Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Correva l'anno 1948... vabbè, facciamola più breve, ma non di molto: un anno dopo, nel 1949, una Citroën 2CV sperimentale guidata da un collaudatore viene fermata, l'autista picchiato e due loschi individui "rubano" qualcosa. Il mistero del motore bicilindrico. L'articolo è apparso in francese qui.
La Citroën, a guerra finita da poco, non aveva molte novità da presentare al Grand Palais, dove da un paio d'anni era ripreso il Salone dell'Auto (il primo al mondo, nato nel 1898), e decide all'ultimo momento di portare tre esemplari di un veicolo (geniale) che era ancora in via di sperimentazione dal 1936: la TPV o "Tout Petite Véhicule", una "super low cost" si direbbe oggi: tre marce, due cilindri, ridotta davvero all'osso, visto che i primi prototipi avevano addirittura un solo faro anteriore. Avrebbe dovuto essere un'auto adatta ai contadini, molto robusta e spartana e che consumasse pochissimo: faceva più di 20 km/litro.
L'accoglienza della TPV al Salone è molto fredda e anche un po' dispregiativa ("date anche un apriscatole con l'auto?" era la battuta più brillante) ma dopo pochi giorni il pubblico mostra il più grande interesse e anche molta curiosità per il motore, che però... non c'è. Il costruttore non aveva ancora deciso di rivelarlo, rinviando le informazioni all'anno successivo e proseguendo i test in strettissima segretezza nel centro prove del castello del Duca di Saint-Simon a Eure sulla Loira.
Il 7 settembre del 1949, un mese prima del Salone di Parigi, una delle auto in prova sta percorrendo il tratto su strada aperta di 60 km intorno al castello quando un'altra Citroën, una Traction Avant cerca di bloccarla a Verneuil-sur-Avre. Il giovane collaudatore 21enne Grammond cerca di evitare l'assalto ma finisce nella cunetta a lato della strada. Dall'auto scendono due individui che gli ordinano di aprire il cofano, ma Grammond resiste e finisce per essere picchiato. Quando riprende conoscenza gli assalitori stanno esaminando e forse fotografando il motore boxer da 375 cc della futura 2CV per poi scappare. In qualche modo il collaudatore riesce a tornare alla sede e dare l'allarme.
Il fatto accaduto è scandaloso, la Citroën protesta fermamente e la polizia indaga. Molti gangster dell'epoca usavano le Citroën Traction Avant per rapinare i furgoni postali e qualcuno immagina che possano essere stati assoldati da un concorrente per ragioni di spionaggio industriale oppure da "cacciatori di scoop" per la stampa specializzata, che esistono anche oggi ma non ricorrono a metodi così violenti. Alcuni cronisti dell'epoca suggeriscono anche una colossale montatura messa in atto dalla stessa Citroën a l'américaine, per farsi pubblicità prima dell'arrivo nelle concessionarie. La verità su questo agguato non è mai venuta a galla ma nei mesi successivi la 2CV, che oramai ha il suo nome definitivo (trovato senza grandi sforzi di fantasia: era la sua potenza fiscale) diventa un vero successo. Non è spartana, di più: non ha le serrature delle porte e come antifurto usa una specie di lucchetto da bicicletta; è disponibile in un solo colore e il livello della benzina si può controllare solo con una astina. Ma dalle 900 unità del 1949 si passa a 15.000 del 1951, per finire la sua carriera nel 1990 con più di 5.118.000 esemplari prodotti.
Citroen
Via Gattamelata, 41
Milano
(MI) - Italia
800 80 40 80
https://www.citroen.it/
Citroen
Via Gattamelata, 41
Milano
(MI) - Italia
800 80 40 80
https://www.citroen.it/