Maserati: inaugurato lo stabilimento di Grugliasco. Marchionne: «Giornata storica»

Maserati: inaugurato lo stabilimento di Grugliasco. Marchionne: «Giornata storica»
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È stato inaugurato oggi il rinnovato stabilimento di Grugliasco dove verrà prodotta la nuova Maserati Quattroporte. Marchionne promette di riassumere tutti i 1.000 operai entro la fine del 2013 e annuncia 50.000 Maserati all'anno entro il 2015
30 gennaio 2013

Dopo le parole rassicuranti pronunciate ieri da John Elkann in merito agli investimenti del Gruppo Fiat negli stabilimenti italiani, oggi è finalmente arrivata la giornata di inaugurazione del rinnovato stabilimento di Grugliasco, un tempo appartenuto a Bertone e rilevato da Fiat nel 2009, dove verrà prodotta la nuova Maserati Quattroporte. Per inaugurare le nuove Officine Maserati Grugliasco questa mattina erano presenti l'Amministratore Delegato del Gruppo Sergio Marchionne, il Presidente di Fiat John Elkann, il Presifente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, oltre al Sindaco di Torino Piero Fassino e al Presidente della regione Piemonte Roberto Cota.

 

Gli operai, che con la chiusura della Carrozzeria Bertone rischiavano di perdere definitivamente il posto di lavoro, hanno accolto i vertici Fiat con un lungo applauso, in particolare quando Marchionne ha annunciato l'assunzione entro l'anno di tutti i 1.000 dipendenti della ex Bertone. Ad assistere alla cerimonia era presente anche tutto il consiglio di amministrazione della Casa italiana, che si riunirà subito dopo l'inaugurazione per approvare i conti del 2012.

Elkann: «Lo stabilimento di Grugliasco si chiamerà Avvocato Giovanni Agnelli Plant»

John Elkann, Presidente della Fiat, ha commentato così l’inaugurazione dello stabilimento Maserati: «La nuova Quattroporte avrà un ruolo centrale nei programmi di Maserati nei prossimi anni. Si tratta del più ambizioso piano di sviluppo mai concepito nella storia della Maserati. Oltre allo storico stabilimento di Modena, dove rimangono le radici della Casa, si è aggiunta infatti questa nuova sede».

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A Grugliasco verrà prodotta anche la nuova Ghibli, la futura berlina di segmento E del Tridente

 

«Sono passati 10 anni da quando mio nonno non c'é più e da allora l'impegno per l'Italia e per Torino non è mai venuto meno: per volere della mia famiglia e di Sergio Marchionne, nonostante le difficoltà di mercato, abbiamo fatto scelte difficili, per poter continuare a produrre in Italia. È anche per questo motivo che lo stabilimento di Grugliasco si chiamerà da oggi Avvocato Giovanni Agnelli Plant».

 

«Non tutti hanno avuto l'onestà di riconoscerlo. Ma chi vive davvero la nostra realtà, sa come stanno le cose: dopo l'avvio della produzione della Panda a Pomigliano, un mese fa a Melfi abbiamo annunciato due nuovi modelli. E ora siamo qui, per riportare alla vita uno stabilimento che sei anni fa sembrava avere il destino segnato. Lo abbiamo detto e ripetiamo: vogliamo contribuire concretamente il progresso di tutte le comunità in cui siamo presenti, affrontando i problemi e cercando soluzioni. Questo impegno, lo stesso impegno che sentiva mio nonno, non è cambiato: la rinascita di questo stabilimento ne è la prova più concreta ed evidente».

Marchionne: «50.000 Maserati entro il 2015. Oggi ne produciamo 6.000»

Sergio Marchionne ha poi preso la parola ricordando l’importanza dell’investimento su Grugliasco, intrapreso nonostante la crisi economica ancora in atto: «La vicenda di questo impianto assume un significato simbolico, specialmente in un momento di crisi come quello che il nostro paese sta vivendo. È un segnale di speranza, la dimostrazione concreta che si può combattere il declino e avviare un nuovo corso. Il secondo è un modo per testimoniare, se ancora ce ne fosse bisogno, che il nostro è un impegno serio».

La vicenda di questo impianto assume un significato simbolico, specialmente in un momento di crisi come quello che il nostro paese sta vivendo. È un segnale di speranza, la dimostrazione concreta che si può combattere il declino e avviare un nuovo corso

 

«Il nostro è un impegno serio. Abbiamo una strategia precisa. L'entrata in produzione della Ghibli (la nuova vettura del Tridente di segmento E, ndr) e la successiva salita produttiva ci permetterà di assicurare un pieno impiego di tutti i lavoratori dello stabilimento entro la fine dell'anno».

