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A confronto due SUV di misura contenuta, o sinteticamente compact SUV per dirla all’anglosassone. Veicoli di un genere che da qualche anno intriga e si diffonde in Italia come in Europa poiché più comodi e pratici più di certe due volumi, preferiti talvolta anche ad alcune utilitarie senza però esagerare nell’onerosità, come certi fratelloni di segmento superiore. Misurano poco oltre i quattro metri di lunghezza ma possiedono doti trasversali, per uso sia urbano e di breve viaggio, sia eventualmente fuori dal manto asfaltato, in ambito leggero, senza troppo impegno anche al volante e soprattutto costi di gestione mai esagerati. Opel Mokka e Ford Ecosport si propongono e sono in grado di soddisfare un’utenza simile, automobilisticamente parlando, ma con personalità propria tanto esteriormente quanto interiormente e nella tecnica, oltre avere prezzi di listino non proprio allineati. Andiamo a scoprirne le differenze punto per punto, sapendo che la tedesca di sangue misto GM (venduta globalmente sotto diverso nome e marchio in funzione dei mercati) ha risollevato le vendite locali di Opel negli ultimi anni, superando i 500.000 ordini (+36% in Italia, nel 2015) grazie a uno stile azzeccato sin dal debutto nel 2012. Dal canto suo la casa dell’ovale blu ha scelto giustamente di proporre, dopo che ha spopolato prima in America latina (Ecosport è un nome in uso dal 2003, con oltre un milione di unità prodotte) la nuova versione del proprio SUV compatto che, pesantemente aggiornata, comincia a piacere anche nel vecchio continente.
TARGET COMUNE DA ANGOLATURA DIVERSA. Non si parla di fascia premium, visti i prezzi, le prestazioni e i contenuti, però chi desidera questo genere di veicolo oggi, spesso automobilista maturo e con famiglia, che ha già posseduto altri tipi di vettura, pretende buona immagine e dotazione per compiere il passo nel mondo dei compact SUV, il cosiddetto segmento SUV-B, piuttosto che rinnovarlo. Entrambi i modelli evitano in primis di far “sballare il simpatometro” di chi ha sempre visto i classici e grandi SUV come veicoli esagerati, grazie a pianale e motori qui condivisi con auto ben più piccole e popolari, puntando però a soddisfare una clientela comunque abbastanza vivace, al volante non solo per lavoro o commissioni ma anche per attività familiari e di tempo libero. La soddisfazione arriva da punti di vista differenti: Opel Mokka è poco più voluminoso ma ben filante, facile da notare e apprezzare a colpo d’occhio, anche più prestante volendo; Ford Ecosport ha di recente subito un restyling “perdendo” la ruota di scorta esposta per essere più vicino ai trend urbani, ha stile più squadrato e singolare, senza però farsi notare troppo, con feeling tecnologico solo internamente, meno vigore e varietà in gamma: un veicolo sposato più all’economia, pur in chiave SUV. I rispettivi listini vedono Opel Mokka model year 16.5 che parte da € 19.750 nella versione 1.6 Ecotec, mentre Ford è inferiore con i 18.000 euro della Ecosport 1.5 Plus my2016.25 (prezzi chiavi in mano a marzo 2016, promozioni escluse). Prendiamo ora in esame due combinazioni tra le più apprezzabili per prestazioni e buone dotazioni, salendo sostanzialmente al vertice delle due gamme a benzina, ovvero: Mokka Cosmo 1.4 Turbo Ecotec e Ecosport Titanium S 1.0 Ecoboost, entrambe sovralimentate e dotate di 140CV, pur se con schemi motoristici e cubature differenti.
