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Colin Chapman, il geniale progettista e patron della Lotus, sarebbe probabilmente inorridito: cosa avrebbe detto infatti, lui che professava l'importanza della leggerezza prima ancora della potenza per un'auto da corsa, di fronte al proliferare di SUV da oltre due tonnellate in abito sportivo? Probabilmente sarebbe inorridito, ma il mercato va in questa direzione e così anche Volvo si è dovuta adeguare, proponendo una variante Sport dell'apprezzatissima XC90.
Il risultato è una versione molto speciale della SUV svedese, caratterizzata da un look leggermente più sportivo e soprattutto da un assetto più incline ad assecondare una guida brillante, grazie ad ammortizzatori e barre antirollio irrigiditi e alla presenza di serie del sistema autolivellante Volvo Nivomat. Interventi che certo non stravolgono il progetto di base, per altro validissimo. Ma basteranno queste modifiche per rendere la Volvo XC90 un’avversaria temibile per Range Rover Sport, BMW X5 e Porsche Cayenne?
Per trovare una risposta a questo interrogativo abbiamo percorso circa 2.000 km in compagnia della 4x4 svedese, scoprendo che…
La differenza è...in curva
I primi chilometri, lo ammettiamo, sono trascorsi proprio cercando di indurre all'errore l'assetto della massiccia (è lunga 4.807 mm, larga 1.989, alta 1.784) 4x4 svedese, che benefica di ammortizzatori e barre antirollio più rigidi e della presenza di serie del sistema autolivellante Volvo Nivomat è di serie sui modelli a cinque e sette posti ed è stato ottimizzato per offrire livelli più elevati di stabilità e controllo.
Siamo andati a cercare quelle curve infide che in passato hanno messo in difficoltà vetture dal baricentro più basso e di peso ben più contenuto, per poter dire finalmente "lo sapevamo", "vedi che non si può guidare in modo sportivo un attrezzo del genere?". E invece niente da fare: all'aumentare della nostra andatura, e della confidenza con la vettura, l'XC90 ha sempre risposto dando prova di un equilibrio magnifico e di un rollio effettivamente sempre molto ben controllato.
L’assetto sportivo ha quindi trasformato l’indole della XC90, regalandole una bella dose in più di piacere di guida ma anche di sicurezza attiva: l’appoggio in curva è sempre molto sicuro e una volta impostata la traiettoria è quasi impossibile distogliere da essa la 4x4 svedese. Perfino nei bruschi trasferimenti di carico, tipici di una sequenza di curve e controcurve o di un’improvvisa manovra di emergenza, la XC90 Sport ha dimostrato una stabilità degna di una berlina, dando l’impressione di non soffrire il baricentro per forza di cose più elevato. Solo la massa inevitabilmente elevata - di poco oltre le due tonnellata, ma come vedremo nel settore c’è chi fa molto peggio… - fa sì che la vettura, oltre un certo limite, tenda ad allargare la traiettoria, ma questo avviene sempre in modo molto graduale, senza alcun accenno di sbandata da parte del retrotreno e dunque lasciando al guidatore ampie possibilità di correzione in tutta sicurezza. Sorprendentemente contenuti sono anche i fenomeni di rollio e beccheggio, così, volendo divertirsi un po’, di fronte ad una strada di collina tutta curve e variazioni di pendenza si finisce per adottare uno stile di guida sportivo, con l’unica attenzione per la larghezza della vettura, che consiglia sempre una certa prudenza quando la sede stradale non è molto ampia.
I tecnici volvo sembrano dunque avere raggiunto il proprio obiettivo, tuttavia va anche detto che questo risultato ha richiesto inevitabilmente qualche compromesso in materia di comfort. L’assetto irrigidito e i pneumatici a spalla più bassa infatti non consentono quel perfetto isolamento dell’abitacolo dalle sconnessioni che sarebbe lecito attendersi da un SUV di questa categoria. Niente di realmente fastidioso, sia chiaro, ma se pretendete il massimo in termini di comfort forse l’XC90 Sport non è la vettura più adatta: per altro, senza andare in altre… concessionarie, gli altri allestimenti della 4x4 svedese soddisfano egregiamente eventuali esigenze in questo senso.