 

«Oggi è un giorno storico. Il 2013 segna l'inizio di una nuova era per Maserati. Le vetture che usciranno da Grugliasco sono cruciali per riposizionare il marchio e avviare una fase di espansione senza precedenti. Il piano di crescita della Maserati porterà a vendere 50.000 vetture l'anno entro il 2015. Se si considera l'anno scorso Maserati ne ha vendute poco più di 6.000, stiamo parlando quindi di un salto epocale. Con la gamma attuale Maserati presidia appena il 21% del mercato del lusso, ma con i nuovi modelli in programma arriveremo a coprire il 100%. Si tratta di un piano ambizioso».

Non si chiuderanno stabilimenti in Italia. Fiat fuori da Confindustria

In merito alla recenti polemiche sulla cassa integrazione prevista per lo stabilimento Fiat di Melfi e ai risultati commerciali del Gruppo, Marchionne ha commentato: «Le polemiche sulla cassa integrazione a Melfi sono l'ennesima prova che la Fiat viene usata per fini politici. Usiamo la Fiat per ridare all'industria un futuro diverso e migliore. I risultati sono in linea con le aspettative. Il Gruppo sta bene. Confermo che non chiuderemo stabilimenti in Italia».

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Marchionne ha promesso la piena integrazione di tutti i 1.000 operai della ex-Bertone entro la fine dell'anno

 

L’Amministratore Delegato del Gruppo italo-americano ha anche affrontato la questione dei 19 operai di Pomigliano e ha ribadito che Fiat non tornerà a far parte della Confindustria: «Troveremo una soluzione per i 19 operai di Pomigliano, i colloqui sono in corso. Non ci sono piani per rientrare in Confindustria. Non ci penso nemmeno. Ho incontrato Squinzi con cui ho contatti personali».

E Mirafiori?

Interpellato sul destino di Mirafiori, Marchionne ha risposto: «Abbiamo sempre detto che avremmo annunciato gli investimenti al momento giusto quando eravamo pronti a farli. È inutile fare annunci all'impazzata. Siamo qui perché c'era qualcosa da fare, siamo andati a Melfi. Preferisco andare avanti in modo molto disciplinato per evitare speculazioni, pressioni che vengono create su di noi in modo non necessario».

 

«Confermo quello che ho sempre detto: non abbiamo intenzione di chiudere stabilimenti né di ridurre organici. Più di questo non posso dire. Dateci il tempo di sviluppare un pezzo alla volta il piano prodotto e questo andrà a riempire gli stabilimenti uno per uno».

La crisi dell'auto in Europa? Non è ancora finita

Marchionne ha anche speso alcune parole per commentare la crisi dell’auto in Europa, sottolineando che Fiat è riuscita in ogni caso a ridurre le perdite: «Credo che la situazione in Europa non sarà drasticamente diversa da quella del 2012. Noi abbiamo già ridotto le perdite nel quarto trimestre dell'anno scorso. Raggiungeremo il break even nelle attività in Europa nel 2015-2016. Stiamo lavorando alla velocità della luce per arrivarci. Attualmente infatti il mercato europeo dell'auto forse non ha toccato ancora il fondo».

Usiamo la Fiat per ridare all'industria un futuro diverso e migliore. I risultati sono in linea con le aspettative. Il Gruppo sta bene. Confermo che non chiuderemo stabilimenti in Italia

 

Alla domanda se il 2013 sarà peggiore del 2012, Sergio Marchionne ha risposto: «No, più o meno sarà uguale. Il 2012 è stato il quinto anno di declino consecutivo, uno dei peggiori degli ultimi venti. Tutti i costruttori di massa perdono soldi in Europa e soffrono di un problema cronico di sovraccapacità produttiva. Ma la Fiat non intende piegarsi alla crisi di mercato, non intendiamo a rassegnarci a perdere soldi in Europa».

Nel frattempo ai cancelli dello stabilimento torinese una trentina di lavoratori ha distribuito un volantino dal titolo “Tutti insieme”. Vittorio De Martino, Segretario della Fiom Piemonte, ha commentato: « È normale che ci sia il consenso alle scelte della Fiat che in questa fabbrica stanno portando dei risultati. Aspettiamo però il rientro di tutti».
 

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