MOKKA *****. Il primo SUV compatto di Opel non invecchia a oltre tre anni dal debutto, almeno esteriormente, merito anche del taglio europeo voluto seguendo l’impronta tedesca. Il design avallato a Rüsselsheim è ispirato a SUV di maggior dimensione, con tratti imponenti e sportivi ma non troppo, per un impatto muscoloso quel tanto che basta, non certo in grado di impressionare l’automobilista maturo cui si pone di fronte, semmai di invitarlo a sentirsi padrone di un veicolo accattivante, più poderoso di una compatta e anche dinamico al confronto di alcune wagon, ma meno “distante” degli onerosi e voluminosi SUV premium. Rispetto al rivale Ford appare anche più vicino ad alcuni trend contemporanei, grazie a linee morbide ma al contempo solide per i tagli abbondanti ed enfatizzati di fanaleria e fasce paracolpi. Spiccano la pronunciata griglia anteriore con ampi gruppi ottici e il rivestimento intorno a paraurti e passaruota, abbinato alla tipica lama sulla fiancata in contrasto a un tetto lievemente spiovente. L’enfasi generale alla solidità viene anche da qualche nervatura e dalle carreggiate larghe, con un rafforzamento visivo della fiancata posteriore a scapito della superficie vetrata. Opel Mokka tendenzialmente piaceva e ancora piace in media più del rivale, giunto dopo sul mercato nazionale, per quell’impatto 100% SUV, energico ma umano e non troppo spaccone rispetto agli stereotipi del recente passato.
ECOSPORT ****. Fresco di restyling a fine 2015, che il rivale avrà e significativo sino a cambiarne nome (divenendo Mokka X) solo entro fine 2016, Ford Ecosport esibisce forme dal taglio più deciso e semplice rispetto a Mokka, denotando subito l’impressione di maggiore altezza, pur se quella assoluta è di un solo centimetro superiore. A generare la sensazione sono le forme allungate della parte abitacolo e il tetto, marcatamente esteso fino al taglio verticale posteriore, oltre i centimetri che “mancano” dietro e sotto rispetto a Mokka, che se allineato risulta più lungo di oltre venti centimetri e anche più vicino a terra, di quasi tre. Ecosport quindi più compatto e poco più alto, soprattutto lineare causa ampie superfici rette, non curve come sul rivale. Dalla scelta di stile apparentemente meno ricercato ma in sostanza più personale, almeno ai giorni nostri, discende l’immagine di maggior effetto fuoristradista per il compact SUV di casa Ford, anche se così non è, per le versioni europee. Lo stacco della calandra, su un frontale quasi piatto, il posizionamento della fanaleria e le scelte delle nervature lungo i fianchi, portano tutte verso un impatto di maggior altezza per Ecosport che appare sì squadrato, ma nell’insieme meno imponente, sportiveggiante e vicino a certi gusti metropolitani contemporanei. Non certo sgradevole a nostro giudizio, anzi, specie nella versione 2016 dal posteriore alleggerito (sparita la ruota di scorta, ora opzionale e spostata più in alto la targa). Non colpisce forse come il rivale a colpo d’occhio, reinterpreta però adeguatamente le storiche sagome dal taglio squadrato e netto, caratteristica condivisa con altri modelli dell’attuale gamma Ford. A qualcuno non dovrebbe dispiacere possedere un veicolo magari meno popolare, però potenzialmente meno sensibile alle mode dei concorrenti, a parità di prestazioni.
MOKKA ****. Nei 4,28 metri di lunghezza, Mokka garantisce maggiore spazio complessivo, sempre buono per quattro persone adulte, accettabile anche per cinque. La differenza longitudinale con Ford Ecosport è oggettivamente sensibile oltre che sulla carta. La seduta abbastanza alta e comoda si abbina a buona funzionalità, con doppio vano porta guanti, spazio coperto nella consolle sul tunnel centrale e profonde tasche nelle quattro portiere. L’allestimento Cosmo ha inoltre sedili ergonomici certificati dall’associazione tedesca per la salute posturale (AGR), quello guidatore con regolazione in otto direzioni (es. inclinazione seduta, extra sostegno lombare e cuscino estraibile a supporto cosce). Anche i poggiatesta si regolano, in quattro direzioni. Il bagagliaio, già in partenza superiore a Ecosport di circa il 7%, arriva poi sino a 1.372 litri con il sedile posteriore abbattuto asimmetricamente (60-40) creando una zona piatta migliore del rivale. Presenti in abitacolo ci sono molti vani portaoggetti, mentre esternamente è apprezzato dagli amanti del pedale il portabiciclette FlexFix, opzionale: integrato nel paraurti può trasportare una bicicletta fino a 30 kg di peso, estendibile a 60 kg (massimo tre bici). Al posto conducente l’età maggiore del rivale si nota solo in alcuni dettagli, per l’impostazione pulita ma classicheggiante della strumentazione che non emoziona certo, peraltro un po’ inflazionata di tasti nella console centrale. Buona però la visione del display 7’’ che integra le funzioni di infotainment, sul rivale ci si accontenta di soli 5’’ un po’ più ‘incastonati’ dentro una plancia più avvolgente.