Per altro le ripercussioni sul confort di assetto e pneumatici sportivi è un problema comune a tutti i grandi SUV con velleità sportive più o meno marcate, frutto di soluzioni che per forza di cose sono di compromesso. Certo, verrebbe da dire che chi mette in primo piano il piacere di guida dovrebbe orientarsi su una berlina, se non una coupè, piuttosto che su un grosso 4x4, perché nemmeno un assetto perfetto e centinaia di chip possono annullare la massa in curva, frenata e accelerazione, ma abbiamo già detto come in giro ci siano un sacco di clienti che non la pensano esattamente così…
Sempre in materia di comfort, per altro, l’XC90 Sport protagonista della nostra prova scontava anche la voce piuttosto invadente del propulsore in fase di accelerazione. Questo era infatti il cinque cilindri turbodiesel D5 di 2.4 litri, destinato di fatto a raccogliere la stragrande maggioranza delle preferenze degli ordini, dal momento che per la XC90 Sport l’unica alternativa proposta da volvo è il possente V8 a benzina di 4.414 cc. da 315 CV. Un’alternativa molto allettante, ne conveniamo, ma decisamente più impegnativa dal punto di vista economico.
Piccolo senza rimpianti
Con i suoi 185 CV a 4.000 giri e i 400 Nm di coppia massima disponibili a 2.750 giri/min, il D5 potrebbe sembrare un’unità quasi sottodimensionata per la XC90, soprattutto considerando il fiorire di turbodiesel a sei e otto cilindri proposti dalla concorrenza, ma va detto che durante la nostra prova ha evidenziato ottime doti, consentendo riprese e accelerazioni sempre brillanti e non facendo mai sentire la mancanza di un propulsore più grosso sotto il cofano. Con la nostra strumentazione X-Crono-T by Safoa.net abbiamo rilevato un tempo di 11,98 secondi per passare da 0 a 100 km/h, mentre per quanto riguarda la velocità massima la volvo dichiara 190 km/h.
Il tutto con un grande merito: quello di consumare davvero poco: circa 10 l/100 km in autostrada, 7,5 nei percorsi extraurbani. E anche in città, terreno decisamente avverso a un SUV di questa categoria, siamo rimasti attorno ai 12-13 l/100 km. Il tutto con l’ulteriore aggravio del cambio automatico: con il manuale infatti è possibile ottenere consumi ancora migliori e prestazioni leggermente più brillanti.
E’ un vero peccato, quindi, che la voce del propulsore si faccia sentire in modo fin troppo evidente nell’abitacolo, riducendo il punteggio finale in materia di comfort: una migliore in sonorizzazione avrebbe sicuramente elevato ulteriormente la qualità di vita a bordo dell’XC90.
Buono l’impianto frenante, mentre per sterzo e cambio il giudizio è più articolato. Il primo svolge egregiamente il proprio compito e beneficia di una taratura leggermente più diretta (esclusiva dell’allestimento Sport), ma le manovre negli spazi ristretti sono penalizzati da un raggio di sterzata piuttosto ampio. Il cambio automatico a sei rapporti presente sull’esemplare in prova, invece, è dolce nei passaggi da una marcia all’altra, ma non particolarmente rapido, e in curva dà talvolta la sensazione di non avere il motore sempre in tiro; apprezzabile, in compenso, l’assenza di kick down in modalità manuale.
Per quanto riguarda il comportamento in fuoristrada, infine, la trazione integrale permanente garantisce una buona motricità, anche se l’adozione di pneumatici pensati (giustamente) soprattutto per l’uso su asfalto può mettere in difficoltà sui fondi più scivolosi. Qualche limite anche nei passaggi stretti, per le dimensioni generose della vettura. Va detto comunque che, come per tutte le SUV di lusso, non si tratta di vetture destinate ad essere utilizzate realmente in fuoristrada. (lo ribadiamo ancora una volta: il vialetto dell’agriturismo in campagna non è fuoristrada!).
Spazio sicuro
Al di là dell’assetto sportivo e della “voce” del propulsore, comunque, va sottolineato che la qualità di vita a bordo si mantiene su livelli sempre elevati, grazie soprattutto all’ampio spazio a disposizione, sia davanti che per i passeggeri posteriori. E sempre in materia di spazio va citata la buona capacità del vano bagagli, pari a … che possono diventare .. abbattendo il divano posteriore.
