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La nuova Toyota Auris non è semplicemente la nuova proposta del colosso nipponico in un segmento estremamente popolato. E' un nuovo modo di intendere il segmento C, che Toyota ha sviluppato sulla scia del successo della più compatta Yaris Hybrid (1 su 3 sono ibride) in due varianti: la prima, dotata di motorizzazioni tradizionali diesel o benzina, e la seconda, più tecnologica, pensata per dare spazio alla tecnologia Hybrid Synergy Drive che dal 1997 ad oggi ha fatto passi da gigante sotto ogni punto di vista, anche del prezzo.
Auris Hybrid: il 50% la vorrà così
Un fattore, quest'ultimo, davvero determinante per la diffusione di una tecnologia i cui ridotti consumi spesso non bastano per giustificarne l'acquisto. Ben consapevoli del "limite" in Toyota hanno pensato di prendere al balzo la palla degli incentivi statali previsti ad inizio 2013 per confezionare un'offerta lancio di 17.900 euro (come una Yaris Hybrid senza incentivi statali) che nei piani del costruttore nipponico dovrebbe assicurare alla ibrida prodotta a Burnaston (UK) una percentuale di preferenze del 50%. Un mix nettamente superiore al 35% di diesel e 15% di benzina che in Toyota Europe si attendono in Italia.
L'ibrido farà la differenza
Numeri quasi inattesi per Yaris Hybrid, che il giorno della nostra prova ad Amsterdam definimmo "La Yaris", ma che per Auris dovrebbero essere addirittura più semplici da ottenere visto il prezzo proporzionalmente più contenuto, l'attenzione crescente nei confronti delle auto "eco" ed i feedback dei primi clienti che dal 2010 ad oggi avevano acquistato il vecchio modello dotato della medesima tecnologia.
Una tecnologia in cui Toyota crede molto ma che, soprattutto oggi, permette al costruttore nipponico di fare la differenza in modo netto e deciso anche in termini di marketing con l'imbattibile (almeno a parità di condizione tecnica) concorrenza tedesca e francese, ancora troppo lontana dalle prestazioni, dall'immagine e dalle economie di scala che permettono di essere particolarmente aggressivi ed interessanti nella proposta ibrida.
Design: forme più personali
Toyota sceglie dunque di giocare "in anticipo" sull'arrivo delle versioni ibride della concorrenza lanciando una Auris completamente rivista anche in termini di design, che abbandona le forme rotonde e gentili per fare posto a linee più spigolose, segnate in modo inequivocabile dal muso aggressivo, dalla griglia trapezoidale "ribassata", dal cofano particolarmente spiovente e da una linea di cintura alta, che unisce, senza particolari effetti speciali sulla fiancata, il nuovo frontale ad una coda piuttosto elaborata nelle forme. Molto raffinato il nuovo tetto in vetro Skyview, che Toyota dichiara essere il più grande mai proposto in una vettura di serie di segmento C.
Interni: tra linee tese e asimmetrie
Stessa scelta, ovvero linee tese, anche per gli interni che ora ruotano attorno ad una plancia dallo sviluppo orizzontale con dettagli asimmetrici interessanti, come nel caso della cornice al centro della quale trova posto il sistema multimediale Toyota Touch o della porzione di tunnel centrale riservata alla cloche del cambio. Dettagli interessanti, sotto il profilo estetico, riguardano anche le maniglie interne delle porte che vantano una finitura metallica che sembra volerne esaltare la già voluminosa presenza scenica.
Molto sviluppata la parte elettronica legata agli aiuti alla guida: per la nuova Auris ci sono l'assistente di parcheggio ad ultrasuoni di ultima generazione, ma anche un nuovo sistema multimediale Toyota Touch, oggi anche in grado di far mantenere agli utenti il contatto con il proprio profilo social (Twitter) in tutta sicurezza.
Bagagliaio da 360 litri
Lunga 428 cm, larga 176 ed alta 146, la nuova Auris vanta un passo di 260 cm, un corpo vettura ribassato di 10 mm ed un'altzezza del tetto inferiore di 50 mm: scelte volute per rendere più vicina la dinamica al cliente europeo senza però sacrificare nulla alla voce abitabilità. Lo spazio è come sempre per cinque ed anche nella versione ibrida il vano bagagli è stato unificato a 360 litri come sulle diesel e benzina: un dato che non rappresenta un record per la categoria ma che renderà comunque felici i possessori della vecchia Auris Hybrid in procinto di passare alla nuova (il 65% dei clienti conferma la fiducia all'ibrido nel riacquisto) frutto di un nuovo posizionamento sotto ai sedili posteriori del pacco batterie in luogo del precedente sotto al pavimento del bagagliaio stesso.
