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Azzerando quasi del tutto i tempi d’attesa (dall’anteprima ufficiale di metà gennaio al Salone di Bruxelles al lancio commerciale passa solo un mese), la Opel Meriva restyling si rivela quasi ansiosa di sottoporsi alla verifica del mercato. Forte del significativo successo di vendite (i numeri la indicano come la piccola monovolume leader in Europa) e desiderosa di porre ulteriore distanza rispetto alla concorrenza che non dorme certo, Meriva approda al 2014 con significative innovazioni, che pur restando fedeli alla natura del veicolo, vanno nella direzione di un ampliamento del comfort interno e dell’efficienza prestazionale.
Nuovo motore turbodiesel da 1.6 litri di cilindrata, sistema di infotainment Intellilink, ritocchi al design del frontale: si muove lungo queste tre direttrici il restyling di mezza età della Meriva. Dopo aver di fatto “inventato” il segmento delle piccole monovolume nel 2003 e dopo quasi 1,4 milioni di esemplari venduti, Meriva vuole mantenere la posizione di leader europea. Una vettura ben apprezzata anche da noi: con 250.000 unità, il nostro mercato è il secondo più importante dopo quello tedesco, con quota del 18% delle vendite totali europee.
Design: evoluzione senza rivoluzione
La linea esterna non appare stravolta, quanto arricchita di nuovi elementi: ad attirare l’attenzione è la griglia anteriore, il cui disegno rende più filante il frontale; i fari, destinati a contribuire al senso di maggiore leggerezza e sportività inseguito dai designer, sono ora a led, per una migliore efficienza rispetto ai precedenti; identica tecnologia è adottata per i gruppi ottici posteriori. Sulle fiancate laterali risalta una nuova linea di cintura cromata, che rimarca l’andamento “ad onda” dei finestrini posteriori ed assicura una sensazione di sportività ed eleganza; unico, piccolo neo, il disegno dei retrovisori, a nostro avviso un po’ sovradimensionati rispetto agli altri ingombri della vettura. La gamma colori è ora più ricca: alle cromie già conosciute si aggiungono le debuttanti verde smeraldo micalizzato e verde chiaro, per un totale di dodici opzioni di scelta, in combinazione con le quattro varianti d’arredamento interne. Meriva, infne, monta nuovi cerchi da 17 e 18 pollici con finitura premium: resta l’unica monovolume compatta a offrire cerchi di quest’ultima misura.
Interni: una sorpresa dopo l’altra
Per una persona mediamente curiosa ed alla ricerca di novità, l’abitacolo di Meriva è una vera miniera di sorprese, di cui l’originale sistema di apertura delle porte è solo una succosa premessa: qualcuno ha contato che sono ben 31 i vani portaoggetti a disposizione dei passeggeri, per una potenzialità di stivaggio quasi illimitata e che pone la monovolume Opel senz’altro sul gradino più alto del podio di un’ipotetica classifica riguardante la versatilità d’uso.
Il posto guida è servito da un sedile dalle regolazioni semplici e complete; grafica della strumentazione molto razionale, con quattro indicatori analogici (i due più grandi per contagiri e tachimetro) per le principali informazioni sul comportamento della vettura completati da un pannello digitale multifunzione; ovviamente non mancano, al volante, i comandi di gestione dei diversi apparati, per sistema audio e non solo. Meriva propone, infatti, l’importante introduzione del sistema Intellilink, che in abbinata al display a colori da 7 pollici, assicura la piena connettività con smartphone Android ed Apple e supporta la funzione Siri Eyes Free, vale a dire la gestione con comandi vocali avanzati. È offerto in optional, con step da 200 euro per la versione basic e 400 per quella che propone anche il sistema di navigazione integrato e che innalza la Meriva a livelli di qualità di viaggio propri di modelli di classe superiore.