Particolare attenzione, poi, come sempre in casa Volvo, è stata posta anche alla protezione dei passeggeri, alla quale concorre una ricca dotazione di serie (ABS, controllo della stabilità, sei airbag, assistenza alle frenate di emergenza, fari bi-xeno, controllo attivo antiribaltamento, dispositivo di protezione contro il colpo di frusta) e la disponibilità di alcuni accessori esclusivi, come i fari bi-xeno orientabili in curva e l'utilissimo radar che avvisa quando una vettura di avvicina nel proverbiale "angolo cieco" degli specchietti laterali.
Come abbiamo visto in curva la XC90 Sport si distingue immediatamente dalle altre versioni, ma anche da ferma presenta alcuni tratti caratterizzanti, naturalmente in tono con l’impostazione sportiva. Del resto non potrebbe essere diversamente, considerando che nel segmento dei SUV di lusso il look è importante quasi quanto… ciò che si nasconde sotto la carrozzeria. Ecco allora che con l’allestimento Sport l’XC90 riceve in dote un colore specifico, il Rosso Passione, un doppio terminale di scarico cromato e cerchi in lega da 19”. Questi ultimi sono disponibili nelle versioni argento lucido o taglio di diamante con effetto a contrasto, mentre i passaruota in tinta mettono in particolare evidenza le ruote maggiorate.
Inoltre al posto della cromatura standard, i dettagli e le finiture sono in argento satinato e lo stesso vale per la piastra paracolpi inferiore; altro dettaglio degno di nota sono poi le modanature a inserti in acciaio inox lucidato. Infine, per accentuare l’anima sportiva e favorire un aspetto più elegante, i rail sul tetto sono stati eliminati (tuttavia restano disponibili come optional).
Naturalmente la personalizzazione in chiave sportiva ha coinvolto anche gli interni, dove troviamo un volante di diverso disegno rivestito in pelle traforata (così come il pomello del cambio), mentre i sedili sono dotati di imbottiture supplementari laterali che garantiscono un maggior sostegno laterale in curva e si avvalgono di una combinazione di due tipi di pelle che ne aumenta il carattere sportivo ed esclusivo. Impressione, questa, rafforzata anche dalle bordature in colore contrastante. Specifici sono anche il design della strumentazione e i tappetini con bordature color crema.
Un ambiente lussuoso, quindi, nel quale tuttavia il design della console centrale e di alcuni comandi secondari inizia a mostrare il peso dell’età. Buona la qualità al tatto dei materiali plastici utilizzati, anche se di aspetto un po’ dimesso in rapporto al prestigio (e al prezzo) della vettura.
Quanto costa?
A proposito di prezzo… la Volvo XC90 Sport D5 costa 51.050 euro, cifra ben al di sotto di quanto richiesto da una concorrente diretta come BMX X5 (si parte da 56 mila euro per la 3.0d in allestimento base) e in linea con quanto richiesto da Audi per la Q7 3.0 TDI, che costa 52.900 euro ma offre il cambio automatico di serie, e Land Rover Range Rover Sport 2.7 TdV6 (si parte da 51.900) euro. A titolo di curiosità segnaliamo anche che per la Porsche Cayenne V6 benzina servono almeno 52.958 euro.
Oltre ai già citati dispositivi di sicurezza e agli elementi specifici dell’allestimento Sport, la dotazione di serie della Volvo XC90 Sport comprende tra le altre cose climatizzatore automatico, computer di bordo, cruise control, impianto stereo con lettore cd\mp3 e comandi al volante. Tuttavia sono a pagamento optional che a nostro giudizio dovrebbero far parte della dotazione standard, anche considerando il loro costo relativamente modesto in rapporto al prezzo della vettura: è il caso dei sensori di parcheggio, dei fari bi-xeno orientabili e del radar sugli specchietti.
Infine, per gli incontentabili segnaliamo che la Volvo XC90 Sport V8 costa 65.300 euro, mentre la gamma XC90 parte da 48.700 euro per la versione con motore D5 e allestimento Momentum.
Da comprare perché:
- bello ma non troppo vistoso, l’XC90 conserva un design elegante anche nell’allestimento Sport, con qualche (riuscito) tocco di grinta in più
- il propulsore D5 garantisce prestazioni adeguate e consumi contenuti
- comportamento stradale molto efficace
- abitabilità generosa
Da rivedere:
- la voce del propulsore è un po’ troppo avvertibile nell’abitacolo, soprattutto in fase di accelerazione. Tanto più che non si tratta della voce melodiosa di V8…
- assetto sportivo uguale piacere di guida, ma anche sconnessioni della strada ben avvertibili…
- la dotazione di serie è completa, ma potrebbe essere più generosa…
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