“Toyota sceglie dunque di giocare "in anticipo" sull'arrivo delle versioni ibride della concorrenza lanciando una Auris completamente rivista anche in termini di design, che abbandona le forme rotonde e gentili per fare posto a linee più spigolose”
Hybrid: la batteria, ora, è sotto ai sedili
Il posizionamento della batteria nella variante Hybrid non è l'unica modifica tecnica oltre le diverse misure vitali: il peso della Auris, 1.150 kg con il motore 1.3 benzina, è sceso mediamente di 50 kg (70 la ibrida) grazie ad un intenso lavoro sulla scocca (-15 kg), sulla nuova integrazione con lo spoiler anteriore e relativi servizi (-15 kg), sui materiali interni (-10) e su alcune componenti meccaniche, quali sterzo e molle (-15).
Nonostante l'alleggerimento i tecnici Toyota dichiarano la Auris perfettamente in linea con gli standard "5 stelle" EuroNcap 2013 ed allo stesso tempo non viene fatta rinuncia della sospensione posteriore a doppio braccio oscillante, in luogo dell'assale torcente, nelle versioni di maggior cilindrata e potenza (Hybrid compresa).
Migliora l'aerodinamica
Tra le particolarità tecniche della nuova Auris viene dichiarato un notevole miglioramento della performance aerodinamica, con un Cx che scende a 0.277 ed un valore di superficie frontale (Cxa) che passa da 0,69 a 0,61: un miglioramento, quest'ultimo, messo a punto attingendo dall'esperienza di Prius e di GT-86, in particolar modo per quanto concerne la carenatura del sottoscocca.
Equipaggiamento ricco
Nel nostro Paese la segmento C giapponese viene proposta, oltre che nella versione base, negli allestimenti Active e Lounge. La versione base in ogni caso include già un equipaggiamento piuttosto completo che include 7 airbag, climatizzatore automatico, VSC (Vehicle Stability Control), TRC (Traction Control System), vetri elettrici anteriori, comandi audio al volante e radio CD Mp3 con 4 altoparlanti, porta USB e ingresso Aux-in. L’allestimento base include inoltre luci diurne a LED, specchietti retrovisori esterni riscaldabili e regolabili elettricamente e cerchi in acciaio da 16 pollici.
Active, Active+ e Lounge
L’allestimento Active aggiunge una serie di optional come gli alzacristalli posteriori elettrici, il cruise control, il sistema multimediale Toyota Touch con display da 6,1 pollici, Bluetooth e telecamera posteriore, i fendinebbia anteriori e gli specchietti esterni ripiegabili elettricamente, oltre ai cerchi in lega da 16 pollici. Il top di gamma Lounge invece prevede inoltre il climatizzatore automatico bi-zona, i sedili in pelle, il sistema Smart Entry & Start, lo specchietto retrovisore interno elettrocromatico, il sistema Simple Intelligent Park Assist, i sensori pioggia e crepuscolari e i cerchi in lega da 17 pollici.
La Auris Hybrid viene offerta oltre che nei due allestimenti Active e Lounge anche nella versione Active+ che offre una via di mezzo tra il medio ed il top di gamma in termini di equipaggiamento. La versione ibrida può essere scelta in abbinamento alla vernice esterna perlata (800 euro), mentre per tutte le motorizzazioni sono previsti anche i fari bi-xeno (750 euro) e il tetto panoramico Skyview con vetri posteriori oscurati (750 euro).
Due diesel, due benzina, un ibrido
Cinque le motorizzazioni in listino, di cui due benzina, due diesel ed una ibrida, tutte sviluppate partendo da quelle della precedente Auris. La gamma benzina si apre, dunque, come sempre con il 1.329 cc Dual VVT-i da 99 CV (128 Nm a 3.800 giri) e si chiude con il 1.598 da 132 CV e 160 Nm di coppia a 4.400 giri. Le emissioni sono rispettivamente di 128 e 138 g/km mentre il consumo va dai 18.2 km/l ai 16,9 dichiarati.
La gamma diesel, invece, si compone del classico 1.4 D-4D da 90 CV e 205 Nm di coppia a 1.800 giri e si spinge sino ai 124 CV del 2.0 D-4D (310 Nm di coppia a 1.600 giri) con emissioni che vanno dai 109 ai 115 g/km. Anche in questo caso i consumi dichiarati sono contenuti visti i 23,8 e 22,7 km/l dichiarati da Toyota.