“Per una persona mediamente curiosa ed alla ricerca di novità, l’abitacolo di Meriva è una vera miniera di sorprese, di cui l’originale sistema di apertura delle porte è solo una succosa premessa”
Specialista in ergonomia
Lanciata nel 2003, la prima generazione di Meriva di fatto si rese responsabile della creazione del segmento delle monovolume compatte, diventando in breve il riferimento presso il grande pubblico per la sua flessibilità accessibile a tutti. La seconda generazione, arrivata nel 2010, segnò un miglioramento spettacolare, grazie a funzionalità innovative che innalzavano flessibilità ed l’ergonomia a livelli spettacolari: dalle FlexDoors, le originali porte incernierate sul retro che rendevano più facile salire e scendere dalla vettura, al sistema di sedute posteriori FlexSpace, dai sofisticati sedili anteriori ergonomici, alle tante ed intelligenti soluzioni di stivaggio, per finire al portabiciclette FlexFix, ì integrato nel paraurti posteriore, esclusiva Opel.
La Opel Meriva restyling
Queste funzioni, tutte confermate, confermano ì oggi Meriva come specialista di ergonomia, accessibilità e qualità. Come orgogliosamente rivendicato dal management, a sceglie Meriva è un pubblico trasversale, compreso in un arco d’età che spazia dai giovani appena patentati alle coppie da poco formate e con figli in arrivo, per finire con i pensionati “diversamente giovani” (in Germania, ben il 50% delle nuove vetture di tutto il mercato sono acquistate da clienti over 50).
Che sia la prima o la seconda vettura di famiglia, Meriva assolve le richieste di praticità e facilità d’uso: grande spazio di carico, con 1.500 litri di capacità massima del bagagliaio, i vani disseminati in tutta la vettura, i punti “Flexi”. Il primo è il Flexi-Rail, sistema di vani intercambiabili che scorrono sul binario tra i due sedili anteriori, permettendo di alloggiarvi anche oggetti di grandi dimensioni, senza ridurre spazio e comodità agli occupanti dei sedili anteriori ed a quelli che stanno dietro. Flexi-Doors, invece è il sistema di porte che si aprono fino ad 84°, per facilitare la massima accessibilità interna. Flex-Space consente di abbattere i sedili posteriori con un solo movimento, senza perdere tempo e calma. Infine, il Flex-Fix, il portabici omologato e nascosto nel paraurti posteriore che si attiva in un amen e mette a disposizione un comodo portabici, senza dover ricorrere a tiranti o ventose.
La più affidabile secondo il TÜV
Perfetta: così è la Meriva secondo il TÜV, l’ente di controllo e certificazione tedesco, che la indica come l’auto più affidabile del 2014. Per questo, Meriva vince l’ambito TÜV Gold Certificate, attestato di perfezione del veicolo, valutato praticamente da ogni punto di vista. Così Meriva, oltre a confermare il massimo punteggio di cinque stelle Euro NCAP della precedente versione, con il Rapporto TÜV 2014, pubblicato nel dicembre 2013, dopo aver preso in esame quasi 8 milioni di auto usate di tutti i tipi e di tutti i marchi, viene indicata come la vettura dalla percentuale di difettosità più bassa. Nella categoria delle ‘vetture di 2-3 anni’ (dove sono presenti le Meriva di seconda generazione), ha battuto tutti i modelli di Mazda, Toyota, Porsche, BMW e Audi, ed è risultata l’automobile dalla “miglior qualità generale” tra tutte le vetture esaminate in Germania,. Ma non sono solo gli esperti e i professionisti ad apprezzare Meriva, lo stesso vale anche per chi la utilizza: nell’indice VOSS (Indagine sulla Soddisfazione della Proprietà di un Veicolo) utilizzato per la J.D. Power Satisfaction Survey, Meriva si è lasciata alle spalle i concorrenti, prima in classifica con l’eccellente percentuale dell’80,6%.
