Porsche: 4000 persone licenziate, i dazi USA peseranno sui prezzi di listino

Porsche ha annunciato una drastica riduzione della forza lavoro, con 3.900 posti di lavoro eliminati nell'ambito di una grande ristrutturazione volta a contrastare il calo della redditività. Le difficoltà della casa automobilistica di Stoccarda sono legate soprattutto alla flessione delle vendite in Cina e alla minaccia di nuovi dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.

Le vendite in Cina sono crollate del 28% nel 2024, mentre le tensioni commerciali tra Europa e USA potrebbero portare a nuovi dazi sulle importazioni. Il direttore finanziario Jochen Breckner ha dichiarato che l'azienda potrebbe trasferire parte di questi costi sui consumatori.

A causa del calo degli utili, Porsche ha rivisto il proprio obiettivo di redditività, puntando ora a un margine di profitto sulle vendite tra il 15 e il 17% nel medio termine. Nel 2024, il margine è sceso al 14,1%, con un utile operativo di 5,6 miliardi di euro, in calo del 23% rispetto all'anno precedente.

Le azioni hanno subito un forte calo il mese scorso, dopo che l’azienda aveva dichiarato il nuovo obbiettivo dell’aumento delle vendite che si attesta tra il 10 e il 12%, grazie agli investimenti nei nuovi modelli con motore termico o ibrido plug-in.

Nonostante la spinta all'elettrificazione, Porsche sta tornando a puntare sui motori a combustione e sulle auto ibride, visto il rallentamento della domanda per i modelli elettrici. L'azienda investirà 800 milioni di euro nello sviluppo di nuovi modelli alimentati da carburanti fossili e continuerà a offrire auto con motore termico "ben oltre il 2030".

L'annuncio dei 3.900 tagli si aggiunge alla precedente decisione di ridurre la forza lavoro in Germania di 1.900 dipendenti e di non rinnovare circa 2.000 contratti a termine. Il 2025 vedrà un'ampia riorganizzazione aziendale, con investimenti significativi in modelli, software e batterie.