CIR 2015. Anna Andreussi: «Il mio Rally del Friuli!»

CIR 2015. Anna Andreussi: «Il mio Rally del Friuli!»
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Il CIR riprende il suo cammino con i tre Rally del gran finale. Si comincia con il Friuli Venezia Giulia, 51ma edizione. Per l’Equipaggio Peugeot Campione Italiano e leader del Campionato è uno dei (due) Rally veramente speciali…
28 agosto 2015

Cividale del Friuli, 28 Agosto. Vacanze finite, tuta, casco e via, pronti per ricominciare da dove avevamo lasciato il CIR, ovvero dal San Marino vinto da Paolo Andreucci e Anna Andreussi, al terzo successo stagionale a bordo della Peugeot 208 T16 Campione d’Italia. 

 

È la volta del 51mo Rally del Friuli Venezia Giulia. Una festa della specialità con ben 140 iscritti (incluse le Storiche), due giorni di fuoco (e di bel tempo annunciato) tra le Valli del Torre e del Natisone, 11 prove speciali di cui due praticamente nuove, Mersino e Stregna, molto lunga la prima, l’emozionante, e super affollata prova cittadina di Udine. Poco meno di 400 chilometri in totale, per oltre 150 di Prove Speciali. Se il Rally del Ciocco è per definizione la Corsa di Casa di Paolo Andreucci, il Friuli non lo è di meno, poiché è la Gara che si corre nella Terra di Anna Andreussi. E a quanto pare a Paolo a questa… seconda casa si è affezionato davvero, non gli dispiace affatto e ci torna con grande entusiasmo. 

 

A maggior ragione se il contesto è un po’ speciale. La casa e la famiglia di Anna, gli amici e il Grande Rally di Giorgio Croce, senz’altro uno dei più belli, particolari e meglio organizzati, e… la confortevole sensazione di ripartire da leader del Campionato, che però, di solito, mette addosso una certa apprensione… 

 

Anna Andreussi: «Guarda, non mi pare proprio che sia questo il caso. Paolo lo vedo particolarmente sereno, tranquillo. Anche troppo, mi piacerebbe vederlo un po’ più “velenoso”, come in altre circostanze. Siamo qui da qualche giorno, abbiamo fatto le ricognizioni con grande calma e metodo, poi lui si alza presto, si fa le sue passeggiate sulle montagne, si intrattiene con amici e tifosi, tantissimi, che abbiamo qui». 

È un Rally che ci piace e che ci piace anche… vincere. Molto pubblico, molti amici ai lati della strada. Sicuramente, come sempre, ce la metteremo tutta, e in questo caso, a parte il fatto che è certamente prematuro, sarà impossibile pensare di amministrare

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Forse è ancora sotto l’influenza dello stato d’animo delle vacanze?
«Anche questa teoria non funziona. Nel suo caso, nel nostro, di vacanze ne abbiamo fatte ben poche. Siamo stati a casa per la maggior parte del tempo. Paolo ha guidato la… tosaerba e si è rilassato. Poco prima di ferragosto, poi, abbiamo effettuato alcuni test per Pirelli, ma Paolo è tornato con l’influenza e, invece di partire per qualche giorno in montagna, abbiamo preferito restare ancora a casa. Se di vacanze si deve parlare, ho quasi la sensazione che lui si senta in ferie proprio qui, dove domani inizia il Rally!».


Vedrai che non appena chiude lo sportello della 208 T16 lo “switch” è immediato.
«Sì, so che è così. E forse la sua tranquillità dipende anche dal fatto che, dopo le ricognizioni, ci pare di vederlo già nel dettaglio, il Rally… ».


E che dice il “dettaglio” post-ricognizioni?
«Dice che sarà un Rally non facile. Ma questo ce lo aspettavamo anche prima di aver verificato le strade. Del resto le caratteristiche del Rally del Friuli Venezia Giulia sono note. È una corsa molto impegnativa, delicata, su strade difficili, a volte molto strette, e con molte curve. Moltissime. A spanne abbiamo contato un centinaio di tornanti. E con tanti tornanti entrano in gioco la precisione delle inversioni e il ritmo che si riesce a prendere e, soprattutto, a mantenere. Basta sbagliarne uno, e ripartire diventa difficile tecnicamente ed emotivamente. Poi c’è la variabile delle nuove Prove, soprattutto la prima del sabato che è molto tortuosa e lunga, che è sempre un’incognita. È una PS che credo potrebbe decidere la gara. Molte curve, lente, in gran parte su una carreggiata unica, facile toccare o “scendere” dall’asfalto. Sali e scendi, freni e gomme sempre sotto pressione, la media penso che sarà tra le più basse. Non ultimo, bisogna pensare che è la prima gara che facciamo con le Gomme del nuovo regolamento, e anche questa è una variabile che metterà in fila chi sarà riuscito e lavorare bene nei test e chi no».

 

Orgoglio in ballo, visto che è la vostra seconda gara di Casa?

«Questo senz’altro. È un Rally che ci piace e che ci piace anche… vincere. Molto pubblico, molti amici ai lati della strada. Sicuramente, come sempre, ce la metteremo tutta, e in questo caso, a parte il fatto che è certamente prematuro, sarà impossibile pensare di amministrare».

 

Dunque non è il Rally da considerare come chiusura del Campionato. Che ne pensate. E cosa pensate… che ne pensino i vostri avversari?

«Dire che il Friuli è la prova conclusiva del nostro Campionato sarebbe davvero un peccato di superbia. Non è affatto così. Il Friuli è la quart’ultima Prova del CIR di quest’anno, e i punti in ballo sono ancora tanti. Certo, arriviamo al Rally di Casa mia al termine di una progressione esaltante, e la Peugeot 208 T16 preparata dai Racing Lions ha fatto ancora passi avanti, direi essenziali. Paolo la conosce adesso molto bene e sa certo come sfruttarne al meglio il potenziale di grande competitività. Ma date un’occhiata al panorama degli avversari, e vi sarà subito chiaro che non siamo qui per fare… passeggiate in montagna. Ho visto che Scandola è molto concentrato, determinato a ben figurare con la sua nuova R5. Sicuramente non ritiene chiusa la sua stagione, anche se il cambio di macchina entra a far parte di un programma più a lunga scadenza. Anche Giandomenico Basso, seppure un poco più indietro, sarà ugualmente determinato. Una vittoria, che ancora gli manca in questa stagione, è un obiettivo sempre di grande attualità».


Avrete un nuovo, giovane “alleato”, però. Che vi aspettate dall’esordio di Michele Tassone, e di Daniele Michi, sulla T16?

«Michele e Daniele hanno avuto in premio la 208 T16 perché hanno già vinto il Campionato Junior. Non ci si deve nascondere dietro a un dito e nell’operazione c’è anche l’idea di portare a casa altri punti, sempre importantissimi, per il Campionato Costruttori, ma anche questi sono… dettagli. Le verità è che, come sempre, Peugeot Italia dimostra una grande sensibilità nel gestire la sua Squadra, e il rapporto non si limita mai al do ut des del quotidiano. Michele e Daniele meritavano un premio alla costanza e una chance di progredire ancora nella loro carriera. Peugeot Sport Italia gliel’ha data. Quale che sia il risultato che potranno ottenere, sono sicura che basta vedere la felicità quasi euforica dell’Equipaggio per questa grande opportunità per sentirsi ripagati del gesto. E, bada, bene, sono sicura che faranno una bellissima gara!». 

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