Dacia, progetti 2026: una "anti Golf" e la nuova piccola elettrica (al posto della Spring)

Il successo di Dacia sul mercato europeo è oramai consolidato e in alcuni Paesi ha addirittura superato le vendite dei modelli Renault, che ne è la proprietaria. E dopo gli ottimi numeri in Italia della Duster rinnovata e il lancio della Bigster (versione più lunga e a sette posti) gli irrequieti manager rumeni guardano con cupidigia ad un altro segmento dove non si erano mai avventurati prima: quello delle berline di segmento C. Una Sandero, ma più grande, attrono ai 4,3 metri di lunghezza, guarda caso proprio in un settore dove alcuni hanno abbandonato (come Ford con la Focus) o altri sono saliti così in alto con i prezzi da diventare inarrivabili (come la Volkswagen Golf, la Peugeot 308 o la Citroen C4).   

La Bigster è una prima "sonda" lanciata in questo segmento, che però si rivolge a chi predilige le vetture a ruote alte, mentre una "Big-Sandero" inaugurerebbe una nuova offensiva che potrebbe declinarsi con una berlina come la C-Neo o una hatchback a 5 porte , come accennato dal CEO Denis Le Vot , una station wagon. 

La piattaforma modulare CMF-B del Gruppo Renault costa poco ed è versatile, può ospitare motori termici ed ibridi e applicarsi a modelli lunghi fino a 4,6 metri, che Dacia vede come il futuro terreno di espansione.  Denis Le Vot ha anche menzionato una nuova city car elettrica, ispirata alla prossima Twingo elettrica di Renault, il cui lancio è previsto per il 2026. Però sarà una versione più economica, sotto ai 20 mila euro, costruita nello spazio economico europeo e non in Cina, come avviene adesso per la Dacia Spring, considerata una soluzione temporanea.