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Dopo il successo ottenuto in patria, per la Chevrolet HHR è arrivato finalmente il momento dell’atteso debutto nel mercato europeo, in programma proprio in questi giorni. Ed è fin troppo facile prevedere che l’arrivo della HHR non passerà inosservato sulle nostre strade, perché in un mercato sovraccarico di crossover, monovolumi, SUV e station wagon di ogni forma e taglia la vettura americana ha il pregio di poter vantare una personalità molto forte.
La vettura perfetta per chi ama distinguersi, quindi, ma senza sacrificare la funzionalità sull’altare dell’estetica, dal momento che i progettisti americani in una carrozzeria lunga 4.475 mm, larga 1.755 e alta 1.603 hanno ottenuto un abitacolo spazioso (grazie anche ad un passo generoso: 2.629 mm) e un bagagliaio di ben 638 litri, che possono diventare addirittura 1.634 abbattendo il divano posteriore.
Si ispira al passato
Ma facciamo un passo indietro – è proprio il caso di dirlo – fino al… 1949, quando Chevrolet stupiva gli automobilisti americani con la Suburban, il primo veicolo multifunzionale della sua epoca, alla quale si ispira appunto la HHR. Con i suoi ampi gruppi ottici rotondi, incastonati in mascherine rettangolari, integrati nei parafanghi e la sua griglia anteriore semicircolare, la HHR si distingue da tutte le altre auto. A contribuire ad un aspetto davvero speciale sono anche i riflettori a forma di diamante ed i due fari posteriori sporgenti. La linea continua formata da porte e cristalli laterali crea un effetto particolarmente originale e contribuisce ad esprimere chiaramente lo stile dell’auto. Il lunotto posteriore della HHR si estende per l’intera larghezza dell’auto.
Tanto spazio e il portellone è.. elettrico!
Come detto, nell’abitacolo la Chevrolet HHR offre davvero tanto spazio, grazie anche ad un padiglione generoso in altezza e alcune soluzioni molto pratiche. Ad esempio, anche il sedile del passeggero anteriore può essere ripiegato per poter accogliere carichi lunghi fino a 2,44 metri, e per la massima comodità d’uso il portellone può essere aperto elettricamente; un altro elemento di praticità è il triplice vano “segreto” nascosto sotto il piano di carico.
2.4 litri da 170 CV… aspettando il diesel
Con il suo stile a stelle e strisce, non stupisce che la HHR proponga sotto il cofano un propulsore a benzina di cilindrata relativamente generosa per la categoria: si tratta infatti di un quattro cilindri di 2,4 litri da 170 CV, che consente una velocità massima è di 180 km/h. In alternativa al cambio manuale a 5 marce di serie, naturalmente non manca una trasmissione automatica a 4 rapporti controllata elettricamente.
Proprio il propulsore, a ben guardare, potrebbe essere l’unico punto debole della vettura, per lo meno nel mercato europeo: è fin troppo facile infatti prevedere che l’assenza di un 2.0 turbodiesel si farà sentire.
Per il resto la scheda tecnica prevede la trazione anteriore e sospensioni anteriori con montanti McPherson e al posteriore un assale semirigido. Il controllo elettronico della stabilità (ESC), l’ABS e il controllo della trazione sono di serie.
Full optional
Ricca anche la dotazione per il comfort, che prevede di serie dotazioni come il sedile guida regolabile elettricamente, gli alzacristalli elettrici, il cruise control, il climatizzatore, il volante in pelle che integra i comandi del sistema audio, inserti in pelle nei sedili anteriori e posteriori, radio con lettore CD, 7 altoparlanti e presa per lettori MP3 esterni, chiusura centralizzata con telecomando. Per la sicurezza passiva ci sono airbag anteriori a doppio stadio (con rilevamento presenza passeggero sul sedile di destra), airbag a tendina per entrambe le file di sedili e cinture di sicurezza anteriori con pretensionatore.
Chevrolet
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