze naturali  e storico artistiche della Confederazione Elvetica. 

Porsche Cayman S: perfetta viaggiatrice, sportiva "mangia curve"

Affrontiamo la nostra prima parte di viaggio al volante della nuova Cayman S 981, spinta dal classico sei cilindri boxer da 3.4 litri in grado di scaricare sulle ruote posteriori 325 CV di potenza a 7.400 giri/min e 370 Nm di coppia. La “baby” 911 di Zuffenhausen, affiancata all’immancabile cambio automatico a doppia frizione PDK a sette rapporti, si rivela una perfetta compagna con cui dividere un tragitto piuttosto impegnativo, nonostante le dimensioni relativamente contenute.

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La Porsche Cayman S 981 si è rivelata una perfetta compagna di viaggio con cui affrontare le suggestive strade svizzere

 

I due vani bagagli (uno più ampio e profondo trova posto sotto al cofano anteriore, l’altro, più ristretto è ricavato nella zona posteriore) ci permettono di alloggiare tutti i bagagli necessari per affrontare 3 giorni di viaggio, mentre l’abitacolo, sebbene sia realizzato all’insegna della sportività, regala confort a sufficienza per macinare chilometri in tranquillità, nel puro spirito Porsche insomma.

 

Viaggiano per diversi chilometri in Italia, risalendo gran parte della Valtellina fino a Tirano, dove facciamo un breve sosta nei pressi dell’affascinante Santuario cinquecentesco con il suo alto campanile, che da secoli attira pellegrini e devoti da ogni dove. Pochi chilometri e superiamo la frontiera. Diciamo per il momento addio all’Italia per essere accolti dalle curve svizzere che ci condurranno fino al passo del Bernina, lungo una strada tutta da guidare, come testimoniano gli sciami di motociclisti che incontriamo lungo il percorso.

 

Qui la Cayman S cambia radicalmente anima. La perfetta viaggiatrice che avevamo conosciuto in Italia lascia il posto ad un sportiva perfettamente bilanciata in curva, specialmente impostando la modalità Sport Plus con taratura sportiva delle sospensioni, con un motore esuberante che regala un'erogazione sempre corposa, a tratti entusiasmante, il tutto condito con un sound rauco e coinvolgente, che sgorga dietro alle nostre teste.

L’aria di Milano è ormai un lontano ricordo. Con tutti i sensi avvertiamo di essere entrati in una dimensione completamente diversa da quella cittadina a cui siamo abituati

Il Passo del Bernina: tutto da guidare

Il nostro itinerario risale le pendici della montagna, ancora innevata nelle zone più alte, e costeggia in parte il percorso del Bernina Express, il celebre trenino rosso che collega Tirano a St. Moritz. Il sole splende alto nel cielo e ci accorgiamo che è già mezzogiorno quando raggiungiamo il passo del Bernina, che ci porta a toccare i 2.323 metri di quota.

 

L’aria di Milano è ormai un lontano ricordo. Con tutti i sensi avvertiamo di essere entrati in una dimensione completamente diversa da quella cittadina a cui siamo abituati. Il vento fresco, l’acqua ghiacciata del Lago Bianco e del Lago Nero e il sole così forte e intenso ci ricordano di essere in un luogo prezioso e raro dal punto di vista naturalistico, da assaporare fino in fondo. Per il pranzo dove fermarsi se non all’Ospizio Bernina, lo storico albergo che troneggia in cima al passo, che offre da 130 anni offre ai viaggiatori piatti della cucina tradizionale e camere dove trovare il meritato riposo dopo un lungo viaggio. La nostra meta è però St. Moritz, quindi ci rimettiamo al volante della Cayman S, diamo vita al sei cilindri boxer e seguiamo la strada, questa volta in discesa, immersa in un paesaggio incantevole, quasi fiabesco, fino ad una delle mete turistiche più rinomate del mondo.

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St. Moritz, grazie al lago, si dimostra una meta ideale anche per le stagioni estive

St. Moritz: il paradiso degli sportivi

La Cayman, anche per merito di uno sterzo fulmineo, che garantisce sempre, anche alle andature più vivaci, ingressi in curva chirurgici, si rende ai nostri occhi un’auto non solo piacevole da condurre sulle strade svizzere, che sembrano come pennellate in mezzo ai prati e ai ruscelli alpini, ma soprattutto divertente. Non dobbiamo percorrere molti chilometri per raggiungere finalmente a St. Moritz, una delle più celebri località sciistiche collocata a 1.864 metri, meta preferita da turisti di ogni nazionalità e da numerosi vip che ogni anno affollano le piste da sci, i negozi di alta moda del centro e i locali per la vita notturna.

 

Una guida locale ci accompagna per le vie del centro storico cittadino, facendosi però scoprire un altro volto di St. Moritz, quello meno noto ma forse il più interessante. La cittadina incorniciata nella valle Engadina, nel Cantone dei Grigioni, infatti non è solo una passerella per i vip o una meta alla moda dove passare le vacanze invernali come in molti sono portati a credere. È prima di tutto un luogo mozzafiato dal punto di vista naturalistico, grazie alle vette che lo circondano e al suo lago alpino dall’acqua azzurra, ma è inoltre una località da vivere non solo durante la stagione fredda per praticare gli sport invernali, ma anche d’estate. La costante presenza di vento infatti rende possibile praticare barca a vela, kite surf e wind surf sul lago (con la muta per ovvi motivi), ma anche mountainbike, down hill e trekking a tutti i livelli lungo i numerosi sentieri che si inerpicano tutt’intorno.

Il Muottas Muragl è stato scelto più volte nella storia da poeti e artisti come il celebre Segantini per la sua particolare posizione e per le condizioni di luminosità uniche, considerate fonti di ispirazione di rara forza e bellezza

 

Oltre ad essere una sorta di “paradiso per gli sportivi”, St. Moritz soddisfa anche gli amanti della cucina, che possono scoprire la i salumi tipici confezionati a mano e la carne freschissima della macelleria tipica Hatecke, o gli elaboratissimi dolci della pasticceria Hauser che si affacciano sulle vie del centro storico. St. Moritz inoltre rimane un punto di attrazione per gli amanti del relax, grazie alle sue celebri acque termali che da 3.000 anni vengono usate dall’uomo per la cura del corpo.

In cima al Muottas Muragl

Cala la sera e arriva il momento di riaccendere il motore delle nostre Porsche. La nostra destinazione è la funicolare che ci condurrà in cima al Muottas Muragl, una vetta posta a 2.452 metri, da cui si può godere di uno dei panorami più spettacolari di tutto l’arco alpino. Questa montagna infatti è stata scelta più volte nella storia da poeti e artisti come il celebre Segantini per la sua particolare posizione e per le condizioni di luminosità uniche, considerate fonti di ispirazione di rara forza e bellezza.

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Dalla cima del Muottas Muragl si può godere di una delle viste più spettacolari dell'intero arco alpino

 

È calato il buio, l’aria si è fatta fredda e il cielo stellato. È arrivato il momento di scendere nuovamente dalla montagna con la funicolare e di riaccendere i motori delle nostre Porsche, che ci riconducono nel silenzio della notte al Kulm Hotel di St. Mortiz, il più antico della città, con 150 anni di storia alle spalle. Anche 911 e Cayman si godono il meritato riposo. Domani dovranno affrontare l’impegnativo passo dello Julier, che collega la valle Engadina Surselva. A presto nuovi aggiornamenti.

 

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