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Per festeggiare il cinquantesimo compleanno della Porsche 911 Carrera RS 2.7, presentata il 5 ottobre del 1972 al Salone di Parigi, la casa di Zuffenhausen ha pensato a un omaggio molto speciale, un documentario che vede protagonisti Walter Röhrl e Timo Bernhard. Il due volte campione del mondo Rally e il vincitore della 24 Ore di Le Mans si ritrovano nell'abitacolo su una vettura che per un periodo fu annoverata fra le auto sportive per la produzione di serie più veloci della Germania. "Era la macchina che sognavo da ragazzo. Sono orgoglioso di guidarla oggi", racconta Röhrl al volante della 911 Carrera RS 2.7.
Una vettura, la 911 Carrera RS 2.7, che ha rappresentato allo stesso tempo l'apice e il canto del cigno della prima generazione della 911. "Ciò che ti distingueva non era solo il tuo successo incredibile nei rally, ma anche la tua grande versatilità in pista - osserva Bernhard -. Vedo dei parallellismi tra te e l'auto". All'epoca del suo debutto, la Porsche 911 Carrera RS 2.7 fu pioniera dell'utilizzo di spoiler sia all'anteriore che al posteriore. E in quanto a precisione aerodinamica non scherza nemmeno una sua pronipote, la Porsche 911 GT3 RS 4.0 del 2011, che nel film viene guuidata da Bernhard. Anche in questo caso si trattava del canto del cigno di una generazione della 911, la 997. Ma nel documentario compaiono anche la 911 Carrera RSR 2.8, l'antenata di tutte le RSR, e la RSR3.0, l'ultima frontiera dello sviluppo della serie RS. E c'è anche spazio per una breve sfida tra Röhrl e Bernhard.
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