“Il motore elettrico combinato a quello a benzina è in grado di erogare una potenza massima di 136 CV assicurando un consumo medio di 26,3 km/l ed un livello di emissione di 87 g/km”
136 CV per la Hybrid
Per quanto concerne la motorizzazione ibrida, la stretta derivazione Prius ha portato sotto al cofano un 1.798 cc a benzina da 99 CV (142 Nm di coppia massima) combinato ad un motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 82 CV e 207 Nm di coppia. Alimentato da un pacco batterie al Nichel-Metal idruro da 202 V e 6,5 A il motore elettrico combinato a quello a benzina è in grado di erogare una potenza massima di 136 CV assicurando un consumo medio di 26,3 km/l ed un livello di emissione di 87 g/km. Le prestazioni per quest'ultima motorizzazione parlano di 180 km/h di velocità massima e di 10,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h.
Dal vivo: com'è fuori
Decisamente più piacevole dal vivo che in fotografia, la nuova Toyota Auris appare sin dal primo sguardo decisamente più moderna e personale rispetto al modello che va a sostituire. Le linee sono un forte sviluppo di quelle recentemente introdotte da Yaris ma rispetto alla più compatta segmento B il muso vanta un profilo decisamente più a freccia, un'architettura dei gruppi ottici anteriori molto raffinata ed un posteriore particolarmente elaborato. Non sorprende, invece, la fiancata dove il tetto leggermente spiovente nella zona posteriore è l'unico elemento di continuità con il nuovo concetto di dinamismo espresso, seppur con modi differenti, davanti e dietro.
Dal vivo: com'è dentro
Rispetto alla vecchia la nuova Yaris è stata decisamente rivoluzionata anche dentro in chiave decisamente personale. Il mix tra le asimmetrie di alcuni elementi e lo sviluppo molto "orizzonale" della plancia è un elemento caratterizzante dei nuovi interni che però non godono del livello di finitura ed attenzione di alcune tedesche o francesi: la scarsa coordinazione tra la grafica e l'illuminazione dei display, la diversa forma delle bocchette dell'aria (rettangolari le centrali, circolari le laterali) il design "semplice" del volante si contrappongono ad elementi di stile interessanti, come le maniglie interne delle porte, la corta cloche del cambio (sulla Hybrid), il pulsante d'avvio o la strumentazione molto chiara e leggibile.
Ben fatto anche il sistema Toyota Touch, che non vanta un display molto generoso ma è ricco di funzionalità interessanti legate alla multimedialità, al funzionamento della vettura ed al mondo esterno: c'è anche la App Twitter recentemente presentata in anteprima al Salone di Parigi, che sfrutta il 3G di un qualsiasi smartphone attraverso il tethering bluetooth e per la gioia di chi ama collegare sorgenti esterne segnaliamo che la porta USB non è dislocata in posizione irraggiungibile all'interno del cassettino (come su Yaris) ma in bella vista sulla plancia.
Dentro è molto spaziosa
Lo spazio a bordo non manca, anzi, si può tranquillamente affermare che Auris sia una delle migliori rappresentanti della categoria sotto questo punto di vista. Manca un po' di spazio per gli oggetti d'uso quotidiano mentre il vano bagagli, nonostante la volumetria non sia da record, è molto ben progettato e ben sfruttabile anche quando si abbattono progressivamente gli schienali posteriori. A tal riguardo è degna di nota la possibilità di alzare leggermente il livello del piano del bagagliaio per ottenere un piano di carico piano ed estremamente lineare.
“Grazie anche alla corona particolarmente verticale la posizione di guida risulta molto naturale ed in linea con le rinnovate caratteristiche dinamiche della vettura”
Ben fatta la posizione di guida
Rispetto alla vecchia Auris la seduta è stata abbassata di 40 mm e l'idea che si ottiene immediatamente è quella di essere alla guida di una vettura più sportiva. La differenza d'altezza non crea particolari ostacoli nella salita e nella discesa dall'abitacolo, anche se la vecchia era leggermente più agevole, così come non costringe alla ricerca di triangolazioni "strane": grazie anche alla corona particolarmente verticale la posizione di guida risulta molto naturale ed in linea con le rinnovate caratteristiche dinamiche della vettura.
Su strada: la guida è da europea
Uno dei punti chiave del nuovo modello, infatti, era quello di avvicinare alle migliori rappresentanti della categoria i valori di handling e tenuta di strada e per ottenere questo risultato in Toyota hanno lavorato sodo per abbassare il baricentro migliorando, allo stesso tempo, anche il comportamento delle sospensioni e dello sterzo.
Il risultato è quello di una vettura meno sensibile ai trasferimenti di carico, decisamente meno propensa al rollio ed al beccheggio in frenata e dotata di un retrotreno rigoroso nel seguire la traiettoria impostata. Forzando il ritmo emerge un po' di sottosterzo, del tutto normale per vetture a trazione anteriore di questa categoria, ed allo stesso tempo si apprezza l'ottimo lavoro compiuto attorno al nuovo sterzo, che è leggero in manovra ma molto piacevole da utilizzare quando "c'è da guidare".
