Kia Green Scout Cup 2011: la tappa di Franciacorta

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Kia Italia e il reparto corse del costruttore italiano di impianti a gpl BRC hanno dato vita a un curioso campionato monomarca. Pezzo forte dell’evento proprio l’alimentazione a gas delle vetture in gara
19 ottobre 2011

Autodromo di Franciacorta - Quando si pensa ad una monovolume come la Kia Venga le prime cose a cui si pensa sono la comodità e la spaziosità. Infatti bene o male tutte le macchine di questo tipo sono facili da guidare nel caotico traffico cittadino, sono confortevoli e regalano tanto spazio a bordo che come sanno bene i genitori che hanno dei bambini non basta mai.

Questa è infatti la ricetta che le ha rese così popolari presso tantissime famiglie. Una cosa comunque è certa. Una qualsiasi monovolume non rievoca neanche lontanamente un circuito automobilistico e ancor meno una gara in pista. Questo può valere più o meno per tutte le MPV. Tutte, tranne quelle che domenica scorsa si sono sfidate sul circuito di Franciacorta.

Grazie al GPL è un monomarca "verde"

Il primo protagonista di questa storia è BRC, costruttore italiano di impianti a GPL, che poco più di un anno fa ha deciso coraggiosamente di mettere in campo tutte le sue energie per dare vita ad un evento tutto nuovo e unico nel suo genere. Un campionato monomarca che doveva essere però diverso da tutti gli altri. Le auto da gara infatti dovevano essere spinte da un combustibile assolutamente inusuale nel mondo delle corse: il GPL.

A Mariano e Pier Antonio Costamagna, proprietari della BRC, non andava proprio giù il fatto che questo tipo di alimentazione fosse troppo spesso associata all’idea di scarse prestazioni e soprattutto di poca sicurezza. Volevano dimostrare una volta per tutte non solo che le automobili alimentate con il gas di petrolio liquefatto sono assolutamente sicure come quelle spinte dai carburanti tradizionali ma che possono anche avere ottime prestazioni.

Quale occasione migliore per dimostrarlo se non organizzare una serie di gare in cui le protagoniste sarebbero state proprio le auto alimentate a gas. L’idea quindi c’era ed era buona, dal momento che nel panorama internazionale non esisteva un evento di questo tipo ma era arrivato il momento di realizzarla. Prima di tutto occorreva un’ automobile da cui partire. A questo punto entra in gioco il secondo protagonista dell’avventura, la casa automobilistica Kia, che da subito ha creduto all’idea, se vogliamo un po’stravagante, dei fratelli Costamagna. Il costruttore coreano ha così deciso di fornire ben quindici Venga per realizzare il progetto.

Kia Venga: dalla strada alla pista

Ora la vera sfida entra nel vivo. Occorreva trasformare queste pacifiche monovolume in qualcosa di completamente diverso, in auto da competizione più aggressive che mai e per di più a GPL. Si è rivelata quindi fondamentale tutta l’esperienza degli ingegneri e dei meccanici della BRC che hanno formato un vero e proprio Racing Team per raggiungere questo obiettivo. Una volta portata nelle loro officine la Venga è stata completamente spogliata. Sono stati tolti tutti i rivestimenti interni, tutti i sedili, gli strumenti e il cruscotto che è stato sostituito con uno in carbonio. Persino il serbatoio della benzina non ha trovato più posto sulla Venga della BRC Racing Team perché la vettura avrebbe dovuto funzionare solo con l’alimentazione a gas, accensione compresa.

Questa decisione è stata presa principalmente per ridurre ulteriormente il peso ma anche per sottolineare che il l’alimentazione GPL non ha nulla da invidiare a quelle tradizionali e può cavarsela benissimo anche da sola. La cura dimagrante a cui è stata sottoposta la monovolume coreana ha consentito di arrivare a un peso finale di 1075 kg, quasi 200 in meno del modello di serie. I tecnici poi hanno costruito appositamente un rollbar per irrigidire la scocca e sono intervenuti ulteriormente sull’assetto montando sospensioni Bilstein e freni da gara AP Racing doppio pompante con regolatore di frenata interno.

