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Padova – Tutti oggi sanno riconoscere una Porsche 911. La sportiva di Zuffenhasuen infatti è entrata nell’immaginario collettivo come sinonimo di auto sportiva e chiunque, anche chi non è un vero appassionato, saprebbe riconoscere ad un primo sguardo un esemplare di 911. La forza della 911 consiste nell’essere riuscita a non venir mai meno a se stessa, mantenendo sempre una fortissima identità, ma evolvendosi al tempo stesso in termini di tecnologia, prestazioni e design.
Ma per capire chi ha dato vita a questa indelebile identità, a quelle forme così uniche e ancora oggi inconfondibili che hanno attraversato tutte e sette le generazioni di 911, non resta che andare alla scoperta del primo modello, nato nel 1963 e mostrato ai visitatori di Auto e Moto d'Epoca.
Sostituire la 356 non è semplice
A metà degli anni ’50 la Casa di Zuffenhasen è alle prese con un progetto per sostituire la sportiva 356, che iniziava a sentire il peso degli anni (la 356, derivata dalla Volkswagen Maggiolino, era nata nel 1948) sia a livello di design che da un punto di vista tecnico.
Il processo che porta alla nascita delle nuova sportiva è abbastanza travagliato e vede Ferry Porsche impegnato a concepire ed aggiornare la parte tecnica, con il figlio Alexander, passato alla storia con il soprannome di “Butzi”, che invece studiava il design.
1963: la nuova sportiva Porsche arriva a Francoforte
Finalmente al Salone di Francoforte del 1963 viene presentato il frutto del loro lavoro. Il suo nome è Porsche 901, le sue forme sono rivoluzionarie, ma riescono a riallacciarsi al solco segnato dalla 356 e, cosa più importante, convince il pubblico e la stampa presente alla kermesse tedesca.
La nascita del nome
Nel 1964 è tutto pronto per iniziare la commercializzazione quando il costruttore tedesco si vede colpito dalla diffida della Peugeot, che contesta a Porsche l’utilizzo della sigla 901. La Casa del Leone infatti era depositaria di tutti i numeri a tre cifre con lo zero nel mezzo con cui aveva scelto di denominare (come avviene ancora, in parte, oggi) tutti i modelli della sua gamma.
È così che entro la fine dell’anno Porsche si vede costretto a modificare il nome della sua nuova sportiva, trasformandolo in 911. Nasce così quella sigla che identificherà il modello di maggiore successo nella storia della Casa di Zuffenhasen, destinato a lasciare un segno indelebile nel mondo delle sportive e nella storia dell’automobile.
Com'era la prima serie
La 911 prima serie era spinta da un sei cilindri boxer raffreddato ad aria capace di sviluppare 130 CV e di spingere l’ago del tachimetro fino a raggiungere i 210 km/h. Nel 1965 Porsche presenta la 912, versione equipaggiata con un quattro cilindri, meno potente e meno prestazionale, sviluppata per rispondere ai clienti che domandavano una versione più economica a listino, visto che la nuova 911 era molto più costosa della precedente 356.
“Poco dopo arriva anche la versione Targa, altra versione irrinunciabile nella storia del modello, che disponeva di un tetto rigido asportabile e del classico roll bar in acciaio legato”
Arrivano la S e la Targa
Non dobbiamo aspettare più in là del ’66 però per vedere nascere la versione S da 160 CV, versione dedicata a tutti coloro che iniziano a cercare nella 911 maggiori prestazioni e destinata a divenire un grande classico della gamma. Poco dopo arriva anche la versione Targa, altra versione irrinunciabile nella storia del modello, che disponeva di un tetto rigido asportabile e del classico roll bar in acciaio legato, che introduceva per la prima volta (Ferrari aveva sviluppato qualcosa di simile precedentemente sulle auto da competizione, ma con funzione aerodinamica, ndr) su una cabrio un elemento di sicurezza fondamentale in caso di ribaltamento.
E' il momento della Carrera RS 2.7
La domanda del mercato chiede versioni sempre più prestazionali ed è ormai inevitabile un aggiornamento della motorizzazione, con un aumento di cubatura. Ecco quindi che nel 1969 arriva il motore da 2.2 litri e nel 1971 il più prestazionale sei cilindri da ben 2.4 litri. La strada è spianata per la nascita della leggendaria 911 Carrera RS 2.7 del 1972, versione estrema capace di sviluppare 210 CV e di regalare prestazioni elevatissime per l’epoca grazie al peso contenuto entro la soglia dei 1.000 kg.
Le sue forme hanno ancora oggi un posto d’onore nel cuore degli appassionati, per merito della particolare zona posteriore con una conformazione a “coda d’anatra”, grazie alla presenza dello spoiler integrato, una soluzione aerodinamica montata per la prima volta su una vettura di serie.
Il trionfo nelle competizioni: la RSR del 1973
Sulla base di questa versione nascerà infine la rivoluzionaria 911 RSR da competizione, un’auto capace di vincere gare in tutto il mondo fin dal debutto, dalla 24 Ore di Daytona fino alla Targa Florio in Sicilia, piazzandosi davanti a vetture GT e prototipi molto più potenti e sofisticati. Le sue armi erano il passo molto corto, che la rendeva agile, ma anche il peso molto contenuto, abbinato ad un motore molto potente (300 CV) e ad un peso piuma (890 kg).
Porsche
Corso Stati Uniti 35
35127 padova
(PD) - Italia
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https://www.porsche.com/italy/
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