Innocenti, Porsche: «Nel 2013 abbiamo attaccato ed i numeri sono arrivati»

Padova - La cerimonia di consegna dei premi ai vincitori della Carrera Cup Italia 2013 segna anche per la filiale tricolore della Porsche un momento importante, nel quale tirare le somme per quanto concerne le attività sportive e commerciali di quello che si può considerare passato e del futuro che ormai è già alle porte.

Di sport, di prodotto e dei numeri del brand di Zuffenhausen nello Stivale ne abbiamo parlato con Pietro Innocenti, Direttore Generale della filiale italiana.

Come è andato il 2013 per Porsche Italia?
«Dal punto di vista del nostro business a fronte di una situazione generale italiana non certo migliorata rispetto a 12 mesi fa ci possiamo ritenere soddisfatti. Ad oggi abbiamo ottenuto gli stessi numeri dello scorso anno e questo oltre ad essere un risultato eccezionale ci rende particolarmente orgogliosi.»

Quali sono state le strategie di questo successo?
«Abbiamo giocato sempre d'attacco nel contesto di un mercato in cui si fa sempre più fatica. Il numero di attività che abbiamo messo in piedi, anche grazie all'impegno delle nostre concessionarie, è stato veramente importantissimo e non parlo solamente dei 32 eccezionali eventi in altrettante piazze italiane con cui abbiamo celebrato i 50 anni della 911. Abbiamo cercato il contatto con la gente, portando in giro un messaggio positivo con le attività di beneficienza, ma ci siamo anche riavvicinati al mondo classic nel contesto del quale abbiamo ripreso i contatti con gli appassionati ed i collezionisti ed abbiamo investito per avere prestigiosa presenza ad Auto e Moto d'Epoca a Padova, indubbiamente una delle migliori manifestazioni di settore in Italia.»

Avete svolto anche molte attività in pista, non solo racing.
«La pista è nel DNA di Porsche e le attività di scuola guida sono state importanti. Non c'è posto migliore per guidare una delle nostre vetture se non la pista.»

Pista che affrontate al meglio con il Carrera Cup Italia...
«Nella mia carriera di Direttore Generale in Porsche è la seconda volta in meno di due anni che ho a che fare con un trofeo deciso all'ultima curva dell'ultimo giro. La Carrera Cup è diventato un punto di riferimento per i monomarca e siamo fieri di questo campionato che dimostra anno dopo anno sempre altissima professionalità, agonismo e rispetto tra i piloti.»

Non c'è stata la Carrera Cup quest'anno
«Abbiamo vinto l'Italiano GT grazie ad un lavoro eccezionale del team Ebimotors che ci ha rappresentato in pista ma abbiamo introdotto idee nuove anche per il Carrera Cup, tra cui la sfida tra Italia e Francia che ha portato i nostri piloti a correre a Magny Cours ed i loro al Mugello in corse in cui si sono schierate 40 vetture. Un'idea vincente, anche in termini sportivi visto che abbiamo vinto, che Porsche AG ha apprezzato e che riproporrà anche in altre nazioni.»

Che novità sono in arrivo per il 2014 della Carrera Cup Italia?
«La grande novità del 2014 è la 991 che useremo nei prossimi quattro anni di corse. Per le 997 uscenti abbiamo pensato ad una Cup Challenge nel contesto della Cup Italia. E' una formula collaudata e funzionante anche in altri Paesi, che speriamo possa essere accolta nella migliore delle maniere anche da noi.»

Proseguirà anche al Scholarship?
«Certamente il programma continua e rimane dedicato ai piloti giovani, sotto ai 26 anni, che dovranno dimostrare di essere campioni nello sport e nella vita. Valori insiti nel DNA Porsche.»

Si chiude il 2013. E il 2014 come si apre?
«Abbiamo tante novità per il 2014, sia per quanto riguarda il prodotto che per il Motorsport. Dopo 16 anni torniamo a correre nel mondiale Endurance WEC e quindi alla 24 Ore di Le Mans con un prototipo ibrido che esprime la massima coerenza tra il Motorsport e le nostre vetture stradali. La stessa tecnologia, infatti, è installata sulla nuova Panamera Plug-In Hybrid e e sulla 918 Spyder.»

Tornate a Le Mans con che spirito?
«Naturalmente torniamo per vincere. Sarà indubbiamente avvincente.»