Smart ForTwo EQ, il futuro dell’elettrico parte dal Nord Europa [Video]

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Abbiamo scoperto la Smart EQ nel suo habitat naturale: nel Nord Europa le vetture elettriche sono pronte alla conquista della città. Ecco cosa vuol dire “vivere un’auto green”
25 settembre 2018

Quasi tutte le Case automobilistiche stanno investendo molte risorse per elettrizzare la propria gamma con uno (o più) veicoli 100% per l’ambiente. Tra queste c’è anche Smart, che per il 2020 offrirà ai futuri clienti solamente veicoli elettrici. Una svolta decisiva e rischiosa per il Marchio tedesco, che però conosce bene l’utente medio delle piccole vetture a due e quattro posti e l’utilizzo che ne fa: spostamenti in città per andare in ufficio o a qualche appuntamento di lavoro, con l’esigenza di posteggiare in vie strette e frequentate. Quindi dare la possibilità di essere completamente “green” e risparmiare anche il costo (negli ultimi mesi, sempre più salato) del carburante, potrebbe essere la scelta azzeccata. Ma come cambia il modo di spostarsi a bordo di una Smart EQ? Noi siamo stati nel Nord Europa, prima a Copenaghen e poi in Svezia (dove il “life-style” degli abitanti ha già accolto questi veicoli), a bordo della piccola elettrica tedesca per scoprire in prima persona questa nuova mobilità urbana. Volete sapere come è andata? Leggete qui sotto e guardate il video!

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Il futuro prossimo è ancora lontano

Premessa: nelle città del Nord Europa concepiscono la macchina in una maniera totalmente diversa dalla nostra. È la prima volta che scopro un paese nordico: partiamo da Copenaghen. Come molti di voi già ben sapranno, il vero mezzo di trasporto lì è la bicicletta. Chilometri e chilometri di piste ciclabili per permettere agli abitanti di spostarsi in giro per la città senza i grossi rischi di pedalare tra le auto. Ma non per questo le quattro ruote sono trascurate. In Danimarca ci tengono a essere “green” e una città come Copenaghen si è mossa per offrire il massimo dei servizi ai proprietari di auto elettriche. A bordo della nostra Smart abbiamo esplorato la Capitale danese e siamo rimasti sorpresi dalle qualità della piccola ForTwo EQ. Ovviamente silenziosissima, e scattante come un go-kart: uno dei vantaggi dell’elettrico è proprio quello di offrire il massimo della coppia anche a motore fermo.

Ma nostra la preoccupazione maggiore è scomparsa quasi subito: l’autonomia della vettura. Al 100% della carica, la Smart EQ dichiara circa 120 km di range, che possono variare da +10 km con la modalità ECO (più soft come erogazione e con il recupero di energia in frenata) a -10 km se si viaggia con diversi servizi accesi, come l’aria condizionata. Veramente niente, direte voi. Ma utilizzandola in città, anche per più di una mezza giornata, ci siamo spostati senza avvicinarci alla “riserva”. Inoltre, il grande step sono le numerose torrette di ricarica in giro per Copenaghen: grazie al navigatore, che ha la funzione di ricerca per i punti di ricarica, le abbiamo trovate senza problemi. Almeno due postazioni ogni 300/400 metri (anche nei posteggi coperti) permettono di fermarsi e ricaricare la batteria in pausa pranzo, nel corso di un appuntamento o quando si va a fare la spesa.

Il grande punto di domanda: il rifornimento

Ormai, di fare benzina o gasolio a una vettura tradizionale sono capaci quasi tutti. Quotidianità, direte voi. Capirete allora le mie preoccupazioni quando ho dovuto fare “ricarica” per la prima volta alla mia Smart EQ. Fortunatamente non è stato così traumatico come mi aspettavo: dopo essermi fatto dare qualche dritta dai tecnici della Casa tedesca ho seguito le indicazioni e…lato A del cavo inserito nella macchina, lato B nella torretta, carta contactless per confermare il pagamento e via alla ricarica. Unica pecca? La lunghezza del cavo, che avremmo preferito un metro e mezzo in più per evitare di “arrivare sotto” alla torretta con l’auto per agganciarci (problematica accentuata sulla versione ForFour).

Un paio d’ore e la batteria da bassa carica è tornata di nuovo al 100%. E nel caso si abbia la necessità di fare un pit-stop a casa, c’è un kit dedicato per le prese domestiche (un po’ più lento come tempistiche, ma comunque efficace).

Direzione Svezia

Da Copenaghen alla Scandinavia, sempre “in verde”. Nel corso della nostra gita ci siamo avventurati anche fuori porta per scoprire le capacità della Smart EQ nel contesto extraurbano. Dopo una bella ricarica notturna, 120 km sono bastati e avanzati per avventurarsi in giro nel Nord Europa: la vettura tedesca si è comportata veramente bene e, utilizzando la modalità ECO, ci siamo sentiti un po’ più sereni. Quando la si guida sembra di avere tra le mani un giocattolo, ma a livello di prestazioni non si scherza: il motore elettrico da 56 CV e 160 Nm di coppia spinge forte anche sopra i 100 km/h, dove ha ancora una buona ripresa (ovviamente senza la necessità di scalare marcia) per affrontare sorpassi o immissioni.

Poi è venuto il momento di prendere il traghetto e attraversare lo stretto che separa la parte nord di Copenaghen e Helsingborg (Svezia). Anche in questo senso, in questi Paesi stanno investendo per l’ambiente: i motori elettrici originali del ferry-boat sono stati staccati dal generatore a gasolio che li alimentava, e sul tetto è stato montato un imponente pacco batterie. Un’impresa davvero incredibile, perché ogni volta che la nave entra in porto, ci sono dei robot automatizzati che rilevano la posizione dell’ingresso della ricarica, si attaccano e forniscono l’energia necessaria per affrontare la tratta (di circa 20 minuti) seguente. Pensate che hanno dovuto installare cavi di oltre 3 km per collegare la stazione di ricarica nel porto alla centrale elettrica.

Conclusioni

Parliamo prima della Smart EQ: una vera sorpresa, prestazioni eccellenti e possibilità di muoversi senza sprecare benzina in mezzo al traffico e affrontare anche qualche percorso extraurbano. Smart ci ha visto giusto e i tecnici ci hanno dichiarato che stanno lavorando per offrire ancora più autonomia (bisogna considerare che vettura piccola = poco spazio per le batterie). Unico vero difetto? Il modello attuale di Smart EQ è lo stesso di circa 4 anni fa, rivisto nell’alimentazione: stessa scocca, stessi interni, stesso infotainment. Ci vuole una rinfrescata, soprattutto perché la EQ è l’auto del futuro. Ma non vi preoccupate: «La nuova generazione arriverà presto», ci hanno detto.

E poi c’è la questione organizzativa delle grandi metropoli: come vi ho accennato, in Danimarca e in Svezia (dove siamo stati) hanno e stanno investendo molto per questa rivoluzione dell’elettrico. Tante torrette di ricarica, poco traffico per ridurre i tempi morti in coda… insomma, ora come ora in Italia ci dobbiamo lavorare tanto. A Milano, che è una delle grandi città più tecnologiche del Paese, manca ancora tanto da fare per accogliere in un futuro prossimo sempre più vetture elettriche.

Ciliegina sulla torta: nel Nord Europa hanno la mentalità “green”, però ci è scappato un sorriso quando abbiamo udito un bel motore endotermico con scarico aperto cantare nel silenzio della città, probabilmente di un appassionato che non è riuscito a rinunciare a ciò che gli muove l’anima.

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