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Seat è un costruttore orgoglioso di aver stretto un forte legame tra i modelli di serie e il mondo delle competizioni. E non sono soltanto chiacchiere. Perché se è vero che la Casa di Martorell organizza campionati monomarca un po’ dappertutto (anche in Italia) con le sue Ibiza e Leon da competizione è altrettanto vero che, anche entrando in concessionaria, si possono trovare modelli sportivi ad alte prestazioni di serie, pensati per la strada ma perfetti anche per divertirsi nel fine settimana tra i cordoli.
Per questo motivo nel 2001 è nato il marchio Cupra, acronimo di Cup Racer, che da allora spicca sulle versioni più potenti e ambite dell’universo Seat, specialmente dai più giovani appassionati. La porta d’accesso a questo mondo, fatto di prestazioni e sportività, oggi è la Seat Ibiza Cupra (da 22.330 euro), una hatch tutta pepe che deve vedersela con numerose ed agguerrite concorrenti di segmento B a partire da Abarth Punto, Renault Clio RS, Peugeot 208 GTi, Citroen DS3 Racing, Ford Fiesta ST, passando per Opel Corsa OPC e Suzuki Swift Sport ma anche con le parenti strette Volkswagen Polo GTI ed Audi A1 (per lo meno nella versione 1.4 TSI da 185 CV).
Dal vivo: com’è fuori
Disponibile solo sulla base della variante SC a tre porte, la Ibiza Cupra si presenta sotto un vestito certamente aggressivo, ma non per questo vistoso ad ogni costo ed eccentrico in maniera esasperata, tentazioni queste ultime a cui negli anni passati cedevano con fin troppa facilità i modelli sportivi della Seat. Il muso è reso più cattivo da calandra e griglia del radiatore specifiche, di colore nero e con trama a nido d’ape, ma anche grazie a prese d’aria di maggiori dimensioni, mentre la fiancata sfoggia con orgoglio spavaldi cerchi in lega da 17 pollici e vetri posteriori oscurati. Il segno di riconoscimento inequivocabile però lo troviamo solo al posteriore, dove si mette in bella vista un originale terminale di scarico centrale a trapezio rovesciato che strizza l’occhio ai cugini di secondo grado della Lamborghini.
Completa il quadro un paraurti rivisto da cima fondo, che integra un estrattore nero che crea un bel contrasto con il colore dominante della carrozzeria. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sulla natura sportiva di questa versione viene in soccorso la grande scritta Cupra applicata sul portellone, una sorta di ultimo sigillo che incorona questa versione come la più ambita della gamma Ibiza.
Dal vivo: com’è dentro
Saliti a bordo si continua a respirare sapore di racing grazie ai raffinati sedili sportivi, disponibili anche in pelle bicolore, che si dimostrano un bel compromesso tra sportività e comfort grazie ad un buon sostegno laterale ma a forme poi non così esasperate. Ci è piaciuta la pedaliera, ben rifinita in acciaio satinato, così come il quadro, semplice ed essenziale, ma davvero completo, come si addice ad una vera sportiva. Un po’ meno il volante tagliato in basso, non tanto a livello estetico – bellissime le cuciture a vista così come il logo Cupra impresso nella parte bassa – ma per le dimensioni, davvero troppo estese per un’auto che ha così voglia di divorare le curve una dopo l’altra. Per il resto gli interni, se si escludono alcune finiture particolari, rimangono quelli della Ibiza, che di certo hanno rappresentato un tallone d’Achille sul modello di quarta serie. Sono ben realizzati, con cura e precisione, ma la plastica abbonda ovunque e nel complesso appaiono un po’ troppo spartani, senza brillare mai per originalità.
“Chi cerca un’auto come Ibiza è certamente interessato al look e ai colori disponibili per gli interni ma alla fine quello che conta davvero è nascosto sotto al cofano”
Simpatico invece il display da 5 pollici del Seat Portable System, che sebbene non sia integrato nella plancia (è stato derivato da quello della Seat Mii) è molto completo (c’è anche il navigatore) e permette di visualizzare tutta una serie di parametri della vettura (temperature di esercizio, regime motore, ecc.) che faranno di certo contenti gli appassionati, sempre attenti anche ai piccoli dettagli.
1.4 TSI Twincharger: un vero gioiellino della tecnica
Ma veniamo al sodo. Chi cerca un’auto come Ibiza è certamente interessato al look e ai colori disponibili per gli interni ma alla fine quello che conta davvero è nascosto sotto al cofano. E sotto questo aspetto Ibiza Cupra ha davvero poco da invidiare alle sue concorrenti perché monta un motore che è un vero e proprio gioiellino. Si tratta del 1.4 TSI Twincharger sviluppato dal Gruppo Volkswagen, non per niente premiato con l’ambito riconoscimento International Engine of The Year nella categoria 1.0 – 1.4 litri. Il nome Twincharger tradisce l’anima di questa unità a quattro cilindri che si serve sia di un compressore volumetrico che di un turbo, realizzando quello che a tutti gli effetti può essere considerato un vero capolavoro di tecnologia.