ECOSPORT ****. Pianale condiviso con Fiesta, già, eppure lo spazio qui non manca per quattro persone in altezza e libertà per gambe, anzi: i sedili ben regolabili e i tanti vani porta oggetto, anche più che sul rivale Mokka (fino a venti), lasciano maggiore vivibilità ai due occupanti i posti anteriori, cosa apprezzabile se si è di statura elevata già nel primo impatto, la contropartita è qualche sacrificio in più rispetto a Opel per chi stia dietro (il "terzo poco comodo", per essere un SUV). Dopo la critica mossa al portellone delle prime versioni, ora è senza ruota di scorta appesa, più leggero e con una cerniera che lo fa gestire meglio, stabilizzandolo a qualsiasi angolazione senza doverlo aprire tutto. Ciononostante l’apertura a libro del bagagliaio di Ecosport penalizza in varie condizioni di parcheggio e influisce negativamente il giudizio. Anche in termini di capacità carico il compact SUV Ford patisce, con minor volume bagagliaio (333 lt.) e anche minor utilizzo utile qualora si pieghino gli schienali posteriori, rispetto a Mokka. A livello di strumentazione e comandi anche Ecosport ne ha tanti in zona centrale sotto la console, però il feeling qui, meno pregiato al tatto, è più tecnologico per forme (anche interiormente si ha un certo richiamo alla verticalità) e combinazione colori, con finiture cromate e illuminazione a netto contrasto delle tinte scure alternate di lucido e opaco su tutto il resto. Funzionali i comandi al volante, a completa gestione del sistema Sync senza dover muovere le mani durante la guida.
MOKKA ****. Dotati o meno di Start/Stop secondo i gusti, su Mokka con motore 1.4 Ecotec Turbo si viaggia con buone prestazioni dinamiche in relazione al tipo di veicolo. A livello sospensioni Opel si prova ad avvantaggiare, di poco, su asfalto per minor altezza e montanti MacPherson anteriori ottimizzati (molle di compensazione dei carichi laterali, supporti doppi dei montanti, stabilizzatori e boccole con doppia fasciatura) mentre al posteriore lavora una barra di torsione tubolare. Il compact SUV GM esibisce la massa maggiore quando fermo ma si fa gestire bene al volante anche in ambito urbano e dispone di vantaggi per l’off-road solo qualora si opti per la trazione AWD, disponibile in gamma, anche se non diviene mai un vero fuoristrada. Il servosterzo elettrico (EPS) di Opel Mokka si rivela valido in uso urbano e soddisfacente al di fuori, pur non diretto come altri SUV premium, al contrario del cambio a sei marce che ottimizza la resa motoristica ma non nasce per andare a nozze con la guida esasperata. Buono lo spunto del quattro cilindri Euro6, capace di spingere un po’ più del rivale tricilindrico in molti frangenti, oltre che primeggiare in velocità massima. Una guida non grintosa quanto l’immagine, ma sicura e quasi sempre fluida salvo la risposta delle sospensioni, tendenti al rigido su fondi troppo sconnessi, comunque valide e confortevoli negli altri casi, in cui rimane soddisfacente anche il comfort di marcia generale a bordo, per tutti gli occupanti. Ovviamente limitata la visibilità posteriore, specie in caso di manovre.
