Kanamori: «Portiamo al massimo l'ibrido poi chissà. Diesel, Idrogeno ed EV sono sul tavolo»

Düsseldorf – Con 97.000 unità vendute in Europa soltanto nei primi mesi del 2014 (+ 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) si capisce facilmente perché Yaris sia un prodotto di estrema importanza per Toyota. Del resto il caro vecchio segmento B è ancora oggi il più importante nel Vecchio Continente in termini di vendite e poi Yaris da ormai tre anni viene offerta anche in versione ibrida. Il "Piccolo Genio" si è così trasformato in un batter d’occhio in qualcosa di mai visto (non esistono per ora altre segmento B ibride in Europa, ndr) e di incredibilmente goloso per una nuova fetta di clienti.

Basta dire che il 28% delle Yaris vendute in Europa nel 2013 erano ibride con un tasso di conquista sui nuovi clienti di ben il 59%. Si capisce quindi perché a distanza da tre anni dal lancio, il classico restyling di metà carriera assuma per Yaris un significato molto più profondo e delicato, tanto che la Casa di Nagoya ha investito ben 85 milioni di euro per realizzare il facelift, riprogettando da zero più di 1.000 componenti e impiegando più di 576.000 ore di lavoro complessive.

Con l’avvento dell’ibrido insomma Yaris è diventata per Toyota un gioiellino ancora più prezioso, che ha davanti quindi un futuro più che promettente. E i Giapponesi ci credono veramente, tanto che non fanno troppo mistero di puntare a piazzare sui mercati europei ben 200.000 Yaris già nel 2015, conquistando il 6,5% del segmento B.

Per capire in che modo si evolverà il "Piccolo Genio" nipponico, abbiamo intervistato niente di meno che Yoshihiko Kanamori, Chief Engineer Toyota A-B segment, che ha coordinato l’intero processo di sviluppo di Yaris, fino al più recente restyling.

Quando è iniziata la sua storia in Toyota? Di quali progetti si è occupato prima di Yaris e Aygo?
«Sono entrato in Toyota nel 1982, subito dopo aver finito l’università, per cui posso dire di lavorare da sempre in questa azienda, dove sono presente da ben 32 anni. In passato mi sono occupato di diversi progetti del Gruppo, tra cui la Corolla hatchback di precedente generazione e la Auris. Poi mi sono spostato in Lexus, dove mi sono occupato della nuova GS. Ora invece lavoro sui segmenti A e B di Toyota, anche se principalmente mi dedico al progetto Yaris».

Le citycar di segmento B con motori tradizionali sono per natura poco assetate di carburante. Perché Toyota ha deciso che anche Yaris sarebbe dovuta diventare ibrida?
«Toyota ad un certo punto del suo percorso ha deciso di mettere al centro la tematica ambientale e la sostenibilità. Una sfida importantissima per il nostro futuro. Come risposta al mondo che ci chiedeva sempre maggiore efficienza energetica abbiamo inventato il sistema ibrido. Questa tecnologia si è dimostrata talmente valida che col tempo quasi ogni veicolo della gamma Toyota è arrivato ad ospitare sotto al cofano un powertrain ibrido. Dopo la Prius infatti è arrivata anche Auris e quindi poi è arrivato il momento di Yaris».

Non state pensando di portare l’ibrido in futuro anche sul segmento A, ovvero sulla vostra Aygo?
«Il powertrain ibrido attuale previsto per la Yaris Hybrid (1.5 quattro cilindri + motore elettrico, ndr), non può essere installato nella Aygo semplicemente perché è troppo grande per entrare nel vano motore».

Com’è considerato in Giappone l’ibrido?
«In Giappone non abbiamo la Vitz (la nostra Yaris) Hybrid, perché abbiamo preferito montare powertrain ibridi su altri modelli come la Aqua, ovvero quella che da voi si chiama Prius C, un modello che ricopre un segmento superiore alla Yaris ma che nel mercato domestico continua a riscuotere un successo incredibile, tanto che ne vendiamo almeno 20.000 al mese. In Giappone in ogni caso abbiamo anche la Corolla Hybrid, la Camry Hybrid, oltre naturalmente alla Prius . Ma non dimentichiamo poi la gamma Lexus, che è ricchissima di motorizzazioni ibride».

Quante ibride vendete in Giappone?
«Il 50% delle Toyota/Lexus che vendiamo in Giappone sono ibride, molto più che in Europa dove abbiamo raggiunto percentuali quasi del 30%. Del resto in Giappone il prezzo del carburante è davvero molto elevato, quindi l’ibrido rappresenta una soluzione ideale per tantissimi nostri clienti».

Siete i maestri dell’ibrido. Quanto credete nell’elettrico?
«Attualmente Toyota offre la IQ EV, ma anche la RAV4 EV. In ogni caso stiamo puntando molto sulla tecnologia Fuel Cell alimentata ad idrogeno, dal momento che ci apprestiamo a iniziare la commercializzazione della FCV di serie».

Il futuro della tecnologia Fuel Cell dipende molto da quanto i diversi governi contribuiranno alla nascita di una rete di distribuzione piuttosto capillare. Non sarebbe più semplice iniziare a pensare ad un diesel ibrido? In Audi per esempio sono convinti che sia la soluzioni migliore oggi…
«In futuro potremmo anche prendere in considerazione l’idea di utilizzare un diesel in un motore ibrido, ma ora pensiamo che sia più utile continuare a rendere sempre più efficiente il motore a benzina perché crediamo che abbia ancora grandissime potenzialità. Per ora siamo concentrati a sviluppare il nostro nuovo sistema ibrido (che arriverà sulla futura Prius, ndr), migliorando motore a benzina ed efficienza complessiva del powertrain. Una volta che raggiungeremo il massimo potenziale dal sistema ibrido con motre a benzina, ci troveremo davanti a diverse strade: certamente valuteremo l’idea di abbinare un diesel, ma a quel punto valuteremo anche a che punto è arrivata la tecnologia Fuel Cell a idrogeno e l’elettrico EV. Non si può dare niente per scontato».

State già lavorando alla prossima Yaris? A che punto siete con lo sviluppo?
«Attualmente stiamo già lavorando alla prossima generazione della Yaris, ma siamo ancora in una fase preliminare. Stiamo cioè studiando le necessità dei diversi mercati, per capire come migliorare ancora una volta la nostra city car. Stiamo cercando di capire quale direzione dobbiamo prendere».

La grande sfida per Voi è rendere sempre più efficiente la vostra tecnologia Hybrid Sinergy Drive. La prossima generazione arriverà sulla nuova Prius, ma starete senz’altro lavorando anche al powertrain della prossima Yaris Hybrid. A che punto siete e quali obiettivi vi siete imposti?
«Sì, stiamo già lavorando ai futuri powertrain ibridi, sia per il segmento B (Yaris) che per il C-D (Prius, Corolla ecc.). Il nostro obiettivo è quello di ottenere sempre maggiore efficienza dal nostro sistema ibrido, per questo motivo stiamo riprogettando tutto da capo, sia il propulsore a benzina che quello elettrico, comprese le batterie».

La Yaris Hybrid avrà sempre un 1.5 a benzina o scenderete ancora di cilindrata per migliorare l’efficienza?
«Sarà senza dubbio un motore da un 1.qualcosa… [ride]».

Quando vedremo indicativamente il primo nuovo powertrain ibrido firmato Toyota?
«Mi dispiace, ma non posso davvero rispondere a questa domanda con precisione. Arriverà tra pochi anni».