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Come avete fatto a tagliare con le forbici una fetta della curva di coppia? «Abbiamo usato l’elettronica per non superare mai i 400 Newton-metro di momento torcente. In realtà, quando sono in funzione condizionatore, alternatore e altri accessori, tocchiamo anche 420 Nm, ma alla trasmissione non ne inviamo più di 400». Chi ci risponde così è Massimiliano Sala, italianissimo ingegnere del GM PowerTrain di Torino, responsabile dello sviluppo del 2.0 CDTi che equipaggerà la nuova versione della Insignia. Osservando la curva di coppia di tale propulsore (vedi illustrazione sotto), con un andamento perfettamente piatto da 1750 a 2500 giri, è evidente il motivo della nostra domanda: si ha proprio l’impressione di un taglio con le forbici.
Curva di coppia e potenza del 2.0 CDTI
Meno evidente è la ragione di questo taglio. «Il punto debole dei diesel così potenti non è dentro il motore, ma fuori, nella trasmissione.» Temete che i cuscinetti del cambio non sopportino tanta coppia, vero? «Sì, oggi pochi cambi sopravvivono a più di 400 Nm, quindi si ricorre all’elettronica per mettersi in sicurezza. Del resto 400 Nm sono più che abbondanti». Ed è vero: durante la prova su strada con la Insignia, a fine febbraio, sulle strade irlandesi, non appena si affondava un po’ il piede, le ruote pattinavano agevolmente in prima e perfino in seconda, nonostante i 17 quintali da spostare, piloti compresi.
Fra sei anni, tramonto dello Start&Stop
Ma a Dublino, durante la presa di contatto con i progettisti dei due nuovi diesel Opel, abbiamo raccolto altri spunti interessanti. Giovanni Rovatti, assistant chief engineer per il 1.6 CDTi, ci anticipa la definizione del nuovo ciclo europeo di misura dei consumi. A furor di popolo sarà un ciclo più aderente alla realtà, cioè indicherà veri consumi su strada, nel traffico normale, in condizioni normali. Dovrebbe entrare in vigore nel 2021 e – finalmente – dovrebbe ridurre l’enorme vantaggio che le ibride hanno acquisito nel dichiarare consumi assurdamente bassi, grazie al recupero di energia in frenata, alla eliminazione del consumo al minimo e al benefit di non conteggiare l’energia presente nella batteria.
Il nuovo 1.6 litri è addirittura più fluido e silenzioso di un motore a benzina, tanto che è stato denominato il whisper diesel, cioè il diesel sussurrato
Grazie a tali regali, la pubblicità di certi modelli, può affermare che fanno oltre 50 km/l (senza specificare che si tratta del ciclo EUDC). Bene, il primo ridimensionamento alle ibride sarà la riduzione dei tempi di sosta col motore al minimo: dal 30% attuale, si passerà al 10% dell’intero ciclo. Il che farà perdere importanza (e diffusione) ai sistemi Start&Stop. Che non hanno mai riscosso la nostra simpatia e neppure il gradimento del pubblico. Sarà per quella impressione di motore che si arresta all’improvviso, sarà per il dubbio di non rimetterlo in moto, sarà per quello scuotimento che si avverte quando il motorino fa il suo dovere… Anche nella Insignia, che pure è dotata del sistema che fa risparmiare qualche goccia di gasolio ai semafori, il disagio non ci ha abbandonato, finché – premendo il pulsante Eco – abbiamo eliminato la funzione Start&Stop.
“Silenzio, si gira”
Tornando ai due nuovi motori dobbiamo accennare al notevole livello di silenziosità raggiunto da entrambi. Il nuovo 1.6 litri adotta un basamento in alluminio, quindi potenzialmente più difficile da zittire, ma grazie al common rail da 2000 bar e alle 10 iniezioni possibili nel giro, il funzionamento è addirittura più fluido e silenzioso di un motore a benzina, tanto che è stato denominato il whisper diesel, cioè il diesel sussurrato. Nel 2.0 – che conserva il basamento in ghisa della precedente versione - la presenza di due alberi controrotanti nel basamento (a velocità doppia rispetto al regime del motore) bilancia e attenua completamente le forze alterne di secondo ordine, tanto che al minimo il motore sembra spento.
