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C'è chi viaggia in aereo fra Milano e Roma e c'è chi, come me, abita a Padova e ama guidare. Poi, cosa ci mettiamo ancora? Beh, il lancio di una nuova Lexus RX molto sportiva proprio li, alle porte della Capitale e poi mica finita... il mio "shuttle" di oggi è una Tesla Model S Plaid, il top dei top dei top delle elettriche. 150.000 euro, freni carboceramici, accelerazione da Formula 1. Voi cosa avreste fatto se foste stati in me? Ma andiamo che sono già in ritardo, come al solito...
Solo una ricarica nel percorso, quella "finale" per arrivare a Milano, è stata sofferta: mezz'ora di attesa che a volte, al termine di una giornata lunga e "full gas", può essere un po' defatigante. Come dico sempre, bisogna trovare dentro se stessi l'elettrocompatibilità e programmare bene la giornata che hai davanti e a volte anche la successiva, ma per tutto il resto una Tesla Model S Plaid ti chiude la vena e di fa riconciliare con le batterie, con i cinesi, con Elon Musk e tutto il resto del mondo. Solo il mezzo volante, mi dispiace, a me non va bene. La decisione più saggia degli ultimi mesi è stata di metterlo optional.
Viaggiare con una Tesla Model S è decisamente diverso rispetto alle esperienze che ho provato, su percorsi simili, con auto di altre marche: questo perché i Supercharger "hanno un senso" come velocità di ricarica, posizionamento e facilità d'uso, ma richiedono "sbatti" importanti e perdite di tempo per lasciare l'autostrada, nella maggior parte dei casi. Però è sempre meglio di un punto di ricarica HPC nel retro di un centro commerciale sigillato (pensiamo alle ricariche notturne) o in qualche zona industriale allucinante. Ma sempre fuori dall'autostrada si va, anche se va detto che alcuni Supercharger oggi sono disponibili anche nelle aree di servizio autostradali e il loro funzionamento è infallibile.
La prestazione assoluta è allucinante, il confort di bordo è notevole e la tecnologia di bordo è avanti anni luce rispetto a qualunque competitor. Tutto è più facile e tutto funziona facilmente, in puro stile americano, anche se in termini di funzionamento del sistema di aiuto alla guida di livello 2 (Autopilot) ci sono rivali che fanno molto meglio: Mercedes in primis, ma è chiaro che la questione deriva dalla necessità di adattare un software pensato per essere utilizzato nelle strade statunitensi a strade europee notevolmente diverse per larghezza, profilo e tipologia di traffico. Oltre che di velocità media. Vi lascio al mio video "esperienziale" in visita al quartier generale di Toyota, dove, lo sapete, l'elettrico c'è, ma c'è anche dell'altro.
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