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È un veicolo di quelli sul mercato da molti anni, volendolo inquadrare nel segmento A non costa nemmeno poco, eppure ha pochi concorrenti e continua a vendere seguendo orgogliosamente la propria tradizione senza mai cambiare, come tiene a ribadire uno che quando ha cominciato a lavorare in Suzuki, nel 1998, ne seguiva il marketing di lancio prodotto, ovvero il presidente di Suzuki Italia Hiroshi Kawamura. Stiamo parlando del Jimny, piccolo fuoristrada 4x4 che per la sua maggiore età (ha compiuto 18 anni nel 2016) omaggia la clientela italiana di una serie speciale in edizione limitata: Shinsei, dal giapponese sacro, come lo è per chi lo produce e lo ama. È sempre lui, tecnicamente, l’attuale Suzuki Jimny Evolution+, però qui molto curato nello stile e arricchito di dettagli unici come colorazione e tetto apribile. “Ci s’innamora di chi ama se stesso – esemplifica Massimo Nalli, direttore Suzuki Italia – Suzuki ama il Jimny e rende omaggio alla clientela che lo apprezza da anni con questa serie limitata“.
Come detto in giapponese Shinsei (神聖) significa "sacro, divino" nel senso di qualcosa ritenuto molto prezioso. Uno status riconosciuto al piccolo 4x4 sin dalla nascita nel 1970, anno di lancio del modello LJ10 commercializzato in Giappone come Jimny. Era costruito su un telaio a longheroni perfetto per la guida in fuoristrada, dotato di un affidabile sistema di sospensioni con molla a balestra, un cambio con riduttore e ruote da 16’’. Il motore? un piccolo due tempi 360, Bel lavoro quello fatto al tempo, di adattamento del progetto Hopestar ON360, rilevato e che era base ottima per il debutto Suzuki nel mondo fuoristrada a trazione integrale, pensando ai vantaggi fiscali dei veicoli entro i tre metri. Così la Suzuki LJ10 ha dimostrato come una compatta potesse esprimere doti da vero 4x4, personalizzandosi poi gradualmente. Nel 1972 arriva LJ20, con motore raffreddato ad acqua e più coppia ai bassi e medi regimi (28HP) oltre l'eccezionale angolo di attacco di 35°. Un punto saldo della gamma sono le fessure verticali della griglia anteriore, segno distintivo del look ancor oggi. È proprio all'estetica del modello LJ20, allo spirito di quelli spesso definiti Suzukini, che la Casa di Hamamatsu si è ispirata per creare il Jimny Shinsei, in strada oggi come allora a rappresentare un’icona poco da copertina forse, ma che più di altre si è mantenuta analoga superando anche l’evoluzione delle normative. Sono nel frattempo infatti seguiti sui mercati LJ50 nel 1975, dotato di carrozzeria integrale in lamiera e primo a uscire dal Giappone (curiosamente verso la sola Australia) quindi LJ 80 con motore a quattro tempi nel 1977, poi SJ410 quattro cilindri che innalza le cilindrate a 1.0 e 1.3 (SJ413 nel 1984) popolando anche i continenti europeo e americano, divenendo il simbolo di Suzuki nel fuoristrada insieme al successivo Samurai (le denominazioni erano variabili secondo i mercati). L’attuale serie universalmente denominata Jimny è pronta a compiere i 20 anni nel 2018, venduta ormai in più di 110 mila unità in Italia e oltre 2,8 milioni nel mondo.
Compatto e vistoso, quasi curioso oggi giorno. Tinta Dark Yellow '70 che contrasta in parte con tocchi bianco lucido di paraurti frontale e retrovisori, ma soprattutto con i cerchi vintage d'acciaio verniciati nero lucido (gommatura 207/70 R15) e con la ruota di scorta a vista. Non è cabriolet come molti dei mitici Suzukini, ma ha un esteso tetto plain-air in tela nera apribile elettricamente, con un sistema made in Europe Webasto. Il futuro dirà quanto sarà apprezzato dagli appassionati, che potrebbero elevarlo a ruolo più collezionistico rispetto ai Jimny “normali” ma sfruttandolo sempre a pieno e senza timori, per la sua comprovata solidità. A noi è piaciuto per la grinta estetica, maggiore di altre versioni e la singolarità del colore, almeno oggi. Pensando a quello che sa fare in fuoristrada, questa combinazione è gradita, anche se infine le tinte più gettonate sul mercato nazionale risultano essere i classici bianco e grigio metallizzato. Non va dimenticato infatti che una porzione della variegata utenza Jimny, giovane o femminile, lo usa per normali ambi tiurbani.