ECOSPORT ***. Massa e passo ruota sono solo lievemente minori, l’altezza da terra invece superiore di qualche centimetro ha maggiore influenza relativa, il che non guasta dovendo transitare su fondi irregolari con asperità, o anche brevi percorsi d’acqua (in possibile altezza dichiarata fino a 55 cm, con angolazione attacco 22° e uscita 33,3°). Su Ecosport Titanium S 1.0 Ecoboost a dispetto del look e parte del DNA originario fuoristradista, non si possono avere le quattro ruote motrici ma si apprezza invece la silenziosità di marcia non disturbata dal piccolo tricilindrico, mentre la risposta dello sterzo e la reattività del nuovo modello 2016 sono buone, al contrario dei precedenti. Non ci sono velleità corsaiole, anzi, è ben percepibile ma non pericoloso il rollio, però il piccolo e premiato propulsore sovralimentato a regola di downsizing, Motore dell’anno da 2012 a 2014, spinge bene per usi familiari (guida easy anche per il gentil sesso che arrivi da esperienza di utilitarie) con poco carico e consente di riprendere con rapidità più che dignitosa, pur se come detto paga qualcosa al 1.4 quattro cilindri di Mokka. Con pari cavalleria e prestazioni poco inferiori rispetto al rivale (Velocità max 188 Km/h), sono i consumi ad avvantaggiare Ecosport, specie nel ciclo combinato: dichiarati di 5,4-5,5 l/100 km contro i 6-6,3 di Mokka se con S&S; oltre la maggiore fruibilità in ambiti ristretti grazie ai 24 cm in meno d’ingombro e alla sterzata (diametro soli 10,6 m contro 11,5 di Mokka) che facilita le inversioni di marcia.
MOKKA ****. In quanto a lussuosità o ricchezza dei materiali a vista Opel Mokka è gradevole ma non svetta nel segmento, ancor meno però il rivale Ecosport, cui il compact SUV Opel paga qualcosa solo per lieve maggiore età del progetto GM a livello d’impatto estetico, quando si sieda anteriormente. Sono alcune dotazioni a favorire Mokka, grazie a sistemi ideati in Germania inclusi nella versione Cosmo e al debutto nel segmento quando introdotti. Tra questi il controllo stabilità (ESP Plus) con assistenza partenza in salita (Hill Start Assist) e un controllo della trazione che agisce come un differenziale autobloccante. Disponibili come optional ma interessanti e in parte superiori all’offerta di Ecosport, ci sono: l’Adaptive Forward Lighting (AFL+) con fari bi-xeno, capaci di migliorare la visibilità quando piova o si percorrano curve (tenendo conto anche della velocità), piuttosto che non abbagliare chi sia in direzione opposta e la telecamera Opel Eye, per i sistemi anticollisione (Forward Collision Alert), riconoscimento segnali stradali (Traffic Sign Recognition, operativo per cartelli sia rettangolari sia tondi) e allerta in caso di superamento dei limiti di carreggiata (Lane Departure Warning). Infine OnStar di serie, peculiarità Opel del periodo recente: un servizio (a pagamento) di connettività e assistenza con varie utilities come la risposta automatica in caso d’incidente, il soccorso stradale e la diagnosi remota (controllo errori delle varie centraline tra cui quella motore, senza doversi recare in officina) attraverso l'app collegata alla rete. OnStar può inoltre divenire hotspot Wi-Fi 4G/LTE. Sulla versione Cosmo Mokka dispone di vetri posteriori oscurati, clima bizona, sensori luci e pioggia oltre quelli di parcheggio (fronte e retro, gli ultimi un must vista la limitata visibilità). La qualità delle finiture, simile al rivale, avvantaggia Mokka qualora si gradiscano gli interni bicolore, disponibili, come anche superiori sono le alternative per la tinta carrozzeria (dieci contro otto di Ecosport).
