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Subaru Impreza WRX STI. Regina di cuori (non) mi mandi di fuori
La regina di cuori dei Litfiba “mandava di fuori”. Non si comporta così la Subaru Impreza WRX STI, che nei giorni del nostro test ha conquistato il cuore, mantenendoci però sempre ben saldi sulla strada.
E’ il biglietto da visita della Casa delle Pleiadi, per anni regina dei rally e ancora oggi punto di riferimento assoluto tra le auto sportive quando si parla di tenuta di strada e di accelerazione togli-fiato. Non ha bisogno di molte presentazioni: chi ama le belle auto, soprattutto quelle di sostanza, la riconosce da lontano. Minigonne laterali, presa d’aria sul cofano e spoilerone posteriore la rendono distinguibile tra mille. Meglio se blu con quattro bei cerchi che virano all’oro. Da vicino ci pensa il rombo del motore boxer 2.500, 4 cilindri, turbo da 300 cavalli a ricordarci che la STI non è un’automobile qualsiasi.
Durante la nostra prova, un long test che ci ha portato praticamente ovunque (dalla pista, all’autostrada passando anche per tanta città. Non perdetevi il video girato con l'”ignaro” Filippo a bordo!), siamo rimasti sorpresi dalle attenzioni e dagli sguardi dedicati alla nostra Impreza.
Segno che l’eco delle vittorie nel mondiale rally (la Subaru non corre più ufficialmente) è ancora viva e, soprattutto, che le auto emozionanti fanno ancora battere il cuore a tanti. Ed è un bene, perché siamo convinti che la passione per le quattro ruote sia ancora oggi il migliore antidoto alla crisi che frena la vendita di automobili.
La riscossa del terzo volume
Nel 2011, dopo una parentesi non troppo fortunata a due volumi iniziata nel 2007 con l’introduzione sul mercato della hatchback 5 porte, Subaru è tornata sui suoi passi e si è decisa a distribuire anche in Italia la mitica versione sedan dotata del terzo volume su cui campeggia il maestoso alettone.
La Casa giapponese aveva in effetti provato a ingentilire l’STI, proponendo una due volumi pratica, adatta anche alla famiglia e a chi ogni tanto carica oggetti ingombranti nel bagagliaio. Ma non è questo che cerca chi si mette al volante della replica di un’auto progettata per vincere nei rally.
Una 4x4 fatta come Dio comanda
La STI non scarica la notevole potenza sulle quattro ruote motrici avvalendosi dei sempre più diffusi – ed economici – sistemi di gestione a controllo elettronico che sfruttano con un po’ troppa generosità l’impianto frenante per tagliare l’esubero di coppia motrice alle singole ruote.
La Subaru appartiene alla nobiltà del 4x4 (schema che impiega con successo dal 1972) e anche sulla STI sedan sfoggia la trasmissione Symmetrical AWD equipaggiata con tre differenziali. Quello centrale, denominato DCCD (Driver’s Control Center Differential), presenta in particolare una fantastica gestione manuale a più livelli, per accentuare la tendenza sotto o sovrasterzante dell’auto.
Per comodità sono anche previste tre modalità automatiche. La coppia inizialmente è ripartita al 41/59 % davanti e dietro, ma attraverso la frizione elettromagnetica si può arrivare quasi sino al bloccaggio del differenziale centrale per affrontare i fondi più scivolosi, agendo sull’apposito comando posto sul tunnel centrale.
Ovviamente l’Impreza è dotata del controllo elettronico della stabilità per viaggiare senza troppi pensieri su ogni percorso. Ma, quando ci si vuole divertire, si può limitare o escludere il suo intervento.
300 cavalli con un cuore Intelligent
La Subarona è spinta dal motore boxer bialbero, turbo da 2.5 litri. I suoi quattro cilindri erogano 300 cavalli a 6.000 giri, con una coppia massima di 407 Nm a 4.000 giri. Migliora l’erogazione il sistema doppio di fasatura delle valvole (AVCS - Dual Active Valve Control), mentre il cambio conta su sei marce ottimamente spaziate per l’uso stradale.
“Le prestazioni sono ragguardevoli e possono essere plasmate sui desideri del pilota semplicemente agendo sul pomellone posto dietro la leva del cambio”
Le prestazioni sono ragguardevoli e possono essere plasmate sui desideri del pilota semplicemente agendo sul pomellone posto dietro la leva del cambio. Un’ipotetica vocina direbbe: digita Sport per la guida di ogni giorno; seleziona Intelligent per un’andatura da berlinona di rappresentanza; imposta Sport Sharp (la nostra preferita) per provare l’abbraccio avvolgente dei sedili sportivi quando affondi il piede destro. All’atto pratico la modalità Sport è quella che si adatta al 90% delle situazioni, con lei le prestazioni bastano e avanzano.
Ecco le reazioni di un passeggero, Filippo, giovane talento nel Motocross, decisamente “sorpreso” dalle prestazioni della AWD giapponese. Da non perdere!
L’STI raggiunge i 255 km/h e accelera da 0 a 100 in 5,2 secondi. Sono numeri da sportiva di razza, che raramente si accompagnano con 5 posti veri e un bagagliaio da 420 litri ben sfruttabile. Il tutto è racchiuso in un corpo vettura abbastanza compatto (4,58 metri, una lunghezza che ben si adatta quindi alla misura dei moderni box, sempre più avari di spazio) e, soprattutto, leggero quanto basta. L’Impreza più sportiva pesa infatti 1.505 kg; non sono pochi in assoluto, ma rappresentano la soglia entro la quale una vettura di questo tipo riserva ancora reazioni controllabili e un handling convincente sui percorsi guidati.