Analogo all’attuale Jimny, ma ancor più curato della versione speciale Street del 2015. Non mancano appariscenti finiture nello stesso colore Dark Yellow '70 degli esterni e una targhetta identificativa in alluminio della serie limitata, con numero di esemplare tra i 100 prodotti. L’equipaggiamento prevede climatizzatore manuale, volante di pelle, fendinebbia, mancorrenti al tetto, sistema di monitoraggio pressione pneumatici TPMS, sedili rivestiti di pelle e tessuto con logo Jimny, oltre sistema multimediale Pioneer con schermo touch da sette pollici, dotato di radio, lettore CD, navigatore con mappe 3D e connettività (Bluetooth, USB e MirrorLink). Tra le dotazioni anche una simpatica e utile card dotata di due led per illuminazione portatile.
Conosciamo già tutto della tecnica e delle sensazioni di guida del Jimny, provato anche in occasione di uno dei raduni nazionali Suzuki 4x4. Quando ci si sale è di impatto solido ma molto semplice, con comandi essenziali e risposta neutrale di motore e telaio in ogni condizione. Sull’asfalto il 1.3 quattro cilindri VVT aspirato euro6 da 85 CV è un po’ limitato, rimanendo in 2WD si devono usare parecchio le marce (peraltro suggerite sul cruscotto) se si vuole andare spediti; ma il Jimny non vuole andare forte, piuttosto vuole andare sicuro e dappertutto, dove gli altri si fermano o diventano pericolosamente ingestibili. Ecco allora che per l’occasione del lancio al 4x4Fest 2016 del nuovo Jimny Shinsei, ci rechiamo alle celebri cave di Carrara, zona usata anche per alcune riprese di Quantum of Solace (il 22º film di James Bond, interpretato da Daniel Craig). Solo che con il Jimny non ci sono finzioni cinematografiche, ma solida prestazione 4x4 di uno tra i più efficienti e compatti veicoli che proponga il mercato per destreggiarsi agilmente su contesti difficili come questo. Il freddo e la pioggia d’autunno preparano a contorno delle montagne e dei sentieri con ampie superfici di marmo, delle fangose e scivolose pendenze, con alcuni begli esercizi che eseguiamo tutti o quasi al primo passaggio, senza fatica in 4L (integrale con ridotte e senza traction control): Pendenza laterale, Dente e Twist ad esempio. Non c’è che dire, ogni volta il Jimny ci da un impatto fin troppo tranquillo appena mossi, ma diviene il più prestante degli amici quando serve una mano a salvarsi nel fuoristrada. Certo, gli smaliziati gradirebbero qualcosa in più di motoristico, per allungo in uso tradale, "sotto" per le pendenze con carico e magari anche in rilascio, maggior freno motore; ma questo è Jimny da anni e quello che eroga lo da egregiamente, senza tradire. Poco importa se la Casa non può dotarlo di motori differenti, in questa fase di carriera, se accelera da 0 a 100 Km/h meno di molte compatte, se abbia più sete; quello che facciamo con lui grazie alla trazione integrale inseribile Allgrip Pro, con riduttore, spendendo poco non tanto in acquisto ma soprattutto in economia complessiva (manutenzione e quotazione usato sono da record, rispetto alle più complesse e moderne new entry del mercato) nessun altro lo permette in egual modo.
Il nuovo Jimny in serie speciale Shinsei (l’ottava in carriera per l’Italia, contandole dalla prima del 2009) arriverà a inizio primavera 2017, verosimilmente a marzo, con un listino che dovrebbe avvicinare i ventitrémila euro su strada. Un delta prezzo non irrisorio rispetto al modello Evolution+ 1.3 da cui comunque si differenzia per i maggiori contenuti, riassunti nella scheda qui sotto riportata e il cui valore sommato alla personalizzazione artigianale nella riverniciatura garantita, non è certo inferiore a quel +20% circa di costo, potenzialmente riconosciuto dagli amatori anche quando la serie Shinsei sarà un ricordo di gioventù, grazie all’usuale ottima tenuta valore dei Jimny. Sebbene la variante sia unica, poiché non tutte le 100 vetture sono già state preparate, chi riesca a manifestare interesse in tempo può farlo realizzare con trasmissione automatica, volendo. Oltre al nuovo piccolo “special”, Suzuki prosegue con la sua strategia Next100, lanciando per il 2017 un atteso nuovo modello di segmento B. La casa giapponese arriva da un 2016 in grande crescita, grazie in primis ai suoi SUV (prodotti da prima che si chiamassero così) con rinnovamento di Baleno, Ignis, S-Cross. Soprattutto le vendite Suzuki non sono conteggiate maggiormente per flotte, noleggi o Km 0, ma per gran parte dalle cosiddette “targhe con volto”, quelle di sempre e di quando il mercato non era né in crisi né sostenuto artificiosamente.
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
Robassomero
(TO) - Italia
800 452 625
https://auto.suzuki.it/index.aspx
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