Peugeot RCZ Cup, Misano. Qualifiche: «Vado bene ma devo frenare prima»

Peugeot RCZ Cup, Misano. Qualifiche: «Vado bene ma devo frenare prima»
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Ci siamo. Fine del tempo dei sogni e confronto con la realtà. E' ora di affrontare le qualifiche. Ci buttiamo in pista e vediamo che ci siamo ma dobbiamo affinarci un po'
11 maggio 2014
Il sogno era iniziato ma le cose non erano andate proprio come immaginavo al termine del primo turno di prove libere. Io e la mia RCZ Cup non ci siamo capiti per quasi tutta la sessione di prove libere ed il tempo di 1'55 è arrivato solo dopo molti tentativi. Ero nero, immaginavo di essere molto più avanti e quel penultimo posto in classifica mi faceva pensare di aver sbagliato tutto nel pensare di poter giocarmela nel mondo delle corse. 
 

Note positive su cui lavorare c'erano, però: la prima è che in precedenza, con l'assistenza del tutor, ero andato benone sia ad Imola che Vallelunga e quindi non v'era motivo per non andare forte anche qui, mentre la seconda era che la mia Peugeottina aveva scarpe vecchie e dalla RCZ Cup R di Arduini e Facchinetti nella precedente corsa di Franciacorta e quindi con dei feedback di guida un po' particolari. Un secondo qui ed un secondo lì, penso tra me e me, il tempo verrà fuori. 

 

Continuo  non essere convinto, però: Arduini, pilota della sorella RCZ R e team manager del mio team, mi spiega che il tempo è venuto fuori a fatica e che il passo è troppo lento. Devo alzare il passo e lo devo fare alla svelta viste le due sessioni di qualifica del pomeriggio: tempo target per un'ottima prestazione è 1'53", prossimo alla prima fila della RCZ Cup 2013, che devo ottenere su pista calda, in due sessioni da 15 minuti in cui guidare su gomme anteriori nuove ma di cui non conosco assolutamente il comportamento.

 

Errori... motociclistici!

Lavoro sodo riguardando la fitta telemetria fornita dalla mia coupé e vedo che mi porto dietro gli stessi errori che quasi tutti i motociclisti fanno quando salgono in macchina: perché con questo tipo di GT è vero che si va più forte in curva, ma rispetto ad una moto l'approccio alle curve è decisamente più lento e la sensazione anche in virtù della protezione offerta dall'abitacolo è davvero quella di essere fermi: ed invece 1.000 kg lanciati a 200 km/h sono sempre tanti e per andare forte, lo diceva Ayrton Senna, non bisogna entrare forte ma uscire dalle curve il più veloci possibile.

peugot rcz cup (5)
Vado forte, ma devo staccare prima. Come diceva Senna devu uscire veloce e non entrare troppo aggressivo

 

Stacco tardi, questo è il vero errore, e alle Rio, alla Quercia, al Tramonto mi trovo assolutamente fuori traiettoria. Quello che mi piace, per fortuna, è che tutta la zona veloce la faccio già completamente "flat" esattamente come i migliori e la cosa mi dà un po' di sollievo.

#Masterchampion: ho bisogno di te!

Quello che manca, forse, è anche un po' di motivazione. Arriva Milos Pavlovic, è qui per conto di Porsche Italia ma in un ritaglio di tempo viene a farmi visita. Molto gradita. Quasi non volevo fargli vedere la telemetria, ma appena aperta la schermata ho visto una luce diversa da quella dell'ingegnere e di Arduini nei suoi occhi. "Socio, fai alcuni errori, ma da come me l'avevi messa credevo fossi disperso. Invece hai una bella telemetria, credimi. Giri bene il volante, dai bene il gas. Sbagli la frenata, è tardiva ma se la anticipi ci sei. Ed il fatto che ti fai già a palla la parte finale significa che la macchina in mano ce l'hai. Frena prima e vedrai che vai. Tranquillo. Fidati di me."

Devo frenare prima

Penso tutto il giorno alle parole del pilota serbo e mi dico che in effetti il problema è proprio quello. Devo frenare prima, perché non posso regalare secondi agli altri in curva. Inizia la sessione di qualifica, due da quindici con uno stop tecnico di cinque minuti, e penso subito che devo essere tranquillo ma allo stesso tempo aggressivo. Il tempo è poco e devo fare pochi errori, anche perché il top della prestazione della gomma è per 3/4 giri. Non di più, poi si torna alla situazione stabilizzata della mattina.

Entro in pista facciamo un po' il punto via radio e mi lancio per il primo giro dopo il primo di riscaldamento. Sento la la vettura gira molto meglio e forzo subito. Errore. La RCZ Cup, come tutte le trazioni anteriori, non scalda le gomme posteriori a dovere ed in curva due mi trovo miseramente girato a motore spento. Via radio comunico l'errore, Mattia (il mio capomeccanico) mi tranquillizza, mi invita a rifare la procedure di avviamento e di prendermela comoda, di scaldare le gomme per il resto del giro. Così faccio e mi lancio.

Socio, fai alcuni errori, ma da come me l'avevi messa credevo fossi disperso. Invece hai una bella telemetria. Giri bene il volante, dai bene il gas, la frenata è tardiva ma se la anticipi ci sei

Ripenso alle parole di Pavlovic

Ora le gomme tengono davvero inizio a girare bene, sento in mano la vettura e curva dopo curva ripenso a quel "Socio non sei disperso, frena prima". Freno dove non avrei mai frenato, arrivo molto più lento alle curve e magicamente mi trovo a baciare le corde, ad uscire veloce dalle curve ed i tempi arrivano: 55"0 subito, 54"2, 53"7...53"3, pazzesco i tempi arrivano. Forzo ancora, ma trovo traffico, riprovo il giro successivo ma ho fatto raffreddare troppo le gomme dietro e mi giro. Riparto ma la prestazione delle gomme mi permette di stare costante sul cinquantatre ma non più di ottenere quel cinquantadue che sentivo di avere "in canna".

peugot rcz cup (1)
Come andrà a finire questa sfida che è la prima prova della RCZ Cup? Restate con noi per saperlo

 

Considerando che le gomme sono di quasi un secondo più lente (Avon ha puntato tutto sulla durata ed in corsa non avremo problemi di usura) avrei potuto lottare tranquillamente per la seconda posizione in griglia lo scorso anno, cosa che mi sorprende.

Fattori di gap

La cosa positiva della giornata inoltre è che ho preso solo poco meno di due secondi dalla RCZ R guidata da Massimo Arduini e Paolo Pirovano: loro girano con 15 CV in più, assetto Ohlins, freni Brembo ed 80 kg in meno di me, visto che si tratta di una Cup R, e quindi il differenziale ci sta tutto.

Inoltre Paolo non ha trovato feeling con il mezzo ed a fronte dei due secondi presi da Arduini sono riuscito a darne uno a Pirovano. In corsa, se me la gioco bene e riesco a mettere nel mirino la RCZ Cup di Arduini, se sono bravo e non faccio errori posso giocarmela addirittura per arrivare davanti a loro. E' difficile ma sognare, visto che è il cuore di questo progetto, a questo punto è lecito. Guardateci in streaming sul sito Internet dedicato alle 9 ed alle 18. E fate il tifo per noi. Siamo 15esimi in gara 1 e 13esimi in gara 2.

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  • Lunghezza 429 cm
  • Larghezza 184 cm
  • Altezza da 135
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  • Bagagliaio da 321
    a 639 dm3
  • Peso da 1.275
    a 1.445 Kg
  • Carrozzeria Coupé
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