La nostra prova. Sul bagnato non ha rivali
L’abitacolo della STI non stupisce i suoi ospiti con i mirabolanti gadget offerti dalle concorrenti, special modo tedesche. Presenta di contro la solita, convincente sobrietà delle automobili giapponesi. C’è quel che serve, i materiali sono ottimi e molto robusti, ma non c’è spazio per l’ostentazione. Qui tutto ha una funzione che, tra l’altro, deve essere immediatamente intuibile dal guidatore. L’STI è fatta per essere guidata, non per essere studiata sul Libretto di Uso e Manutenzione in dotazione.
I richiami sportivi sono diffusi e sempre eleganti. Il volante, con comandi multifunzione, ha la scritta STI in evidenza, i sedili sono arricchiti dalle cuciture rosse e rossi sono anche i quadranti della bella strumentazione. Su questa troneggia il contagiri extralarge, che si rivela molto utile per tenere a bada la rabbiosa corsa alla zona rossa che si ha in prima e seconda (e non solo).
Detto che a bordo si sta comodi, molto comodi, passiamo alle cose serie, perché questa è un’auto tutta da guidare. Attributo ormai raro in tempo di emissioni inquinanti e stelle Euro NCAP. Grazie Subaru per aver pensato anche a noi, inguaribili malati di automobili.
Il motore già al minimo presenta la sua voce inimitabile, gutturale e sommessa da boxer quattro cilindri. Ai bassi regimi non si avvertono vuoti, la progressione è fluida e regolare sino a circa 3.000 giri. Entro questa soglia la STI si muove con elegante scorrevolezza anche nel centro di Milano, ma sembra pur sempre un culturista che si inventa ballerino alla Scala.
Nessuno glielo impedisce, certo, ma all’STI piace mostrare i muscoli. E noi siamo qui per accontentarla. La portiamo sulla pista di Castelletto di Branduzzo; qui il boxer è libero di correre sino all’intervento del limitatore, a 6.400 giri.
Oltre i 3.000 l’STI divora l’asfalto e inchioda il guidatore allo schienale grazie a una motricità spaventosa. In condizioni di asciutto la trazione ha del miracoloso, tanto che è praticamente impossibile far pattinare le gomme. La potenza viene scaricata a terra sino all’ultimo cavallo, non si spreca nulla.
Per le altre vetture sportive (e parliamo anche di Porsche, BMW M, Audi S e Mercedes AMG) la WRX nel classico 0-100 è una cliente scomoda, che diventa addirittura indigesta in caso di pioggia. È infatti in condizioni di bagnato che la Subarona prende il largo, mostrando un livello di tenuta e di aderenza ineguagliabili dalle altre auto sportive a due ruote motrici. Dove una trazione posteriore da 300 e passa cavalli userebbe l’acceleratore con circospezione (per non dire terrore), l’STI si dà fondo al pedale destro, certa che le ruote seguiranno esattamente il volere del pilota.
“È infatti in condizioni di bagnato che la Subarona prende il largo, mostrando un livello di tenuta e di aderenza ineguagliabili dalle altre auto sportive a due ruote motrici”
Sui fondi a scarsa aderenza garantisce una sicurezza di grande valore e regala tanta confidenza, al punto che è necessario tenere sotto controllo il tachimetro per evitare di farsi prendere troppo la mano. Gli pneumatici 245/40 su cerchi da 18” offrono un elevatissimo grip sia nell’uso in pista che su strada, mentre l’impianto frenante (dotato di quattro dischi autoventilati) dopo alcune tornate al limite in pista richiede alcuni giri di raffreddamento per tornare a offrire le sue prestazioni. Si tratta di un limite comune a gran parte delle auto sportive impiegate su circuiti impegnativi per i freni come quello di Castelletto.
La regolazione elettronica del differenziale centrale regala un controllo unico della nostra STI. Gli amanti del sovrasterzo troveranno nella Subaru pane per i loro denti; la vettura in uscita di curva mostra infatti una fantastica tendenza a chiudere la traiettoria che la rende velocissima nel misto e, soprattutto, divertente come poche altre automobili sui percorsi di montagna.
La spaziatura del cambio è corretta per l’impiego stradale, con una sesta marcia di potenza che in teoria dovrebbe contenere i consumi. In realtà la predisposizione del quattro a prendere i giri invoglia a giocare spesso e volentieri coi 300 cavalli della STI; il risultato sono consumi medi importanti. A 130 km/h costanti si coprono 10 km/l scarsi, ma la media sui percorsi misti è decisamente più bassa e si attesta sugli 8 km/l che diventano circa 7 in città.
Ma l’STI non nasce per vincere le sfide di consumo, quanto per regalare emozioni e sicurezza uniche. Poche altre vetture che abbiamo provato conciliano infatti le prestazioni da supercar con livelli di tenuta ai vertici. Il tutto a un prezzo di 43.850 euro che, a ben guardare, la rende assolutamente concorrenziale nei confronti delle rivali di pari potenza e allestimento.
Subaru
Via Montefeltro, 6/A
Milano
(MI) - Italia
840 078 078
https://subaru.it/
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