In basso lavora il compressore, che invia l’aria al turbo incaricato di ricomprimere il flusso dei gas di scarico. Quando si superano i 3.500 giri minuto invece è solo il turbo a soffiare e a garantire un allungo più che discreto, quasi sorprendente per un motore sovralimentato di questa cubatura, che infatti riesce ad erogare 180 CV a ben 6.200 giri/min. Anche la coppia abbonda – il picco è di 250 Nm – ma grazie al sistema di sovralimentazione questo valore riesce a rimanere perfettamente costante in un vasto range, per la precisione da 2.000 a 4.500 giri/min. Spinta da questo motore così complesso e raffinato la piccola peste iberica scatta da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi e raggiunge i 228 km/h, valori un tempo riservati ad auto di ben più alta categoria e soprattutto equipaggiate con motorizzazione di cubatura ben più abbondante.
Cambio DSG, differenziale XDS e assetto rivisto
Ma la Ibiza Cupra offre un’altra ciliegina sulla torta, che fa tanta invidia alle concorrenti. Non può solo vantare solo uno dei motori più raffinati della categoria, ma è equipaggiata anche il cambio che è diventato il punto di riferimento per gli automatici in questo segmento (e non solo): il doppia frizione DSG a sette rapporti, per di più dotato di serie di paddles al volante.
Si può avere un ottimo motore e un cambio velocissimo ma per avere un’auto veramente veloce bisogna anche saper scaricare al suolo tutta la potenza in maniera efficace. Anche in questo campo la Ibiza Cupra vuole dire la sua, offrendo un differenziale elettronico XDS a bloccaggio trasversale che azionando il freno sulla ruota interna alla curva aiuta a limitare i fenomeni di sottosterzo, tipici delle auto “tutto avanti” con una buona dose di cavalli. Certo non ha l’efficacia di un differenziale meccanico (soprattutto sul lungo periodo perché i freni e le gomme si surriscaldano), ma è difficile trovare qualcosa di simile sulle concorrenti e in ogni caso per questi livelli di potenza un sistema elettronico ci sembra più che sufficiente.
L’altro tassello che rende una sportiva efficace è l’assetto. Per non sfigurare la Cupra si presenta 20 mm più bassa di una normale Ibiza (5 mm in meno di una Ibiza FR) e con ammortizzatori anteriori più rigidi del 15% (rispetto a quelli già più rigidi della FR). I freni sono poi una vera chiccheria dal momento che si servono di pinze freno AP Racing, disponibili a richiesta con il logo Seat Sport.
“La prima bella, grande sorpresa viene proprio dal motore, quel raffinato 1.4 TSI Twincharger che è un piccolo demone”
Abitabilità posteriore e bagliaiaio: non chiedetele troppo
Di sicuro chi acquista una Ibiza Cupra non è alla ricerca della regina dell’abitabilità ma vale la pena fare un accenno allo spazio a bordo. Davanti si viaggia comodi e anche passeggeri di alta statura non incontrano particolari limitazioni grazie alle buone possibilità di regolazione del sedile. Differente invece il discorso per chi siede dietro che deve fare i conti con spazi piuttosto ristretti, ma anche il bagagliaio, con i suoi 236 litri (possono diventare 1000 abbattendo i sedili) non fa di certo segnare il record della categoria.
Le nostre impressioni di guida in pista
Per la prova della Cupra abbiamo scelto Franciacorta, un circuito ricco di curve tortuose e con tre rettilinei non troppo lunghi. Il terreno ideale, insomma, per un’auto come la nostra Ibiza, pensata proprio per entusiasmare nel misto grazie ad un assetto studiato ad arte e ad un motore sempre pronto grazie al doppio sistema di sovralimentazione.
E la prima bella, grande sorpresa viene proprio dal motore, quel raffinato 1.4 TSI Twincharger che è un piccolo demone, pronto a spingere e soprattutto a soffiare sempre con una forza impensabile per un'unità di questa cubatura. Il doppio sistema di sovralimentazione permette di avere una risposta sempre pronta e molto reattiva al pedale del gas, ma è anche l’allungo a sorprenderci, con il quattro cilindri che ha sempre qualcosa da dire fino a più di 6.000 giri/min. Non male per un sovralimentato!