Bene la 2.0 turbodiesel ma...
Nel corso della nostra prova abbiamo avuto modo di provare il duemila turbodiesel da 124 CV e la versione Hybrid. Per quanto concerne il diesel il nuovo motore denuncia un notevole aumento della coppia disponibile ai bassi e medi regimi, che consente di viaggiare con la classica marcia in più, pur senza vantare le eccezionali doti di spinta che i motori di questa cilindrata prodotti in Italia, Germania o Francia, vantano ormai da qualche anno.
Non si tratta, però, di un motore poco piacevole o non in linea con le esigenze di una vettura di segmento C: i 200 km/h di velocità massima, i 10 secondi necessari per passare da 0 a 100 ed una notevole silenziosità di marcia lo rendono una scelta interessante per gran parte del 35% dei clienti che sceglierà una Auris a gasolio.
Ibrida: l'elettrico lavora molto
A recitare la voce del padrone, in comunicazione così come in concessionaria, è e sarà però il motore ibrido. Ultracollaudato, in quanto sotto al cofano della vecchia Auris oltre che della attuale Prius, l'HSD da 136 CV dimostra di essere brillante nelle partenze da fermo e non troppo dipendente dall'unità da 1.8 litri se si viaggia solamente in città, anzi: l'unità elettrica è davvero una piacevole sorpresa nella dinamica della nuova Auris, grazie anche agli accorgimenti software che hanno portato ad un ulteriore affinamento della combinazione ibrida in chiave "piacere di guida".
23 km/l in città!
Certo, la trasmissione e-cvt nelle forti accelerazioni mantiene elevato il regime del motore termico in modo tutt'altro che piacevole, un po' come avviene con le trasmissioni automatiche dei moderni scooter, ma rispetto ad un cambio automatico tradizionale o a un manuale la soluzione messa a punto da Toyota si è dimostrata affidabile ed estremamente efficiente: viaggiando in città abbiamo registrato consumi superiori ai 22 km/l spingendoci ad un ottimo 18 km/l percorrendo una sessantina di km in autostrada a 130 km/h ed altrettanti km sugli affascinanti saliscendi delle statali portoghesi.
“Viaggiando in città abbiamo registrato consumi superiori ai 22 km/l spingendoci ad un ottimo 18 km/l percorrendo una sessantina di km in autostrada a 130 km/h ed altrettanti km sugli affascinanti saliscendi delle statali portoghesi”
Rimangono, come al solito, la possibilità di viaggiare in modalità completamente elettrica fino ad una velocità di 50 km/h (con prestazioni sufficienti per la città) o in una modalità ECO che lavora sull'assorbimento dei servizi secondari e su alcuni parametri legati alla progressività dell'acceleratore per rendere ancor più ecologica la guida: l'effetto di un leggero miglioramento del consumo si paga, però, con una minor brillantezza della vettura ed un minor confort di bordo dovuto alla minor efficacia del climatizzatore.
Consumo: l'ibrido ingaggia la sfida
Valori eccezionali merito anche di quel piacere di guidare pulito e di quella sfida al risparmio che inevitabilmente l'ibrido Toyota ingaggia con chi guida. Come confermatoci anche dai tassisti di Milano o Roma che guidano le Prius dotate dello stesso sistema, tenere il più possibile spento il motore termico dopo alcuni mesi d'utilizzo diventa una sorta di stile di guida ma inizialmente rappresenta un gioco estremamente piacevole ed interessante, in particolar modo per l'effettivo risparmio che una soluzione ibrida ben fatta (come questa) è in grado di assicurare.
In conclusione
Per quanto piacevole possa essere la combinazione tra il motore diesel ed il telaio della nuova Auris è evidente che, anche al di là della comunicazione e del "prezzo bomba" di 17.900 euro, la scelta più interessante nell'acquisto della nuova Auris sia la variante ibrida.
In Toyota prevedono di venderne il 50% del totale e, vedendo quante Yaris Hybrid circolano oggi sulle strade (1 su 3), è probabile che questo dato possa essere addirittura superato, rappresentando una nuova svolta epocale per l'ibrido, che in Toyota è ormai prossimo all'incredibile quota di 1.2 milioni di unità vendute all'anno a livello globale. L'allestimento che consigliamo per la Auris Hybrid è l'Active Plus anche se, visto il prezzo di lancio, è difficile rinunciare alla completezza della Hybrid Lounge, offerta a 20.200 euro.
Toyota
Via Kiiciro Toyoda, 2
Roma
(RM) - Italia
800 869 682
https://www.toyota.it/
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