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Grande famiglia, tanti modelli. Magari condividendo piattaforme, tecnologie e motorizzazioni comuni. È questo il mantra che da anni impera tra i grandi costruttori automobilistici, che nella maggior parte dei casi (non mancano le eccezioni, vedi Mazda, che fa tutto da sola) hanno deciso di unire le forze per aumentare margini, riducendo al tempo stesso i costi di sviluppo.
Il bello di essere una grande famiglia
Un vero e proprio campione nel mettere in pratica questa filosofia è senza dubbio General Motors. Il colosso americano infatti è proprietario di una pletora di marchi automobilistici (Chevrolet, Buick, Corvette, Cadillac, Opel, Vauxhall, Holden e GMC, solo per citare i più noti) e, sulla spinta della crisi economica mondiale e dei mercati sempre più in rapida evoluzione, è stato costretto a tagliare, razionalizzare ma anche a condividere. È così che auto sviluppate in Europa, da Opel, si sono trasformate in modelli con marchi a Stelle e Strisce al di là dell’Oceano. Pensiamo per esempio a Insignia e Mokka che in America vengono vendute come Buick Regal ed Encore, ma anche alla Cascada che presto subirà lo stessa “trasformazione”. Ma è altrettanto vero il contrario: basta citare la Chevrolet Volt, pensata e costruita in America, a Detroit, e venduta in Europa come Opel Ampera.
A volte lo scambio di marchi all’interno di uno stesso gruppo va oltre un semplice “re-badging”, parola orrenda a cui ci ha abituato Sergio Marchionne con la sfortunata operazione Chrysler-Lancia. Spesso infatti il singolo costruttore, mantenendo la medesima base meccanica, si occupa poi di riprogettare intere parti della vettura – powertrain, sospensioni, tecnologie di bordo, scocca, ecc., - per incontrare il favore della propria clientela di riferimento.
Opel Antara: tempo di rimpiazzo
È così che in passato la Chevrolet Captiva, nata negli stabilimenti GM della Corea del Sud, si è sdoppiata dando vita alla Opel Antara. Una SUV di medie dimensioni che condivideva la sostanza con la cugina coreana - anche perché veniva assemblata, in parte, nello stesso stabilimento di Bupyeong - ma proponeva un look completamente diverso, sia dentro che fuori. Lanciata nell’ormai lontano 2006, la Antara di prima generazione - un’auto che aveva il compito di raccogliere l’eredità ideale della mitica Frontera degli anni '90 - si avvia ormai alla fine della sua carriera. Il suo ciclo di vita, dopo otto anni di onorata carriera, volge al termine e in casa Opel si avvicina il momento del rimpiazzo.
Anche questa volta però a Rüsselsheim non sono dovuti partire da zero ma hanno potuto attingere a piene mani nel garage di famiglia. La futura Opel Antara infatti – il nome potrebbe rimanere invariato – nascerà quasi sicuramente sulla medesima piattaforma meccanica della nuovissima Buick Envision, una SUV di medie dimensioni di fascia medio-alta, destinata per il momento al mercato cinese e probabilmente a quello americano nei prossimi mesi.
Paparazzata in Svizzera tedesca
Grazie ad alcune foto spia che abbiamo scattato in Svizzera tedesca siamo peraltro in grado di mostrarvi per la prima volta quella che sembra essere a tutti gli effetti, nonostante le pesanti camuffature, la nuova Opel Antara. Le proporzioni dovrebbero ricalcare quelle della Envision, ma frontale e zona posteriore saranno riprogettati quasi del tutto per restituire alla SUV un family feeling in linea con i più recenti modelli Opel.
Inoltre, a differenza della Envision, Antara arriverà in Europa equipaggiata con ogni probabilità da motori diesel CDTi di ultima generazione, sviluppati proprio in Italia dall’avanzatissimo centro di Ricerca&Sviluppo GM Powetrain di Torino. Verrano ripensati anche gli interni, che ospiteranno quasi certamente tutte le più raffinate tecnologie Opel. L’esemplare beccato dalle nostre telecamere è su strada per gli ultimi affinamenti tecnici (il cosiddetto fine tuning), soprattutto per quanto riguarda l’integrazione dei motori diesel, non previsti sull’esemplare a marchio Buick.
Il debutto della nuova Opel Antara potrebbe avvenire già quest’anno, al prossimo Salone di Ginevra in marzo o, al più tardi, a Francoforte, dopo l’estate.
Opel
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
06-54652000
https://www.opel.it
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