Motore: da 125 a 132 CV

Di originale hanno tenuto buono solo il cambio e il motore 1.6 di cilindrata che é stato alimentato però tramite un impianto a gpl con iniettori uguali a quelli montati sulle auto di serie e due serbatoi da 48 litri integrati nella scocca. Dal momento che la vettura funziona esclusivamente a gas c’è una sola centralina che gestisce sia l’erogazione sia l’iniezione del gas nelle camere di combustione. Normalmente tutte le vetture bi-fuel hanno invece due centraline separate, una che gestisce l’iniezione della benzina e l’altra che regola la gestione del gas. L’unica centralina della Venga da gara è stata poi appositamente rimappata dai tecnici BRC consentendo di far salire la potenza massima da 125 cv del modello di serie a 132 cv senza aver effettuato alcun tipo di intervento meccanico sul motore. Secondo Massimiliano Fissore, l’ingegnere a capo di tutto il processo di preparazione, questo aumento di potenza è stato fondamentale per realizzare fino in fondo il progetto dei fratelli Costamagna perché ha consentito di sfatare il mito che faceva corrispondere minori prestazioni a una macchina spinta dal gas.

Il Trofeo: bastano 13.000 euro

Una volta ultimata la preparazione della macchina occorreva organizzare il trofeo vero e proprio. Il campionato viene suddiviso in sei gare sui circuiti di Franciacorta, Varano, Adria e Magione. Il nome che viene scelto per l’evento è Green Scout Cup e il motivo è molto semplice: green per rimarcare con forza che il combustibile utilizzato è ecologico e scout perché la competizione si propone di scoprire nuovi talenti, tanto che la sfida è aperta a tutti, anche a piloti che non hanno ancora raggiunto la maggiore età. Per partecipare occorrono circa 13.000 Euro che comprendono anche il noleggio e la manutenzione della macchina per tutta la durata del campionato.

Giovani promesse: vince il diciassettenne Viberti

Le gare, iniziate in primavera si sono concluse proprio domenica scorsa nell’autodromo di Franciacorta. Le corse si sono rivelate molto divertenti e movimentate nonostante le auto abbiano tutte le stesse identiche prestazioni. Non sono mancati di certo i sorpassi ma nemmeno alcuni testacoda e delle collisioni. L’obiettivo di scoprire nuovi piloti si può dire centrato: il vincitore del trofeo nella classifica assoluta è Alberto Viberti, un ragazzo di 17 anni, che ha portato a casa una vittoria sorprendente soprattutto se si pensa che ha dovuto misurarsi con piloti che avevano molta più esperienza di lui. Curioso poi il fatto che questo giovane pilota non potrà godersi, almeno per un po’, il primo premio che ha conquistato, ovvero una Kia Venga 1.6 (quella di serie naturalmente). Oltre a non avere ancora la patente infatti, non può comunque guidare l’auto che ha vinto a causa della nuova legge per i neopatentati. Alla competizione ha partecipato anche un volto noto della televisione italiana, Jimmy Ghione, inviato di Strisca la Notizia ma anche grande appassionato di corse, che si è classificato terzo nella classifica assoluta e primo in quella dei Gentlemen Driver.

2012: Bitti,AD di Kia conferma il campionato

Tutti gli organizzatori si sono detti molto soddisfatti di questa prima edizione della Green Scout Cup sia Giuseppe Bitti, amministratore delegato di Kia Italia sia i proprietari e tutto il team della BRC che hanno confermato la seconda edizione di questo particolare campionato per l’anno prossimo. La sfida dei fratelli Costamagna è stata quindi vinta. Il trofeo è riuscito nell’intento di dimostrare non solo che le auto a gas sono sicure come tutte le altre ma che possono anche essere prestanti e competitive tanto da poter essere usate anche nel mondo delle corse.

 

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