ECOSPORT ****. Minor prezzo ma sempre di versione top in gamma si parla, per cui su Ecosport 1.0 Ecoboost Titanium S Ford propone, a un costo più contenuto, interni e volante in pelle, sistema navigazione Sony Sync (Bluetooth vocale) con AppLink dove non manca la chiamata automatica di emergenza, pur senza tutti i servizi OnStar. Ci sono poi cerchi da 17’’ (contro i 18’’ di Mokka), tetto e specchietti in colorazione nera, i vetri oscurati e assetto sportivo (-10 mm rispetto agli altri allestimenti). Non si distanzia certo Mokka, specie per alcuni punti di contatto o per i moderni sistemi sicurezza, qui non tutti previsti, nemmeno per le tinte uniformi e forse un po’ scure degli interni, ma non si percepiscono carenze nella quotidianità a bordo, salvo aver palati esageratamente fini e se si vuole, ci sono a parte la telecamera posteriore e i sensori di parcheggio, più che consigliati. Il tutto a prezzi onesti come anche i due pacchetti accessori: Winter e Visibility (fari automatici e cruise). La percezione delle plastiche è molto contemporanea ma non lussureggiante, anzi, come anche per alcuni comandi non primari si concede vantaggio a Mokka in questo senso, d’altronde il delta prezzo è oggettivo. Meno varianti da personalizzare nelle tinte, non distanti però le dotazioni fondamentali, con qualche ulteriore elemento come l'indicatore di marcia sul quadro strumenti (suggerisce quando cambiare per ottimizzare i consumi) e Keyfree (portiere che si sbloccano e avviamento a pulsante, senza inserimento manuale). Altro elemento caratteristico di Ecosport il tappo Easy Fuel, che previene l’uso di carburante errato, migliorando anche tempistica e igiene del rifornimento. La ruota di scorta, se non è posta esternamente (opzione da 250 euro a listino) non c’è.
MOKKA ****. Per Opel il listino è chiaramente superiore, con la Cosmo 1.4 Turbo Ecotec a € 24.400. Quattro le possibili estensioni di garanzia, fino al quarto o quinto anno, con prezzo differenziato in funzione della percorrenza: si parte attualmente (marzo 2016, con forti promozioni in corso) da 350 euro per 2+2 anni e 60mila Km, fino ai 750 euro di FlexCare Plus (2+3 anni fino a 150mila Km). Il compact SUV assemblato inizialmente solo in Corea, dal 2014 viene prodotto anche a Saragozza e usa sistemi elettronici di primarie aziende europee o statunitensi, pur se prodotti e assemblati lontano dagli headquarters. Un esempio non comune è l’elettronica di gestione AC Delco “from USA”, ma ci sono anche sistemi Bosch (es. assistenza parcheggio) prodotti nelle unità locali fuori dall’Europa con medesimi standard di qualità. Qualità e affidabilità di ciò che non si vede sono quindi più che buone e sinora non ci sono evidenze negative al riguardo sul fronte riparativo di Mokka, veicolo diffuso e collaudato. Gli intervalli manutenzione ordinaria previsti sono ogni ventimila km, con segnalazioni Service su cruscotto ogni anno o trentamila km e biennio o sessantamila km. Buono l’apprezzamento sul fronte usato, in caso di rivendita, anche alla fatidica soglia del terzo anno che su Mokka non porta sotto la soglia del dimezzamento valore rispetto al nuovo, per ora, come accade invece su altre vetture; un plus questo che può comparare la spesa maggiore in acquisto rispetto a Ford Ecosport.
ECOSPORT ****. Dalla sua Ecosport ha la convenienza del listino, con la versione top di gamma 1.0 Ecoboost 140CV Titanium S a 22.750 euro, non superiore al rivale anche includendo qualche optional. A livello garanzia Ford propone attualmente, per un costo di 550 euro, l’estensione ai cinque anni con percorrenza fino a centomila Km, mentre per le manutenzioni sono quattro le possibilità: a partire da € 500 per due anni di soli (due) tagliandi, fino ai 1.750 euro per i cinque anni inclusivi di manutenzioni straordinarie del ServicePack Full, da abbinare però necessariamente all’estensione garanzia FordProtect di pari durata, per un totale lordo di 2.300 euro. Volendo dormire sonni tranquilli sono 460 euro annui sapendo di rimanere nella percorrenza dei ventimila Km anno circa. Numericamente molto inferiore al rivale, in Italia ed Europa, sul fronte dell’usato Ecosport patisce rispetto a Mokka, con minore rivendibilità o comunque a prezzi con decremento più sensibile qualora debba essere ceduto. Valide quantomeno al pari di Opel le fonti di tecnologia elettronica a bordo, ad esempio la ecu motore Bosch MED17. Meno frequenti di un tempo, anche se non come per il rivale, gli interventi ordinari previsti, rari invece quelli meno leggeri come sostituzione cinghia, a duecentoquarantamila km o candele, a sessantamila (qui avendo un cilindro in meno di Opel, ci sono anche meno elementi attuatori).