“Su Meriva debutta un propulsore ideato, progettato e costruito all’ombra della Mole: il 1.6 CDTI è un progetto inedito, tutto italiano, opera degli ingegneri della GM Powertrain di Torino”
Nuovo motore diesel, progetto italiano
Proprio nello steso giorno in cui Fiat annuncia la svolta epocale del cambio di identità al prezzo dell’addio a Torino, su Meriva debutta un propulsore ideato, progettato e costruito all’ombra della Mole: il 1.6 CDTI è un progetto inedito, tutto italiano, opera degli ingegneri della GM Powertrain di Torino. Un quattro cilindri leggero e silenzioso (visto all’opera sulla Zafira Tourer), con struttura in alluminio e cura maniacale degli attriti interni: ne deriva una potenza di 136 CV e coppia massima di 320 Nm a 2.000 giri/min, ottenuti anche grazie all'iniezione common rail di terza generazione che lavora a 2.000 bar di pressione.
Il propulsore, già omologato Euro 6 ed abbinato ad un cambio manuale a sei marce, ha un catalizzatore LNT (Lean NOx Trap) che non usa additivi ed è dotato del sistema Start/Stop. Nel ciclo misto è stato omologato un consumo medio di 4,4 l/100 km, con emissione di 116 g/km di CO2. Questo motore è un componente strategico delle prossime strategie commerciali Opel: lo estenderà progressivamente su tutta la gamma, e sarà presto disponibile in due declinazioni meno potenti, una da 110 CV e una da 95, destinata a sostituire il 1.3 CDTI di pari potenza. Confermata l’unità a benzina 1.4 e soprattutto la versione GPL, variante su cui la Casa tedesca punta la massima attenzione: i dati di vendita indicano che proprio la bifuel assorbe la maggioranza delle preferenze, toccando il 40% del totale, mentre il 35% è assorbito dai diesel ed il restante 25% dalla propulsione a benzina.
Per questo Opel offre sul GPL una progettazione dedicata, con l’installazione del sistema già in fase di produzione, con valvole e sedi valvola di materiale rinforzato, identica manutenzione dei modelli a benzina, specifici test per massimizzare sicurezza e durata. E, ciliegina sulla torta, i modelli GPL Tech By Opel sono offerti allo stesso listino dei benzina.
Ideale per la città, ma non solo
Facile ed intuitiva fin dai primi metri, Meriva è un’auto che si lascia apprezzare e valutare in positivo: neutra nel comportamento, sempre salda al suolo, non mostra disagi nell’assorbire manovre anche improvvise di sterzate e cambi di direzione, ispira fiducia e sicurezza. L’auto giusta per portare i bimbi a scuola in tutta tranquillità anche con l’uragano, da prestare alla figlia neopatentata senza restare preoccupati a controllare dalla finestra di casa che tutto fili liscio, da affidare alla moglie distratta per andare a fare la spesa, visto che grazie alla camera posteriore anche le manovre di parcheggio diventano easy.
Non è una sportiva, infatti il nuovo diesel non punta a fare il record sul giro: ma quello che muove la nuova Meriva è un propulsore onesto, dalla progressione energica e robusta, molto silenzioso e praticamente esente da vibrazioni. Ci è piaciuto perché in ambito urbano si rivela elastico e reattivo, mentre su tratti più distesi, complice la sesta marcia, si riescono ad avere insieme velocità di crociera assolutamente nel Codice e consumi presumibilmente vicini a quelli dichiarati dalla Casa, quindi di soddisfazione per il portafogli.
Un regalo per San Valentino?
Come anticipato, il lancio commerciale di Meriva (la cui produzione avviene nello stabilimento Opel di Saragozza) avverrà durante uno specifico evento di “porte aperte” presso la rete dei concessionari a metà di febbraio: verrà presentata la gamma completa, declinata su cinque allestimenti (One, Elective, Design Edition, Cosmo, oltre alla professionale Business); il listino prezzi partirà da 17.300 euro per arrivare fino al top di 24.070 per la Cosmo in versione full optional.
Pregi
- Funzionalità sistemi Flexi
- Capacità stivaggio interna
- Resa dinamica motore 1.6 CDTI
Difetti
- Design specchietti retrovisori
- Troppi tasti sulla console
Opel
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
06-54652000
https://www.opel.it
Opel
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Roma
(RM) - Italia
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