In entrambi i motori è stata aumentata la coppia e sopratutto la prontezza di risposta, grazie a un turbo a geometria varabile (VGT) nel quale lo spostamento delle palette dello statore è controllato da un motorino elettrico, ovviamente gestito elettronicamente. Il guadagno in termini di prontezza viene valutato nell’ordine del 20%. In particolare i dati più significativi del 2.0 CDTi – che giungerà sul mercato a metà 2015 su Insignia con un prezzo di partenza di 33.600 euro - sono: un aumento della coppia del 14% (400Nm a 1750-2500 giri/min)) e un incremento di potenza del 4%, che ora raggiunge i 170 cavalli (125 kW a 3750 giri/min). In questo motore è significativo il valore di potenza specifica che tocca 87 cavalli/litro. Le emissioni di anidride carbonica misurate nel ciclo misto sono di 114 grammi/km pari a 4,3 litri/100 km. La velocità massima dichiarata è di 225 km/h.
Sia il 2.0 che il 1.6 sono omologati Euro 6 e quindi hanno emissioni paragonabili o addirittura migliori dei motori a benzina
Più puliti di un motore a benzina
Sia il 2.0 che il 1.6 sono omologati Euro 6 e quindi hanno emissioni paragonabili o addirittura migliori dei motori a benzina. Ma nella Insignia è stato adottato un sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) degli ossidi di azoto mediante aggiunta di urea. Gli NOx rappresentano un tradizionale punto debole del diesel, a causa del metodo di prova e della assenza della farfalla nel collettore di aspirazione (che consente di riempire di aria la cilindrata completa anche quando il motore gira al minimo).
La Opel ha scelto di aggiungere piccole quantità di AdBlue, una soluzione acquosa di urea, nel flusso dei gas di scarico prima del catalizzatore SCR e dopo il filtro antiparticolato DPF. Gli NOx presenti nei gas vengono ridotti nel convertitore SCR mediante una reazione chimica con l’ammoniaca, producendo azoto e vapore acqueo, che sono sostanze innocue.
Nel 1600, invece, il sistema adottato per gli NOx è un catalizzatore LNT (lean NOx trap), senza impiego di urea, che tuttavia consente di ottenere emissioni paragonabili a quelle di un motore benzina. Il nuovo 1.6 ha debuttato su Zafira Tourer a fine 2013 con una potenza di 100 kW/136 cv. Ora è disponibile anche per la Mokka nella versione che abbiamo provato in Irlanda. Altri valori significativi, rispetto alla precedente versione 1700, sono: potenza incrementata di 6 cv e coppia di 20 Nm; potenza specifica 85 cv/litro; consumi ed emissioni di CO2 ridotti del 9% rispetto al precedente 1.7 CDTi a 4,1 l/100 km e 109 g/km (con pneumatici a bassa resistenza al rotolamento nel ciclo misto).
In Italia sarà disponibile su Mokka (con trazione anteriore o integrale attiva e cambio manuale o automatico) a partire da € 24.350 prezzo chiavi in mano, IPT esclusa). Nel suv Opel si distingue per i bassi consumi (solo 4,1 litri per 100 chilometri nel ciclo misto, che equivalgono a emissioni di CO2 pari a 109 g/km) e per la sua notevole vivacità: Mokka 1.6 CDTI accelera da 0 a 100 km/h in 9,9 secondi e nella ripresa da 80 a 120 km/h in quinta marcia ferma i cronometri dopo soli 9,9 secondi.
Opel
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
06-54652000
https://www.opel.it
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