ASSICURAZIONE. Valutando le polizze low cost gestibili online per i due compact SUV in esame, scopriamo che le stime per un conducente maturo che inserisca la vettura nel nucleo familiare sono molto vicine. La sola RC di un guidatore esperto in classe di merito molto bassa, vede in qualche decina di euro la differenza, con Mokka più oneroso, mentre solo includendo ulteriori garanzie come incendio e furto, atti vandalici, cristalli, collisione, eventi naturali e assistenza, la differenza può salire prossima ai cento euro annui in più, imputabili a Mokka sempre per via del maggior prezzo di listino del nuovo, preso a riferimento. Peggiorando la classe di merito, si può parallelamente incrementare anche la differenza costo.
Pro&Contro generali? La sommatoria delle valutazioni porta a una differenza di due punti in favore di Opel Mokka, mentre per una analisi di confronto numerico completo potete usare il nostro comparatore, con le due schede modello affiancate. Come per gli studenti però, non sono i soli voti che caratterizzano la vita scolastica o quella lavorativa a seguire.
Andando al pratico il modello GM ha maggior "feeling SUV" di quello della casa dall’ovale blu, che risulta apparentemente moderno ma in dettaglio meno raffinato e in sostanza più abbordabile per chi non abbia mai considerato questo genere di vetture, in tutti i sensi. Con il primo si hanno maggior capacità di carico e percezione di accoglienza interna per i passeggeri, oltre qualcosa in prestazione stradale e sistemi di tutela alla guida. Scegliendo Ford Ecosport invece si sposa un’idea relativamente più minimalista, ottimizzando i consumi di chi non sia gran viaggiatore autostradale (il vantaggio scende per uso solo extraurbano) e lo spazio. Magari essendo solo in due adulti abituali, o comunque per chi non abbia esigenze di grandissimi carichi, risparmiando denaro e ingombri a vantaggio di uso più frequentemente urbano, viste dimensioni e cubatura, ma anche in luoghi dove le sconnessioni del manto stradale siano all’ordine. Da rilevare infine che per chi abbia gusti o necessità differenti dai modelli presi in esame, in quanto non solo a motorizzazione ma anche allestimento, dotazioni e personalizzazione, Opel offre di più. Mokka si presenta con motori diesel in varianti entrambe di maggiore potenza, contro la sola di Ford (TDCi 95CV) oltre l’apprezzata opzione del GPL (in staff con l’italiana Landi) che ruba solo lo spazio della ruota di scorta (peraltro assente di base su Ecosport 2016) non volume bagagliaio. Soprattutto Mokka può disporre di trasmissione automatica a sei marce sia su benzina sia su diesel, possibile solo con il blando 1.5 110 CV per Ford (ma con delta prezzo minore). Infine su entrambe le motorizzazioni Opel offre la trazione integrale AWD (incrementa la massa di soli 65 kg migliorando aderenza e maneggevolezza in modo intelligente: distribuzione tra i due assi calcolata elettronicamente in range da 100-0 a 50-50), assente al momento per Ecosport. Se si pensi di rivendere la vettura a breve, occhio al futuro restyling di Opel ma anche al maggior deprezzamento relativo di Ecosport, che lo penalizzerebbe nel breve termine del vantaggio in acquisto, meno invece se lo si tenga a lungo.
Ford
Via A. Argoli, 54
Roma
(RM) - Italia
800 22 44 33
https://www.ford.it
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