1.4 TSI e DSG: matrimonio perfetto, ma...
La spinta non manca insomma e i 180 cavalli sono tutti lì, sempre pronti appena servono, ma non delude nemmeno il sound, che penetra con forza all’interno dell’abitacolo grazie ad un sistema basato su un attuatore acustico. Ad ogni cambiata poi il 1.4 TSI emette poi quel breve scoppiettio a cui ci hanno abituati i cambi DSG con i motori sovralimentati Made in Wolfsburg che si trasforma in una vera goduria per tutti coloro che magiano pane e motori.
A proposito di DSG: l’accoppiata di questo doppia frizione a sette marce con il motore Twincharger è da considerarsi un matrimonio perfetto. Il cambio asseconda in maniera eccellente l’indole del 1.4 TSI, regalando un’accelerazione piena e vigorosa e quasi priva di interruzioni di coppia apprezzabili. Quando si viaggia in maniera tranquilla è dolce e morbido, mentre quando si chiede tutto alla piccola spagnola diventa più perlomeno in questa particolare nicchia di mercato.
“Non delude nemmeno il sound, che penetra con forza all’interno dell’abitacolo grazie ad un sistema basato su un attuatore acustico”
Questo automatico non farà rimpiangere il classico manuale nemmeno ai puristi delle guida, se non per un particolare, che nell’utilizzo in pista può creare qualche fastidio. Il DSG non permette di mantenere inserita in maniera forzata una marcia desiderata – come invece si farebbe con un manuale – quindi se per esempio avrò bisogno di tenere a lungo il motore al limitatore, per avere il massimo in uscita di curva, è probabile che il doppia frizioni salga di marcia automaticamente contro la mia volontà anche se sto guidando in manuale.
Sterzo e assetto: l'arte del compromesso
Se la coppia motore-cambio è davvero da dieci e lode occorre qualche precisazione in più se parliamo di sterzo e assetto. In generale la piccola Cupra è ben piazzata per terra e si dimostra abbastanza a suo agio anche tra i cordoli. L’assetto però non si può dire che sia esasperato e risulta di fatto abbastanza morbido e quindi vivibile anche per la guida di tutti i giorni. La Ibiza non si dimostra particolarmente nervosa quindi è facile trovare il limite anche per i piloti alle prime armi, offrendo tanto divertimento senza mettere a rischio la sicurezza e senza richiedere particolari sforzi. Stesso discorso per lo sterzo: nel complesso è buono, garantisce un discreto feeling e non si dimostra eccessivamente dispersivo ma non è poi così consistente e diretto, rivelandosi in definitiva un ottimo compromesso tra quello che serve in pista e ciò che risulta comodo in città per le commissioni quotidiane.
Abbiamo apprezzato moltissimo la presenza del differenziale elettronico XDS che non ha di certo l’efficacia di un differenziale meccanico ma lo si sente lavorare di continuo per garnatire maggiore motricità in curva, che altrimenti sarebbe molto più sacrificata su un’auto “tutto avanti” con questa cavalleria. Rimane un po’ di sottosterzo, certo, ma anche in questo caso Ibiza riesce a confermarsi un’auto facile e “produci-divertimento”.
Consumi: l'abbiamo strapazzata e ci ha sorpreso
Infine i consumi, capitolo piuttosto interessante per un modello che solitamente viene utilizzato tutti i giorni come prima auto. Durante il nostro test, alternando guida cittadina, autostradale e giri in pista dove l’ultimo pensiero era quello di risparmiare carburante siamo riusciti a strappare una media di 8 l/100 km (12,5 km/h), un risultato abbondantemente sotto la soglia psicologica dei 10 l/100 km e che può senza dubbio migliorare con una guida accorta lontano dai cordoli.
Conclusioni
La Seat Ibiza Cupra è senza dubbio un’auto con cui potersi divertire senza troppi sforzi. Portarla al limite è semplice, grazie ad un assetto mai nervoso e molto bilanciato. Promossa a pieni voti la coppia 1.4 TSI Twincharger e DSG, che può essere considerata senza dubbio la più raffinata della categoria. I consumi si sono dimostrati abbastanza contenuti vista la cavalleria in gioco, mentre l’abitabilità non è di certo il punto di forza di una vettura nata prima di tutto per regalare emozioni di guida.
Pregi
- Motore e cambio DSG: sono i più raffinati della categoria
- Differenziale XDS: è elettronico ma efficace e spesso le concorrenti non lo offrono
- Sound: grazie all’attuatore riesce ad essere coinvolgente
Difetti
- Interni: un po’ troppo spartani
- Sterzo: è comodo nella guida quotidiana, ma in pista servirebbe qualcosa di più. Diametro corona troppo esteso
- Abitabilità posteriore e bagagliaio: non è l’auto ideale per andare in vacanza
SEAT
Viale G.R. Gumpert, 1
37137 Verona
(VR) - Italia
800 100 300
https://www.seat-italia.it/
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Viale G.R. Gumpert, 1
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