Alfa Romeo Quadrifoglio: nuove, belle e potenti [ma voi che ve ne fate del portafortuna?]

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L’uso del simbolo fortunato sulle vetture Alfa deriva da una “necessità” di gara quando le corse erano eroiche e rischiosissime. Verde, ma talvolta anche dorato per le versioni più ricche, oggi il marketing FCA lo continua a piazzare. Sulle berline e nei SUV più prestanti della gamma che sono per clienti già fortunati in partenza
7 maggio 2020

Il Quadrifoglio per i modelli Alfa Romeo è un vanto. In gamma distingue da sempre quelle vetture con allestimento spinto, motore che ha più cavalli e grinta sia fuori sia in abitacolo. Ognuno, a seconda dell’età, ricorda certe Alfa con il quadrifoglio che hanno fatto parte della costruzione di quel mito che PSA, con FCA, si ritroverà fra le mani da massimizzare. Prima che loro ci investano, perché dovranno investirci bene, vale la pena ricordare che il quadrifoglio in Alfa non lo usano perché i Biscioni di Milano vanno a cercarli nei prati, per mangiarseli. È una faccenda legata, pensate un po’, alle competizioni sportive.

Quelle erano nel vero DNA storico della Casa e prima che voi ricordiate in strada l’ineguagliata Alfetta anni Settanta, le successive Alfa 90, 75 o le Alfasud e 33 tutte Quadrifoglio (che macchine, le prime tre) fermatevi pure. Al massimo se riuscite pensate alla Alfa 6 Quadrifoglio: roba provata già da molte, molte meno persone. Perché comunque non si trattava di ruote coperte al momento della scelta, nemmeno quelle che hanno reso Alfa un riferimento in pista per il Turismo, con le GTA (link).

La prima Rossa di Milano con il quadrifoglio, era da gara
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Tricolore

Il simbolo del quadrifoglio su una carena Alfa deriva da un primo uso nella quasi centenaria Targa Florio del 1923. Roba da far venire la strizza a tutti quelli che smaniano adesso di premere a fondo le piste nei potenziometri del pedale (elettronico) di Giulia o Stelvio Quadrifoglio 2020.

Le Alfa del ’23 non facevano solo “pr-prr…” acquattando ¾ dell’indole e tutto il rischio insito nei loro motori se a pieni giri. Non avevano i controlli incrociati che rendono tutto più sicuro e agevole a livello di guida, per le sportive stradali di oggi. Con le Alfa Romeo da corsa del secolo scorso si moriva facile, cercando di vincere delle gare in strada, come era la Targa Florio.

In sintesi: competizione importante e per l’occasione da Milano ecco il poker di Alfa ufficiali, in mano ad Ascari (papà del più noto “Ciccio") Ferrari (Enzo, esatto), Masetti e tale Ugo Sivocci. Quest'ultimo, contrariamente alle previsioni e dopo una serie di circostanze fortunate per lui, nella difficile gara piena di imprevisti vince davanti ad Ascari. In quella occasione, sopra il radiatore della RL vincente campeggiava un rombo bianco con disegnato il verde quadrifoglio, a tutti gli alfisti oggi noto. Purtroppo Sivocci poi morirà in pista, a Monza mentre guidava una monoposto Alfa, che però non aveva quel quadrifoglio da lui voluto sulla vettura in quanto i lavori di fretta, avevano impedito la verniciatura completa.

"Alfettone" anni Settanta: non corre in pista ma il quadrifoglio lo distingue
"Alfettone" anni Settanta: non corre in pista ma il quadrifoglio lo distingue

Fortunati possessori

Dall’anno seguente complice la scaramanzia tipica del mondo corsaiolo, oltre a sparire dalla circolazione per molte vetture italiane quel numero di gara (17) dell’Alfa su cui morì Sivocci, tutte le vetture da competizione della Casa esibivano un quadrifoglio verde, su fondo triangolare.

Vittorie e titoli non mancarono ai tempi, rendendo indelebile quel simbolo oggi rimasto vigoroso purtroppo più nel marketing che altrove. Giusto, per carità, almeno finché non riparte la F1 e magari Raikkonen si piazza sul podio. A lui quel portafortuna simbolico, serve più che ai già fortunati acquirenti delle nuove serie 2020 "quadrifogliate" che FCA ha messo in listino Alfa Romeo. Giulia e Stelvio MY2020 top da circa 80/90mila euro (prezzi ancora non comunicati, causa Covid-ritardo): roba da ricchi che il loro quadrifoglio, lo devono aver già trovato per mettere ai tempi d'oggi la firma sul contratto di tali, bellissimi, mezzi.

Un alfista a cui serve il Quadrifoglio anche nel 2020, KR (perchè ci corre le gare con il Biscione, lui)
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